Israele ha attaccato tutti gli ospedali della Striscia di Gaza in quasi due anni di guerra

L'attacco all'ospedale Nasser, nel quale hanno perso la vita venti persone, tra le quali cinque giornalisti di importanti testate internazionali, è solo l'ultimo di una lunga serie. Affermando di voler colpire miliziani di Hamas che utilizzerebbero le strutture sanitarie per porsi al riparo dai bombardamenti, Israele ha effettuato decine di bombardamenti, senza risparmiare i luoghi nei quali con estrema fatica si tenta di curare le persone ferite. Lo stesso ospedale Nasser nel corso dell'invasione avviata dopo il 7 ottobre 2023 è stato colpito a più riprese. E non è la sola struttura medica a essere stata colpita da missili e bombe nella Striscia di Gaza.
A Gaza City è presente circa il 40 per cento del totale di strutture sanitarie operanti nell'enclave palestinese: 15 su 36. Tra queste figurano tre ospedali pubblici: il complesso medico Al-Shifa, l'ospedale arabo-battista Al-Ahli e l'ospedale Al-Quds della Mezzaluna Rossa Palestinese, secondo quanto riferito da fonti locali.
L'esercito israeliano non ha risparmiato neanche uno di tali 36 centri durante la guerra in corso, secondo le informazioni diffuse dal governo di Gaza. L'elenco comprende il complesso medico al-Shifa a Gaza City, gli ospedali Nasser a Khan Younis e Abu Yousef al-Najjar a Rafah, l'ospedale Indonesiano, il Kamal Adwan, il Beit Hanoun e l'al-Awda nel nord della Striscia. E ancora i nosocomi Al-Quds della Mezzaluna Rossa, Absan "Al-Jazairy", Al-Hayat, Al-Hilu, così come l'ospedale psichiatrico, e le strutture pediatriche Rantisi, Al-Nasr e Al-Durra.
L'elenco prosegue puoi con l'ospedale oncologico dell'Amicizia turca, l'Al Ayoun, l'Al Karama, gli ospedali degli amici del paziente e del servizio pubblico, il Dar Al Salam, il nosocomio Jaffa, il San Giovanni, l'Al Sahaba, la struttura specialistica Al Oyoun, l'Hamad e l'Haifa sono stati inclusi nell'elenco. Oltre all'Al-Wafa, l'ospedale Mahdi per la maternità, un ospedale da campo giordano, la struttura Yemen Al Saeed, l'ospedale kuwaitiano e l'ospedale emiratino e l'Al-Amal.
Gli ospedali più importanti bombardati da Israele nella Striscia di Gaza
Naturalmente, non tutte le strutture presentano la stessa importanza da un punto di vista sanitario. Per ragioni diverse, alcuni ospedali risultano cruciali nella Striscia di Gaza, e però non sono stati risparmiati dai bombardamenti di Israele.
Ospedale Nasser
Anche se ora il rilievo mediatico è più ampio, per via della presenza di giornalisti uccisi, come detto l'esercito israeliano ha ripetutamente preso di mira l'ospedale Nasser, che è stato perfino oggetto di un assalto nel corso della sua avanzata di terra a Khan Younis.
A marzo, la telecamera dell'emittente televisiva qatariota Al Jazeera aveva ripreso il raid di una sezione dell'ospedale mentre un suo reporter stava registrando. Il bombardamento aveva colpito la sezione di chirurgia del complesso medico, con l'obiettivo di arrivare a un membro dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Barhoum, che stava ricevendo cure per le ferite riportate alcuni giorni prima del suo assassinio.
L'esercito israeliano ha quindi colpito di nuovo l'ospedale a maggio, uccidendo il giornalista Hassan Aslih a maggio, definito da Tel Aviv un "terrorista di Hamas".
Un anno prima, a seguito dell'assalto effettuato dall'esercito, durato circa due settimane, alcuni media israeliani avevano rivelato che i soldati avevano esaminato i resti di 400 corpi, concludendo che nessuno di loro apparteneva a miliziani di Hamas.
Ospedale Al-Shifa
L'Al-Shifa, il più grande e famoso ospedale di Gaza, situato a Gaza City, è stato preso d'assalto dall'esercito israeliano nel marzo del 2024 per due settimane.
Le forze israeliane avevano dato fuoco ad alcune sezioni della struttura, distruggendo la maggior parte delle attrezzature e delle forniture mediche, mentre i media palestinesi avevano riferito che più di 300 corpi erano stati recuperati nei dintorni dell'ospedale.
Il 22 novembre 2023, l'esercito israeliano aveva arrestato il direttore dell'ospedale al-Shifa, Mohammed Abu Salmiya, insieme ad altri cinque operatori sanitari, mentre stavano partecipando a una missione di evacuazione dei pazienti condotta dalle Nazioni Unite, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità.
Ospedale battista arabo Al Ahli
Situato nel quartiere di Zeitoun, nella Striscia di Gaza, l'ospedale battista arabo è stato bombardato il 17 ottobre 2023. Un'azione che causò centinaia di vittime, secondo il ministero della Sanità palestinese, numeri contestati da Israele che ha accusato la Jihad islamica di essere responsabile dell'attacco.
Più tardi, nel dicembre dello stesso anno, l'esercito dello Stato ebraico entrò nell'ospedale durante la sua avanzata a Gaza City. Dopo il ritiro dei soldati israeliani, l'ospedale è tornato a funzionare, ma ad aprile è stato bombardato di nuovo e posto temporaneamente fuori servizio. Tel Aviv ha dichiarato in quell'occasione di aver preso di mira un comando di Hamas.
