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Zuckerberg dona un milione di euro a Trump e getta alle spalle i vecchi attriti

Business • Dec 16, 2024, 9:01 AM
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Meta ha donato un milione di dollari (950.000 euro) al fondo per l'insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, ha confermato l'azienda a diverse testate giornalistiche.

Questo avviene dopo che l'amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, ha incontrato privatamente Trump nella tenuta di Mar-a-Lago dell'ex presidente a novembre. L'incontro è molto significativo dato che i due hanno una storia di rapporti molto tesi.

Meta ha bandito Trump dalle sue piattaforme sociali dopo l'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti nel 2021. In un libro pubblicato a settembre, Trump ha scritto che Zuckerberg "passerebbe il resto della sua vita in prigione" se cercasse di intervenire nelle elezioni del 2024.

Il Wall Street Journal è stato il primo a riportare la notizia della donazione, precisando anche che Meta, società madre di Facebook e Instagram, non ha donato al fondo per l'insediamento di Trump nel 2017 né a quello del presidente uscente Joe Biden nel 2021.

I fondi inaugurali vengono utilizzati per pagare attività ed eventi quando un nuovo presidente entra in carica.

Quali altri imprenditori strizzano l'occhio a Trump?

Altri titani della tecnologia hanno cercato di avvicinarsi a Trump. Elon Musk ha parlato di Trump sulla sua piattaforma di social media X e ora è destinato a svolgere un ruolo nella nuova amministrazione Trump contribuendo al nuovo Dipartimento per l'efficienza del governo (Doge).

Il fondatore di Amazon Jeff Bezos e l'amministratore delegato di Google Sundar Pichai sono stati tra i primi leader del settore tecnologico a congratularsi con Trump per la sua vittoria elettorale, nonostante i rapporti tesi con lui.

A ottobre, Trump ha dichiarato che Tim Cook, amministratore delegato di Apple, lo ha chiamato per esprimere le sue preoccupazioni sulle sanzioni finanziarie emesse dall'Unione europea.

Nel frattempo, ad agosto Zuckerberg ha detto ai legislatori repubblicani in una lettera che si rammaricava del fatto che le "pressioni governative" dell'amministrazione Biden lo avessero indotto a "censurare" alcuni contenuti di Facebook e Instagram durante la pandemia Covid-19.

Zuckerberg ha anche contattato Trump dopo l'attentato di luglio e ha dichiarato in un podcast che la risposta del presidente eletto all'attacco è stata "tosta".