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Gli Stati Uniti revocano tutti i visti ai cittadini del Sud Sudan

• Apr 7, 2025, 10:16 AM
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Gli Stati Uniti stanno revocando tutti i visti concessi a titolari di passaporti del Sud-Sudan. Si tratta di una decisione che arriva dopo che l'amministrazione Trump ha criticato la nazione africana per non aver accettato il ritorno dei suoi cittadini rimpatriati "in modo tempestivo". Il Segretario di Stato Marco Rubio ha affermato che Washington bloccherà anche l'arrivo di qualsiasi cittadino sud-sudanese.

Il Sud Sudan rischia una guerra civile

"Ogni Paese - ha dichiarato il responsabile della politica estera statunitense - deve accettare il ritorno dei propri cittadini immediatamente quando un'altra nazione, compresi gli Stati Uniti, cerca di allontanarli. Il governo di transizione del Sud Sudan non ha rispettato pienamente questo principio ed è ora che smetta di approfittare degli Stati Uniti".

La decisione implica che i cittadini sud sudanesi possano essere costretti a rientrare in una nazione che si trova attualmente sull'orlo di una guerra civile.

L'amministrazione dell'ex presidente Joe Biden aveva concesso ai cittadini sudanesi negli Stati Uniti lo "status di protezione temporanea", consentendo loro di rimanere nel Paese per un determinato periodo di tempo. La concessione scade il 3 maggio. Da quando Trump è tornato alla Casa Bianca, il 20 gennaio, Washington ha aumentato in modo massiccio le misure anti-immigrazione, anche se questa è la prima volta che tutti i titolari di passaporto di un singolo Paese siano presi di mira.

La nazione africana patisce già i tagli agli aiuti internazionali imposti da Trump

Dopo l'annuncio di Rubio, non c'è stata alcuna risposta da parte del governo del Sud Sudan, che dall'indipendenza dal Sudan nel 2011 lotta per fornire ai cittadini i servizi di base. Anni di conflitto hanno lasciato infatti la nazione di circa 11 milioni di persone fortemente dipendente dagli aiuti, e anche questi ultimi sono stati colpiti duramente dai tagli dell'amministrazione Trump.

Il panorama politico del Sud Sudan è inoltre fragile e le recenti violenze tra le forze governative e i gruppi armati di opposizione hanno acuito le tensioni. Il timore è appunto quello di un ritorno allo scontro militare, dopo quello durato cinque anni nel corso del quale sono state uccise 400mila persone, iniziato nel 2013 e concluso con un accordo di pace nel 2018 che ha riunito il presidente Salva Kiir e il suo rivale di lunga data, Riek Machar, in un governo di unità nazionale.

L'appello del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres

L'accordo del 2018 ha posto fine al conflitto, ma non è stato pienamente attuato. Il mese scorso, il principale partito di opposizione del Paese lo ha dichiarato superato dopo che Machar è stato arrestato con l'accusa di aver cercato di incitare alla ribellione.

A fine marzo, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha esortato i leader regionali e internazionali a evitare che il Sud Sudan cada "nell'abisso" di un'altra guerra. In seguito ai recenti scontri, alcuni Paesi occidentali hanno chiuso le loro ambasciate nel Paese mentre altri, tra cui gli Stati Uniti, ne hanno ridotto il personale.