Ospedale Kamal Adwan
Situato a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, l'ospedale Kamal Adwan è stato attaccato dall'esercito israeliano più di una volta e nel dicembre 2023 l'esercito lo ha preso d'assalto dopo ore di assedio.
Il direttore dell'ospedale, Ahmad al-Kahlout, è stato arrestato dopo che le forze israeliane hanno preso il controllo della struttura. Dopo averlo interrogato, i militari israeliani hanno riferito che ha confessato che l'ospedale era stato usato come centro per operazioni militari.
Il ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che le "confessioni di al-Kahlout sono state estorte con l'uso della forza, della coercizione, della tortura e dell'intimidazione". L'ospedale è stato bombardato e assediato diverse volte, l'ultima nel maggio 2025.
Ospedale indonesiano
Situato a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, l'ospedale indonesiano è stato preso di mira dall'esercito israeliano più di una volta. I raid hanno distrutto gli strumenti per effettuare le Tac, nonché gli impianti per ossigeno ed elettricità.
Nel dicembre 2024, le forze israeliane hanno costretto i feriti, i pazienti, il personale medico e gli sfollati a evacuare l'ospedale prima di prenderlo d'assalto. Nel gennaio 2025, è stato posto fuori servizio.
Nello scorso mese di luglio, il direttore Marwan al-Sultan è stato ucciso in un raid israeliano che ha preso di mira la sua casa, mentre l'esercito di Tel Aviv ha dichiarato di aver colpito un membro "anziano" di Hamas.
Ospedale Al Amal
Situato nella città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e affiliato alla Società della Mezzaluna Rossa Palestinese, l'esercito israeliano ha reso inutilizzabile l'ospedale Al Amal nel marzo 2024, quando ha preso d'assalto l'ospedale, costringendo il personale medico a fuggire e bloccando gli ingressi con cumuli di terra, prima di ritirarsi dalla città nell'aprile 2024.
Nel maggio 2024, la Società della Mezzaluna Rossa ha riaperto alcuni reparti, in particolare le sale d'emergenza, la maternità e le sale operatorie.
Ospedale dell'amicizia turca
Situato a Gaza City,** è l'unico ospedale specializzato nella cura dei pazienti oncologici nella Striscia di Gaza. Ha cessato il servizio all'inizio di novembre 2023 a causa di gravi danni all'edificio e ai sistemi elettromeccanici dopo essere stato bersaglio di attacchi aerei israeliani.
Prima della chiusura, l'ospedale accoglieva 80 pazienti in trattamento oncologico.
Ospedale pediatrico di Rantisi
Situato a Gaza City, fornisce servizi di dialisi ai bambini sotto i 14 anni nel nord della Striscia di Gaza.
Prima del 7 ottobre 2023, il reparto di dialisi aveva 14 macchine e serviva 45 bambini, ma quando l'esercito israeliano ha distrutto il reparto, il servizio è stato sospeso, causando la morte di diversi bambini.
Ospedale Al-Awda
Situato nell'area di Tel al-Zaatar del campo di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, le forze israeliane lo hanno assediato nel gennaio 2025, bruciando diverse case vicine e impedendo l'accesso a medicinali e carburante; in precedenza avevano avvertito il personale medico e i pazienti di lasciare la struttura, minacciando di bombardarla, secondo quanto riportato dai media.
A maggio, il direttore dell'ospedale di Al-Awda, Muhammad Salha, ha dichiarato che il personale non è stato in grado di controllare un incendio divampato nel magazzino dei medicinali e causato dall'esercito israeliano.
Ospedale specialistico del Kuwait
Situato nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, è stato posto fuori servizio nel maggio 2024 a causa dei ripetuti raid dell'esercito israeliano; il personale medico che vi lavorava è stato trasferito all'ospedale da campo nell'area di Mawasi.
Ospedale Abu Yousef al-Najjar
L'ospedale governativo Abu Yousef al Najjar, situato a Rafah, è stato evacuato e messo fuori servizio l'8 maggio 2024 a seguito di un attacco israeliano nella città al confine con l'Egitto. Successivamente, l'ospedale è stato completamente distrutto durante una demolizione di edifici effettuata dalle stesse forze armate.
Prima della distruzione, l'ospedale aveva una capacità di circa 65 posti letto e un organico di circa 312 dipendenti.
Ospedale europeo
Situato a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, è stato preso di mira dall'esercito israeliano il 13 maggio, con l'uccisione e il ferimento di decine di persone, prima che il ministero della Sanità di Gaza lo dichiarasse fuori servizio "a causa dell'impossibilità di fornire servizi a seguito dei ripetuti attacchi".
L'esercito israeliano è entrato nell'ospedale europeo di Khan Younis e ha pubblicato un filmato in cui afferma che si trattava di un tunnel nel quale il leader di Hamas Mohammed al-Sinwar era stato preso di mira durante il bombardamento di maggio. L'informazione è stata smentita dal governo di Gaza.
Nonostante l'ampia distruzione degli ospedali di Gaza dall'inizio della guerra, l'esercito israeliano nega di aver preso di mira ospedali, centri medici o civili al loro interno, ripetendo che si tratta di strutture utilizzate dai miliziani di Hamas. I palestinesi, invece, negano qualsiasi uso militare di queste strutture. In ogni caso, secondo le Convenzioni di Ginevra, anche in caso di guerra gli ospedali, i centri sanitari, i malati, i feriti e il personale medico e infermieristico devono rimanere protetti. Sempre, in ogni caso.
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