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Vaccini e disinformazione: l’effetto RF Kennedy Jr. contagia l’Europa mentre il morbillo dilaga

Business • Apr 17, 2025, 8:03 AM
3 min de lecture
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Nel primo trimestre del 2025, i post su Robert F. Kennedy Jr. (Segretario della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti d'America) e i vaccini hanno raggiunto quasi un milione di like, condivisioni e commenti su X (ex Twitter) tra utenti francofoni, germanofoni e italofoni.

A rivelarlo è un’analisi di Ripple Research, che ha identificato oltre 220.000 contenuti generati da circa 53.000 utenti.

Oltre la metà dei post più condivisi conteneva disinformazione, mentre Kennedy — oggi Segretario alla Sanità dell’amministrazione Trump — continua a mettere in dubbio la sicurezza dei vaccini, alimentando dubbi e teorie cospirative.

Allarme morbillo in Europa: “C’è una connessione diretta”

Il ritorno del morbillo in Europa assume contorni preoccupanti: nel 2024 si sono registrati oltre 100.000 casi, il livello più alto degli ultimi 25 anni. Secondo l’Unicef, un terzo dei casi globali è avvenuto proprio in Europa.

“Vediamo un chiaro collegamento tra disinformazione e copertura vaccinale insufficiente”, ha dichiarato Alexei Ceban, specialista dell’organizzazione.

Genitori influenzati dai social media

Dati preliminari di uno studio in corso dell’Unicef rivelano che un genitore su due in Francia e Romania ha ammesso di essere stato influenzato dai social media nella propria decisione di vaccinare o meno i figli.

Il rischio? Secondo gli esperti, la disinformazione prolifera più velocemente del virus, creando terreno fertile per nuove epidemie.

Il ruolo di RFK Jr. e le narrazioni virali

RFK Jr. ha recentemente dichiarato che il vaccino MMR è “il modo più efficace per prevenire il morbillo”, ma continua a insinuare correlazioni infondate tra vaccini e autismo.

Lo stesso Donald Trump ha ripetuto in passato teorie simili, smentite da decenni di ricerca scientifica. Secondo Heidi Larson, responsabile del Vaccine Confidence Programme, “le sue posizioni non sono più marginali. Ora hanno una piattaforma istituzionale che le legittima”.

Il contagio digitale, come X e Meta hanno cambiato le regole

Dopo l’acquisto di X da parte di Elon Musk, e la decisione di Meta di abbandonare i fact-checker indipendenti, il flusso di disinformazione è aumentato.

“Abbiamo visto una vera ondata dopo queste decisioni”, ha spiegato Larson.

Secondo Ripple Research, i picchi di disinformazione si sono verificati in tre momenti chiave:

  • fine gennaio (udienza di conferma di RFK Jr.),

  • febbraio (sua cerimonia di giuramento),

  • fine marzo (dimissioni del capo divisione vaccini FDA).

In tutti e tre i casi, i post più virali contenevano notizie false o fuorvianti.

Disinformazione e vaccini Covid: il caso Marks

Le dimissioni del dottor Peter Marks dalla FDA sono state utilizzate come miccia per nuove narrazioni complottiste. Cinque su dieci dei post più performanti nel periodo contenevano disinformazione, secondo l’analisi.

Marks ha confermato di aver dato accesso al database VAERS a un team legato a RFK Jr., ma di aver bloccato qualsiasi tentativo di alterazione diretta dei dati, temendo manipolazioni.

Serve un nuovo approccio: “Oltre il fact-checking”

Larson propone un cambio di paradigma: “Non bastano più i controlli sulle fake news. Questi sono movimenti culturali e politici, servono strategie nuove, multilingue e coordinate”.

“Nulla è più locale. Ogni contenuto può diventare globale in pochi secondi — e chi diffonde disinformazione lo sa bene”.