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Mappati quasi 300mila chilometri di strade dell'Impero romano

• 9 de nov. 2025, 11:49
6 min de lecture
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Un team internazionale ha presentato Itiner-e, la più completa mappa digitale del sistema stradale romano. Con quasi 300mila chilometri di strade documentate, il doppio rispetto alle risorse precedenti, rivela come l'Impero abbia strutturato per secoli gli spostamenti, il commercio e il potere.

Il progetto Itiner-e ha realizzato ciò che sembrava impossibile: mappare con una precisione senza precedenti 299.171 chilometri di strade romane, quasi il doppio dei 188.555 raccolti dalle risorse digitali più complete fino ad oggi. Questo ambizioso lavoro, guidato da ricercatori dell'Universitat Autònoma de Barcelona e dell'Università di Aarhus (Danimarca), è stato pubblicato sulla rivista "Scientific Data" del gruppo Nature e rappresenta la sintesi più esaustiva di secoli di ricerca archeologica e storica.

Il dataset copre l'Impero Romano nella sua massima estensione (intorno al 150 d.C.), coprendo quasi 4 milioni di chilometri quadrati tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente.

L'aspetto veramente rivoluzionario è che solo il 2,737% di queste tracce ha una collocazione spaziale certificata, mentre l'89,818% sono congetture e il 7,445% sono ipotesi. Questa rivelazione mostra l'enorme divario tra il sapere che una strada è esistita e il conoscerne l'esatto tracciato.

Come è stata creata la mappa più dettagliata delle strade romane

Il team di Itiner-e ha utilizzato una metodologia in tre fasi per costruire questo atlante digitale. In primo luogo, ha identificato le strade attraverso fonti archeologiche, storiche ed epigrafiche: scavi, studi sul campo, pietre miliari (gli indicatori chilometrici romani) e documenti antichi come l'Itinerario Antonino e la Tabula Peutingeriana. Hanno inoltre utilizzato il database LIRE (Latin Inscriptions of the Roman Empire), che contiene 8.388 pietre miliari con iscrizioni in latino.

In secondo luogo, hanno localizzato spazialmente queste strade confrontando le informazioni con carte topografiche moderne e storiche, fotografie aeree (comprese le missioni dell'USAF degli anni 'Cinquanta), immagini satellitari attuali e fotografie storiche del programma Corona (1967-1972). Quest'ultima risorsa era fondamentale per le aree attualmente inondate dai moderni bacini artificiali. Infine, hanno digitalizzato manualmente ogni tratto con una risoluzione spaziale compresa tra 5 e 200 metri, seguendo il terreno reale: passi montani tortuosi, valli e corridoi naturali, piuttosto che semplici linee rette.

Il risultato è costituito da 14.769 segmenti stradali organizzati in una gerarchia a due livelli:

  • Strade principali (103.477,9 km, 34,58% del totale) documentate da pietre miliari o fonti storiche, che strutturavano l'amministrazione e l'esercito imperiale.
  • Strade secondarie (195.693,3 km, 65,42%), che rivelano la mobilità locale e regionale.

Il progetto ha anche generato mappe di fiducia che visualizzano i punti in cui i dati sono carenti e dove la ricerca futura può concentrarsi sull'espansione dei percorsi mappati.

Una risorsa viva per comprendere il mondo antico

"L'ampio set di dati generato dal progetto Itiner-e è altamente trasformativo per comprendere come il sistema stradale romano abbia strutturato il movimento di persone, merci, idee e persino malattie nell'antichità", spiegano i responsabili del progetto Pau de Soto, Adam Pažout e Tom Brughmans. L'alta risoluzione della mappa consente nuovi studi computazionali sulla connettività, sui costi di trasporto e sul controllo amministrativo, nonché ricerche sullo sviluppo millenario della mobilità terrestre.

La natura interdisciplinare, collaborativa e open source di Itiner-e ne fa una piattaforma viva. I ricercatori possono incorporare nuove scoperte mantenendo la paternità dei propri dati, mentre il pubblico può accedervi gratuitamente tramite il sito https://itiner-e.org**.** Tra le regioni meglio documentate ci sono la Penisola Iberica, la Grecia, il Nord Africa, il Levante e l'Asia Minore, grazie a progetti precedenti come Mercator-e e Desert Networks.

Questo è il programma Itiner-e
Il programma Itiner-e Itiner-e.org

La mappa rivela anche importanti lacune nelle conoscenze attuali: le aree con una bassa rappresentatività dei dati includono l'Inghilterra settentrionale, la Cornovaglia, il medio e alto Danubio, la Toscana, la Corsica e l'Anatolia centrale. Queste aree sono prioritarie per le future campagne di ricerca. Inoltre, il progetto ha identificato i deserti del Nord Africa e le aree montuose come quelle che presentano le maggiori sfide di documentazione.

Itiner-e non solo duplica la conoscenza cartografica delle strade romane, ma trasforma la nostra comprensione del funzionamento dell'Impero romano: come si muovevano le legioni, come viaggiavano le merci, come venivano trasmessi gli ordini imperiali e, in definitiva, come Roma ha costruito e mantenuto per secoli il più grande impero dell'antichità.


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