Shanghai Auto Show 2025: le case automobilistiche si giocano il futuro nel mercato cinese dominato dai veicoli elettrici

Il più grande mercato automobilistico al mondo si prepara a stupire ancora. Le principali case automobilistiche globali — da Volkswagen a Ford, passando per BMW e General Motors — presenteranno questa settimana al Salone dell'Auto di Shanghai i loro ultimi modelli pensati per conquistare la Cina.
Ma quest’anno, più che mai, la fiera si presenta come un crocevia strategico per l’intero settore: i marchi cinesi dominano il mercato interno, rappresentando due terzi delle vendite nazionali e puntano ormai senza complessi ai mercati globali.
Elettrico superstar: la Cina accelera sulla transizione green
Grazie a incentivi statali e a un’accoglienza entusiasta da parte dei consumatori, la Cina ha assistito a una crescita del 40 per cento nelle vendite di veicoli elettrici e ibridi nel 2024. BYD, il gigante cinese dell’elettrico, ha persino superato Tesla, conquistando la vetta delle vendite globali con oltre 100 miliardi di dollari di ricavi.
La mobilità elettrica è ormai il centro della strategia di sviluppo industriale cinese. BYD ha anche presentato un innovativo sistema di ricarica ultraveloce che promette tempi paragonabili a un rifornimento tradizionale, e prevede la costruzione di oltre 4.000 nuove stazioni di ricarica in Cina.
Competizione globale, il risveglio dei colossi asiatici
I produttori cinesi non si accontentano del primato domestico: stanno espandendo la loro presenza in Europa, Sud-Est asiatico e America Latina. Con SUV, berline e pick-up a prezzi accessibili, marchi come Geely, Great Wall e Zeekr stanno rapidamente conquistando nuove fette di mercato.
Mentre brand storici come Toyota e GM faticano ad adattarsi alla nuova realtà, il salone di Shanghai si conferma come la vetrina della “sopravvivenza del più forte”, come sottolinea Zhou Lijun dell’Istituto Yiche.
Dazi, protezionismo e nuove strategie industriali
Il contesto geopolitico, però, è sempre più complicato. Gli aumenti tariffari imposti dagli USA e da parte dell’Europa stanno spingendo i produttori cinesi a de-localizzare la produzione per aggirare le barriere e presidiare meglio i mercati locali.
Proprio come fecero le case giapponesi decenni fa, anche i marchi cinesi stanno costruendo stabilimenti in Europa e America, per ridurre la dipendenza dalle esportazioni dirette.
Ma non tutti i mercati sono aperti: secondo un rapporto del Rhodium Group, quasi la metà dei paesi limita le importazioni dalla Cina per timori legati alla sicurezza e alla tecnologia dei veicoli intelligenti.
Un cambio di paradigma industriale
Secondo l’analista Yanmei Xie, la Cina sta guidando un vero cambio di paradigma tecnologico, in cui l’auto elettrica è solo l’inizio. La competizione si gioca sull'innovazione, sulla velocità e sulla capacità di risposta al mercato.
Ne è convinto anche Stefan Sielaff di Zeekr: “I produttori cinesi non devono aggiornare vecchie linee produttive, possono rispondere immediatamente alla domanda. E questo li rende rapidissimi e agili”.
La corsa all’elettrico è appena cominciata
Il Salone dell’Auto di Shanghai 2025 conferma che il futuro del settore si gioca ormai in Asia. Mentre i costruttori tradizionali cercano di difendere le loro quote, la Cina detta il passo di un’industria in piena trasformazione, dove l’elettrico è solo l’inizio di una nuova rivoluzione industriale.