Trump: "L'Ucraina non avrebbe mai dovuto iniziare" la guerra con la Russia
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Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha respinto martedì le obiezioni di Kiev per essere stata esclusa dai colloqui in Arabia Saudita, dove Stati Uniti e Russia hanno intavolato i primi colloqui diretti sulla guerra in Ucraina dall'inizio del conflitto.
Trump è sembrato anche suggerire che l'Ucraina sia responsabile della guerra, scoppiata dopo l'invasione del Paese da parte della Russia.
Parlando con i giornalisti dalla sua tenuta di Mar-a-Lago, Trump ha detto: "Oggi ho sentito dire, beh, non siamo stati invitati. Beh, siete stati lì per tre anni. Avreste dovuto finirla tre anni. Non avreste mai dovuto iniziare".
Trump ha respinto le obiezioni di Kiev riguardo l'esclusione dai colloqui in Arabia Saudita, ripetendo più volte che i leader ucraini non avrebbero mai dovuto permettere l'inizio del conflitto. E indicando che il Paese avrebbe dovuto essere disposto a fare concessioni alla Russia prima che Mosca desse il via all'invasione su larga scala truppe nel 2022.
Questi commenti e l'obiettivo di Trump di ricucire i rapporti con Mosca potrebbero avere ripercussioni sull'Alleanza transatlantica e compromettere in modo significativo la postura di Washington nei confronti dell'Ucraina e degli altri Paesi che contano sulla leadership statunitense nella Nato per la loro sicurezza e protezione.
"Un negoziatore di mezza tacca avrebbe potuto risolvere la questione anni fa senza concedere molto territorio, senza perdere vite umane", ha detto Trump, facendo ribadendo che avrebbe potuto impedire l'invasione russa.
Trump ha detto che crede di avere una "buona possibilità" di porre fine al conflitto. Ma non ha respinto con forza la critica di voler lasciare l'Ucraina fuori dal tavolo dei negoziati.
Colloqui di Riad: nessuna intenzione di escludere l'Europa
Né l'Ucraina né i Paesi europei sono stati invitati ai colloqui di martedì a Riad, ma i funzionari statunitensi hanno affermato che non c'è alcuna intenzione di escluderle dai negoziati di pace, qualora dovessero iniziare seriamente.
"Nessuno è stato messo da parte", ha dichiarato il segretario di Stato Usa Marco Rubio. "Ovviamente, ci sarà un impegno e una consultazione con l'Ucraina, con i nostri partner in Europa e con altri. Ma in ultima analisi, la parte russa sarà indispensabile per questo sforzo".
Il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Mike Waltz, ha fatto notare che Trump ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy subito dopo aver parlato con Putin la scorsa settimana e che il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance e Rubio hanno incontrato venerdì Zelenskyy in Germania.
Russia e Usa a Riad: l'irritazione di Zelensky
Zelenskyy non ha nascosto l'irritazione per essere stato escluso dal tavolo di Riad, rimandando i piani per una visita in Arabia Saudita mercoledì, onde evitare qualsiasi collegamento del suo viaggio con i colloqui Usa-Russia di martedì.
E questo prima che i commenti di Trump suggerissero che Kyiv fosse colpevole dell'inizio dei combattimenti.
"L'intero negoziato, fin dall'inizio, sembra molto sbilanciato in favore della Russia. E c'è persino da chiedersi se debba essere definito un negoziato o, in un certo senso, una serie di concessioni fatte unilateralmente dagli Stati Uniti", ha dichiarato Nigel Gould-Davies, senior fellow per l'Eurasia e la Russia presso l'International Institute for Strategic Studies di Londra, nonché ex ambasciatore britannico in Bielorussia.
Se le parti dovessero riuscire a negoziare la fine del conflitto ucraino, ha detto Rubio, si potrebbero aprire "incredibili opportunità" per collaborare con i russi "su questioni che, si spera, saranno positive per il mondo e miglioreranno anche le nostre relazioni a lungo termine". Rubio non ha specificato la natura di queste opportunità.
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