Meta sotto accusa: il processo antitrust potrebbe costringere Zuckerberg a cedere Instagram e WhatsApp

Il 14 aprile 2025 ha preso il via a Washington DC il primo grande scontro legale tra una “Big Tech” e le autorità antitrust statunitensi sotto la presidenza Trump: la Federal Trade Commission (FTC) ha citato in giudizio Meta Platforms, chiedendo lo scioglimento delle acquisizioni di Instagram e WhatsApp.
Se l’accusa avrà successo, Zuckerberg potrebbe essere obbligato a vendere le due app, acquistate rispettivamente nel 2012 e nel 2014 per 1 miliardo e 19 miliardi di dollari.
Le acquisizioni al centro del contendere
Facebook, poi rinominata Meta nel 2021, ha comprato Instagram per espandere la propria presenza nel mobile photo–sharing e WhatsApp per entrare nel mercato della messaggistica istantanea. Secondo l’FTC, queste operazioni non furono mosse da ragioni strategiche di crescita, bensì da un intento di “compra o distruggi” per soffocare la concorrenza emergente.
Le accuse della FTC
L’avvocato Daniel Matheson, per la FTC, ha sostenuto che Meta “ha deciso che competere era troppo difficile e ha preferito acquistare i rivali” anziché sfidarli sul mercato. L’obiettivo, secondo l’accusa, è stato costruire un monopolio nel settore dei social network personali, in violazione delle leggi antitrust statunitensi.
La difesa di Meta: build vs buy
Meta replica definendo le accuse “fuorvianti”. L’avvocato Mark Hansen ha ricordato che l’FTC aveva già approvato quegli accordi, e che un’inversione di rotta creerebbe un pericoloso precedente. Inoltre, Meta sottolinea come TikTok, YouTube e altre piattaforme rappresentino concorrenti reali, smentendo l’idea di un dominio assoluto.
Zuckerberg alla sbarra: “Non volevo eliminare la concorrenza”
Sul banco dei testimoni, Mark Zuckerberg ha negato di aver comprato Instagram e WhatsApp per depotenziare rivali. Ha dichiarato di apprezzare la “fotocamera e la condivisione delle foto” di Instagram, ma di non considerarla un network competitivo rispetto a Facebook. Quanto a WhatsApp, ha ammesso che i fondatori erano “poco ambiziosi” e che Meta ha investito risorse per far crescere l’app.
Build vs buy: Zuckerberg difende la scelta
Alla domanda se Meta avrebbe potuto sviluppare un’app concorrente a Instagram, Zuckerberg ha risposto che avrebbero potuto provarci, ma “è questione di speculazione” se avrebbe avuto successo. “Instagram aveva già la migliore fotocamera mobile—meglio comprarla che costruirla da zero”, ha ribadito, citando una email del 2012 in cui invitava i dirigenti a procedere con l’acquisizione
La politica entra in gioco
Il processo si svolge sotto un’amministrazione nota per la sua volontà di limitare il potere delle grandi piattaforme digitali. Fonti del Wall Street Journal riportano che Zuckerberg abbia chiesto a Trump di far cadere il caso, ricevendo inizialmente sostegno, salvo poi finire nel mirino politico di entrambi dopo i fatti del 6 gennaio 2021. La nuova leadership della FTC, guidata da Andrew Ferguson, assicura però che non ci saranno interferenze politiche nel rispetto della legge.
Conseguenze possibili
Se il giudice Boasberg darà ragione alla FTC, Meta potrebbe dover vendere Instagram e WhatsApp, ma non è certo che ciò risolverebbe il problema del monopolio: un precedente simile, lo smembramento di AT&T nel 1984, vide molte parti riunirsi in seguito. Gli esperti avvertono che la spinta verso interoperabilità dei dati favorirebbe startup e piattaforme alternative come X, Bluesky o Mastodon, frammentando il mercato
Durata del processo e prossimi passi
Il dibattimento è previsto fino a due mesi e coinvolgerà una settantina di testimoni, tra cui l’ex COO Sheryl Sandberg. Una decisione attesa potrebbe cambiare radicalmente le regole del gioco per le acquisizioni tecnologiche e influenzare future fusioni in Big Tech
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