Mike Pence: Trump pronto ad attaccare l'Iran se necessario

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato all'Iran due mesi per sedersi al tavolo per negoziare un nuovo accordo che sostituirà il Piano d'azione congiunto globale (Pacg) da cui Trump si è ritirato nel 2018 e ha imposto severe sanzioni contro l'Iran. Il presidente Usa ha avvertito che non esiterà a intraprendere un'azione militare se i colloqui non giungeranno a una conclusione.

In risposta a queste minacce, il leader iraniano Ali Khamenei ha sottolineato che non ci sono alte probabilità che venga intrapresa un'azione dall'esterno contro l'Iran, riferendosi a quelle che ha definito "minacce di fare del male all'interno dell'Iran" da parte di altri Paesi. Ora che manca solo un mese alla scadenza di tale termine, ci si domanda quanto siano pericolose le minacce di Trump.

In una conversazione con il programma "Rosenberg Report", rispondendo alla domanda se Trump sia davvero pronto a usare la forza militare, l'ex vicepresidente Mile Pence ha detto: "Sembra che ci stiamo avvicinando a questo punto".

"Penso che Trump creda che la pace derivi dalla via del potere. Se sapete bene, è un presidente che vuole la fine delle guerre e vuole ritirare le truppe americane da diverse parti del mondo... Ma il popolo americano può stare tranquillo e i nostri nemici nella regione devono sapere che Trump prenderà le misure necessarie per difendere i nostri più stretti alleati», ha detto. Pence.

Nel spiegare il curriculum dell'amministrazione Trump durante il suo primo mandato presidenziale, Pence ha fatto riferimento a un attacco di droni americani nel gennaio 2020 che ha portato all'uccisione di Qassim Soleimani, comandante della Forza Quds della Guardia rivoluzionaria iraniana, vicino all'aeroporto di Baghdad. Un'operazione che, a suo tempo, ha aumentato notevolmente le tensioni tra Teheran e Washington.

Donald Trump ha chiesto la ripresa dei colloqui dopo il ritorno alla Casa Bianca, con ripetuti inviti ai funzionari iraniani. Allo stesso tempo, ha attivato una politica di "massima pressione" e ha dichiarato il suo obiettivo di portare a zero le esportazioni di petrolio dell'Iran, una mossa che è stata accolta con una dura reazione da parte di Teheran.

Nonostante i precedenti dissensi, tra cui le osservazioni del leader iraniano Ali Khamenei, che ha definito "indegni" i negoziati con l'amministrazione Trump, i funzionari iraniani hanno recentemente dichiarato di essere pronti a colloqui indiretti con Washington.

Dopo che Donald Trump ha inviato una lettera al leader iraniano, il cui testo completo non è stato rilasciato, l'Iran ha risposto alla lettera del presidente degli Stati Uniti tramite l'Oman.

Trump è alla ricerca di un accordo o di un attacco?

Alla domanda se Trump stia davvero cercando un accordo o stia solo dando all'Iran l'opportunità di saltare la via della diplomazia per gettare le basi per un'azione militare. Pence ha detto che durante la sua prima presidenza Trump non ha mai procrastinato sull'uso della forza, "ma lo ha sempre fatto come ultima risorsa".

"Credo sinceramente che ora sia il momento in cui dovremmo dire inequivocabilmente agli ayatollah e ai mullah di Teheran che gli Usa, Israele e il mondo libero non permetteranno mai all'Iran di dotarsi di un'arma nucleare. Il fatto che il presidente abbia dichiarato la sua disponibilità al dialogo con il presidente iraniano non dovrebbe diminuire di una virgola la determinazione americana a questo riguardo", ha detto Pence e poi ha aggiunto: "Gli Stati Uniti agiranno a fianco di Israele, se necessario. L'isolamento economico e politico che abbiamo inflitto all'Iran durante la nostra era e la caduta del governo di Assad in Siria dimostrano che deve continuare sulla stessa strada".

Gli Usa spostano i Patriot in Medio Oriente

Mentre le tensioni tra Iran e Stati Uniti continuano ad aumentare, alcune fonti esperte vicine al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti hanno annunciato ieri che i sistemi di difesa missilistica Patriot verranno trasferiti dalla Corea del Sud al Medio Oriente. La decisione è stata presa sulla scia delle preoccupazioni circa la possibilità di un attacco iraniano di rappresaglia.

Le autorità Usa hanno affermato che la mossa ha lo scopo di rafforzare le difese contro qualsiasi potenziale minaccia proveniente dall'Iran ed è un segno della disponibilità degli Stati Uniti ad affrontare scenari imprevisti nella regione.

Inoltre, nei giorni scorsi, gli Stati Uniti hanno inviato altri aerei da guerra nella regione.

Allo stesso tempo, il presidente iraniano Masoud Pezharkian ha dichiarato in una conversazione telefonica con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman che Teheran "non ha alcuna intenzione di fare la guerra" con nessun Paese, ma che non esiterà nemmeno a difendersi.

Affermando che "l'Iran non ha mai cercato la guerra e il conflitto", Peshekian ha sottolineato che l'uso non pacifico dell'energia nucleare non ha "assolutamente alcun posto" nella dottrina della sicurezza e della difesa del suo Paese.