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Le piattaforme online non sono responsabili dei contenuti di annunci sessuali

Business • Feb 7, 2025, 2:00 AM
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Le piattaforme online non dovrebbero essere ritenute responsabili per il contenuto degli annunci che pubblicano, ma devono essere in grado di verificare l'identità degli inserzionisti. È quanto espresso in un parere non vincolante della Corte di giustizia europea (Cge) di giovedì relativo a un annuncio sulla piattaforma Russmedia che pretendeva di vendere servizi sessuali.

Il parere del procuratore generale Maciej Szpunar sostiene che, ai sensi del Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) dell'Ue, l'operatore del marketplace deve verificare l'identità degli utenti inserzionisti.

Il caso sollevato dalla Corte d'appello romena

Il caso è stato sollevato dopo che la Corte d'appello romena ha chiesto alla più alta corte dell'Ue chiarimenti in merito alle responsabilità dell'operatore di un mercato online in un caso che riguardava un annuncio pubblicato su Publi24.ro, un sito web del mercato online Russmedia, che ha sede in Austria.

L'annuncio affermava che una donna offriva prestazioni sessuali e conteneva foto e un numero di telefono presi dagli account della vittima sui siti di social network, utilizzati senza il suo consenso. Russmedia ha rapidamente cancellato l'annuncio, ma è stato riprodotto su altri siti web e la vittima ha intentato un'azione legale contro Russmedia.

Szpunar ha affermato che, in base alle norme dell'Ue sul commercio elettronico, l'operatore di un mercato online, in questo caso Russmedia, può essere "considerato idoneo a beneficiare di un'esenzione di responsabilità in relazione al contenuto degli annunci pubblicati sul suo mercato, a condizione che il suo ruolo rimanga neutrale e puramente tecnico".

Ai sensi del Gdpr, l'operatore di un mercato online agisce come elaboratore dei dati personali contenuti negli annunci. Non è necessario controllare sistematicamente il contenuto di tali annunci prima della pubblicazione, si legge nel parere. Ma il marketplace deve adottare misure organizzative e tecniche per proteggere tali dati.

Il procuratore generale afferma che, per quanto riguarda i dati personali degli utenti inserzionisti registrati su tale mercato online, il gestore di tale mercato agisce come responsabile del trattamento e, in tale contesto, deve verificare l'identità degli utenti inserzionisti. Le conclusioni dell'avvocato generale non sono vincolanti per la Corte di giustizia. La sentenza sarà emessa in una data successiva.