Ucraina, i leader europei contrari a una sospensione degli aiuti militari

La risposta dei leader e funzionari europei alla richiesta di Mosca di sospendere gli aiuti militati a favore dell'Ucraina è stata negativa. E ciò potrebbe impedire il raggiungimento di un accordo per un cessate il fuoco di un mese. Martedì 18 marzo il Cremlino ha infatti rifiutato la proposta di accordo di 30 giorni, avanzata dagli Stati Uniti e sostenuta dall'Ucraina, che prevede la cessazione completa dei combattimenti lungo la linea del fronte e sul Mar Nero.
Mosca aveva invece accettato una versione limitata dell'accordo, con il presidente russo Vladimir Putin che avrebbe di conseguenza sospeso gli attacchi alle infrastrutture energetiche e autorizzato scambi di prigionieri. Ma la stessa Russia ha successivamente pubblicato una dichiarazione nella quale spiega che la completa cessazione degli aiuti militari stranieri e di intelligence all'Ucraina rappresenta una condizione fondamentale per "evitare un'escalation della guerra".
Germania e Francia: l'Ucraina può contare sui nostri aiuti militari
Tra i primi a reagire è stato il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, che ha definito la richiesta "inaccettabile" in un'intervista concessa all'emittente ZDF. A lui hanno fatto eco il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron, che martedì hanno dichiarato che l'Ucraina potrà contare sugli aiuti militari dei loro Paesi.
In una conferenza stampa congiunta con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anche il presidente della Finlandia Alexander Stubb ha assicurato che continuerà a fornire aiuti militari all'Ucraina. Il capo di Stato ha quindi parlato di Trump come di un "negoziatore esperto" in vista degli ulteriori colloqui di pace, che dovrebbero iniziare domenica. Da parte sua, l'Ucraina dovrebbe "definire i suoi paletti e la sua posizione negoziale", ha detto Stubb, aggiungendo che Kiev dovrebbe poter scegliere liberamente se aderire all'Ue e alla Nato (ipotesi da sempre osteggiate dal Cremlino).
La proposta di Kallas: nuovi aiuti militari a Kiev per 40 miliardi di euro
La responsabile degli Affari esteri dell'Unione europea, Kaja Kallas, ha presentato una proposta volta a sbloccare 40 miliardi di euro per nuovi aiuti militari a favore dell'Ucraina. Il che potrebbe incrementare le consegne di munizioni d'artiglieria, sistemi di difesa aerea, missili, droni e jet da combattimento.
Kallas ha dichiarato a Euronews che i colloqui in corso tra Stati Uniti e Ucraina e Stati Uniti e Russia equivalgono a una "diplomazia a navetta" e che l'Europa avrà un posto al tavolo delle trattative quando inizieranno i colloqui formali: "Naturalmente, affinché qualsiasi accordo funzioni, è necessario che gli europei siano d'accordo. Perché l'attuazione dell'accordo deve essere nelle mani dell'Europa".
Le possibilità di una tregua sembrano essersi ulteriormente allontanate dopo che la Russia ha lanciato un'ondata di attacchi con droni contro l'Ucraina, poche ore dopo la telefonata tra Putin e Trump. Si è trattato di circa 40 velivoli che hanno colpito, secondo quanto riferito da Zelensky, anche un ospedale a Sumy e una rete ferroviaria nella regione centrale di Dnipropetrovsk. "Gli attacchi alle infrastrutture civili nella prima notte dopo questa presunta importante telefonata non sono diminuiti", ha osservato Pistorius. "Putin sta giocando una partita e sono sicuro che il presidente americano non potrà stare a guardare ancora a lungo".
Telefonata anche tra Trump e Zelensky. La Casa Bianca: "Ottima conversazione"
È del pomeriggio di oggi, 19 marzo, un colloquio intercorso invece tra lo stesso presidente americano e Zelensky: la chiamata è durata circa un'ora ed è stata definita dalla Casa Bianca "un'ottima conversazione”.
"Siamo sulla buona strada", ha aggiunto Trump, che ha quindi precisato: "Chiederò al segretario di Stato Marco Rubio e al consigliere per la sicurezza nazionale Michel Waltz di fornire un resoconto dettagliato dei punti discussi".
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