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Ai, l'industria segnala "gravi preoccupazioni" sull'ultima bozza del Codice di condotta dell'Ue

Business • Mar 12, 2025, 8:51 AM
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Diversi gruppi di interesse hanno dichiarato a Euronews che il settore tecnologico sembra ancora preoccupato dal Codice di condotta per i fornitori di intelligenza artificiale per scopi generali (Gpai), redatto dal gruppo di esperti nominato dalla Commissione europea, di cui martedì è stata pubblicata l'ultima bozza.

Il Codice sui Gpai dovrebbe aiutare i fornitori di modelli di intelligenza artificiale (Ai), come ChatGPT, Google Gemini e l'applicazione fotografica Midjourney, a conformarsi alla legge europea sull'Ai e include regole di trasparenza e di copyright, valutazione dei rischi e misure di mitigazione.

Le versioni precedenti del testo avevano già sollevato, tra le altre, questioni di copyright e i rappresentanti del settore al pari di editori e detentori dei diritti, sono insoddisfatti degli ultimi aggiornamenti, come dichiarato a Euronews da diversi operatori del settore.

Secondo Boniface de Champris, senior policy manager della lobby tecnologica Ccia, "permangono gravi problemi", tra cui "obblighi di ampia portata in materia di copyright e trasparenza, che minaccerebbero i segreti commerciali, nonché onerose valutazioni del rischio esterno".

"La nuova bozza fa pochi passi avanti rispetto a quella precedente, molto problematica, ma il Codice Gpai continua a non fornire alle aziende la certezza del diritto necessaria per promuovere l'innovazione dell'Aiin Europa", ha aggiunto de Champris.

Elias Papadopoulos, direttore delle politiche dell'associazione Dot Europe, ha affermato invece che, a prima vista, la bozza "è stata leggermente migliorata", ma che alcune disposizioni vanno ancora oltre i requisiti della legge sull'Ai.

"Ad esempio, la valutazione obbligatoria dei rischi da parte di terzi, prima e dopo l'installazione, sebbene non sia un obbligo previsto dalla legge purtroppo rimane nella nuova bozza", ha sottolineato Papadopoulos a Euronews.

Il mese scorso il gruppo di esperti, provenienti da Ue, Stati Uniti e Canada, ha posticipato la scadenza del documento per tenere conto dei feedback ricevuti dalle parti interessate. Dall'inizio dei lavori, a settembre, circa mille partecipanti hanno preso parte a sessioni plenarie e workshop per contribuire allo sviluppo del Codice.

Il feedback su questa terza versione potrà essere inviato fino al 30 marzo. La versione finale dovrebbe uscire non prima di maggio, ha riferito Euronews il mese scorso.

Problemi di copyright per il Codice di condotta

"Purtroppo, l'ultima bozza solleva seri dubbi sul fatto che nessun codice sia meglio di questo. Sembra che i presidenti si siano persi nelle eccezioni della legge sul diritto d'autore, dimenticando di valutare come i principi generali del diritto d'autore debbano essere applicati", ha dichiarato Iacob Gammeltoft, senior policy manager di News Media Europe, che rappresenta 2700 marchi di informazione, online e su carta stampata, radio e tv.

A gennaio, un gruppo di 15 diverse organizzazioni europee di titolari di diritti ha avvertito la Commissione che l'attuale bozza contraddice la legge sul copyright.

Secondo News Media Europe oggi esistono gli stessi problemi della prima bozza. "La legge sul diritto d'autore crea un obbligo di risultato che richiede un accesso lecito, e non è sufficiente chiedere alle aziende di Ai di fare 'i migliori sforzi' per non utilizzare i nostri contenuti senza autorizzazione", ha affermato Gammeltoft.

Il documento è stato indebolito anche dal punto di vista dei diritti fondamentali, secondo un altro osservatore del settore.

"La terza bozza conferma ciò che molti di noi temevano, ovvero che la considerazione e la mitigazione dei rischi più gravi per i diritti fondamentali sarebbe rimasta facoltativa per i fornitori di modelli di Ai generici", spiega Laura Lazaro Cabrera, direttrice del programma per l'equità e i dati presso il Centre for Democracy & Technology Europe.

L'esecutivo dell'Ue può decidere di formalizzare il Codice di condotta nell'ambito della legge sull'Ai - che sarà pienamente applicabile nel 2027 - attraverso un atto di esecuzione.

La questione del copyright e dell'Ai è anche oggetto di esame da parte del Parlamento europeo, con il deputato tedesco Axel Voss (Partito popolare europeo) incaricato di redigere una relazione sulla questione.