Negoziati Ucraina, la posizione dell'Italia sul vertice di Parigi: i dubbi di Meloni su Macron e Ue
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Il tentativo della Francia di evitare una pace russo-statunitense sull'Ucraina, che metta al margine l'Europa, ha messo in difficoltà il governo italiano finora molto vicino ai nuovi Stati Uniti di Trump.
La premier Giorgia Meloni pare non avere gradito né il vertice di emergenza convocato dal presidente Macron lunedì pomeriggio all'Eliseo, né il suo formato ristretto ad alcuni Paesi, che non coinvolge i 27 membri Ue.
Tutti i dubbi di Meloni sul vertice di Parigi sull'Ucraina
Meloni sarà a Parigi in presenza, nonostante le contrarietà e l'ipotesi iniziale di un videocollegamento con il summit.
Secondo gli umori filtrati ai media italiani, la presidente del Consiglio condivide il fastidio per l'opportunità delle critiche all'Europa del vicepresidente Usa Vance a Monaco durante la Conferenza sulla Sicurezza e l'esclusione dai negoziati con la Russia voluti da Trump in Arabia Saudita, ma non la strategia scelta per reagire.
"Una risposta agli americani sarebbe stata più corretta da parte di Bruxelles, con un Consiglio europeo straordinario, e non dando ancora una volta la sensazione che siamo un continente con diversi centri di potere, il che equivale a nessun centro reale di potere", specialmente in confronto al decisionismo statunitense, indicano dal governo al Corriere della Sera.
L'Italia non ha gradito nemmeno il formato ridotto scelto per rispondere allo strappo di Trump e Putin. Dopo essersi candidata a essere l'interlocutore europeo privilegiato degli Usa grazie ai rapporti diretti con il presidente Usa e con Elon Musk, Meloni sembra potersi mettere alla guida degli scontenti.
L'invito di Macron ai leader di Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Pologna, Spagna e Regno Unito (più la presidente della Commissione von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Costa e il segretario della Nato Rutte) esclude infatti Stati Membri direttamente a rischio per l'espansionismo russo, a partire dai Paesi Baltici, alcuni dei quali si sono messi in contatto con l'Italia in proposito.
Senza contare l'opposizione netta dell'Ungheria, tra i leader di quella destra radicale che sta prendendo forza in Europa e che Meloni ha sperato per qualche tempo di incanalare dalla parte sua e dei Conservatori e Riformisti Europei, prima che confluisse nel gruppo dei Patrioti per l'Europa.
"Oggi Parigi ospiterà una riunione di coloro che negli ultimi tre anni hanno costantemente alimentato il fuoco della guerra in Ucraina. Questi Paesi sono a favore della guerra, hanno sostenuto la strategia sbagliata delle sanzioni in Europa", ha dichiarato lunedì il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto.
Cosa vuole l'Italia per i negoziati di pace in Ucraina
L'Italia pone in primis l'accento sul fatto che l'Europa è stata finora la maggiore sostenitrice di Kiev in termini di aiuti finanziari e militari.
L'Ue ha stanziato 70 miliardi di euro in aiuti finanziari e umanitari e 62 in forniture militari, a confronto con i 50 e 64 rispettivamente degli Usa.
Altro elemento per Roma è rivendicare nei confronti degli Stati Uniti il ruolo giocato dalle sanzioni europee alla Russia. Negli ultimi tre anni, infatti, l'Ue ha varato quindici pacchetti contro Mosca, dal blocco delle transazioni finanziare internazionali sul sistema Swift al divieto di esportare o importare intere categorie di prodotti.
"Con il segretario di Stato americano ho sollevato la questione delle sanzioni che l'Unione europea ha adottato in questi mesi nei confronti della Russia: è chiaro che questa rappresenta per noi una leva fondamentale per poter reclamare un ruolo", ha detto a La Stampa il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, che ha incontrato Marco Rubio a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
A Parigi si discute anche di come l’Europa possa garantire un eventuale cessate il fuoco in Ucraina e garantire inoltre il proprio futuro con un'accelerazione sulla difesa comune. Nei giorni scorsi il segretario Usa alla Difesa Hegseth aveva addossato chiaramente all'Europa la responsabilità della futura sicurezza dell'Ucraina, chiudendo all'ipotesi di inviare soldati statunitensi.
Ucraina: gli obiettivi della diplomazia italiana
L’idea di peacekeeper europei è stata finora rifiutata dalla Polonia e non esclusa da Svezia e Regno Unito. L'obiettivo di Roma invece è garantire che ogni mossa europea sia concordata con gli Usa, ha ribadito Tajani, e che gli Usa continuino a impegnarsi per l'Ucraina.
Venerdì Meloni ha suggerito a Zelensky in una telefonata di insistere non su un ingresso nella Nato bensì su un’estensione all'Ucraina dello scudo dell’articolo 5 del Trattato atlantico.
Il ruolo dell'Italia nei rapporti con la Russia e il conflitto scatenato in Ucraina è diventata anche un questione di immagine, dopo gli attacchi diretti di Mosca al presidente della Repubblica Mattarella e alla sua condanna dell'invasione.
Lunedì la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'università di Marsiglia non saranno lasciate "senza conseguenze".
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