Il Parlamento europeo fa causa alla Commissione
Il Parlamento europeo ha approvato martedì un'azione legale contro la Commissione per il ritiro di una proposta sui brevetti high-tech, volta ad aiutare le piccole e medie imprese a negoziare con i giganti tecnologici.
A favore dell'azione legale si sono espressi 334 eurodeputati, provenienti soprattutto da gruppi politici di sinistra, mentre 294 hanno votato contro e undici si sono astenuti.
La questione sarà deferita alla Corte di giustizia dell'Ue, che ha giurisdizione sulle dispute fra le istituzioni europee.
L'azione legale riguarda una proposta di riforma dei brevetti standard essenziali (Sep) presentata dalla Commissione europea nel 2023 e ritirata due anni dopo. Mirava a riformare il processo dei brevetti Sep nei Paesi dell'Ue, che riguarda tecnologie come 5G, Lte e Wi-Fi.
Attualmente, i titolari di questi brevetti sono tenuti a concedere in licenza le loro tecnologie ad altre aziende a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie.
La Commissione aveva proposto di aumentare la trasparenza e facilitare i negoziati, affidando la questione all'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo).
Questa mossa avrebbe aiutato le piccole e medie imprese a negoziare con giganti tecnologici come Nokia, Ericsson e Qualcomm, secondo quanto sostengono gli espertie i deputati favorevoli alla proposta.
Secondo la Commissione, la proposta è stata poi ritirata "a causa dell'impossibilità di raggiungere un accordo", in quanto presentava "implicazioni economiche sostanziali".
Questa decisione è stata presa nonostante la Commissione abbia riconosciuto che l'attuale sistema continua a ostacolare l'innovazione e diminuisce i benefici dell'interoperabilità per i consumatori europei.
Le parole della relatrice per richiesta di azione legale
La commissione giuridica del Parlamento ha allora presentato una richiesta di azione legale contro la Commissione, redatta dalla deputata tedesca Marion Walsmann, del Partito popolare europeo.
"Data l'importanza dei brevetti standard essenziali per le aziende dell'Ue, in particolare per le Pmi, questa azione è cruciale per l'economia europea ed è per questo che la sfida legale è necessaria", ha dichiarato Walsmann a Euronews in un comunicato.
Walsmann ha anche detto che la causa legale serve a chiarire se la Commissione può ritirare la legislazione mentre è in discussione in Parlamento e fra Stati membri.
"L'obiettivo è difendere lo status del Parlamento come colegislatore paritario e promuovere relazioni istituzionali affidabili", ha dichiarato la deputata.
Un ricorso alla Corte di giustizia dell'Ue può essere presentato in qualsiasi momento se una delle istituzioni europee ritiene che un altro organismo non rispetti il diritto europeo.
Non è la prima volta che il Parlamento fa causa alla Commissione. Nel 2020, un'azione legale sosteneva che la Commissione avrebbe dovuto applicare un meccanismo di reciprocità e sospendere l'esenzione dal visto per i cittadini statunitensi, come il governo di Washington aveva fatto per i cittadini bulgari, croati, ciprioti e rumeni. La Corte di giustizia dell'Ue aveva poi respinto la richiesta.
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