Portogallo prende in considerazione il riconoscimento dello Stato di Palestina

Il governo portoghese ascolterà il presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa e i partiti con seggi parlamentari "al fine di prendere in considerazione il riconoscimento dello Stato palestinese", che potrebbe avvenire il prossimo settembre, secondo una dichiarazione dell'ufficio del primo ministro portoghese Luís Montengro rilasciata giovedì.
La decisione arriva dopo la partecipazione del Portogallo alla conferenza internazionale di alto livello per la risoluzione pacifica della questione palestinese e l'attuazione della soluzione dei due Stati, che si è svolta nei giorni scorsi alle Nazioni Unite.
"Il governo ha deciso di consultare sua eccellenza il presidente della Repubblica e i partiti politici con rappresentanza nell'assemblea della Repubblica, al fine di prendere in considerazione il riconoscimento dello Stato palestinese", ha dichiarato l'esecutivo, indicando una"procedura che può essere conclusa nella settimana di alto livello dell'80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si terrà a New York il prossimo settembre".
Lisbona chiede la riforma delle istituzioni nei territori palestinesi
In un comunicato, l'ufficio del primo ministro Luís Montengro spiega che lo Stato portoghese "ha riesaminato la questione e le condizioni per il riconoscimento di uno Stato di Palestina" durante la conferenza sulla "questione palestinese e l'attuazione della soluzione dei due Stati" che si è svolta nei giorni scorsi all'Onu.
Il governo portoghese afferma che "molti degli Stati con i quali il Portogallo ha concordato posizioni in materia hanno manifestato la volontà di avviare la procedura di riconoscimento dello Stato palestinese in considerazione delle garanzie presentate dall'Autorità palestinese, della volontà di riconoscere e normalizzare le relazioni con Israele da parte di un numero significativo di Stati arabi e dell'evoluzione molto preoccupante del conflitto, sia per la dimensione umanitaria che per il ripetuto riferimento alla possibilità di annettere i territori palestinesi".
Inoltre, l'esecutivo di Luís Montenegro cita le condizioni "soddisfatte dall'Autorità palestinese" che "devono essere verificate" dai Paesi presenti alla conferenza.
Tra queste ci sono "la condanna degli atti terroristici di Hamas e la richiesta del suo totale disarmo, la richiesta del rilascio incondizionato e immediato degli ostaggi e dei prigionieri di Gaza, l'impegno per una riforma istituzionale interna e l'organizzazione di elezioni nel prossimo futuro, l'accettazione del principio di uno Stato palestinese smilitarizzato, la cui sicurezza esterna sia garantita dalle forze internazionali, la disponibilità a riprendere l'amministrazione e il controllo totale della Striscia di Gaza e anche il riconoscimento dello Stato di Israele e le necessarie garanzie di sicurezza".
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