Striscia di Gaza: Borrell propone di sospendere i colloqui politici Ue-Israele
L'Alto rappresentante Ue uscente per la politica estera Josep Borrell ha proposto di sospendere formalmente il dialogo politico con Israele per le presunte violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale nella Striscia di Gaza.
La proposta di Borrell è stata sollevata per la prima volta mercoledì durante una riunione tra ambasciatori e sarà presentata ufficialmente lunedì prossimo, quando i ministri degli Affari esteri si riuniranno a Bruxelles. A dichiararlo a Euronews un funzionario dell'Ue e due diplomatici a conoscenza del processo.
La sospensione del dialogo politico dipende dall'unanimità degli Stati membri: è quindi quasi certo il fallimento del piano date le forti divisioni sulla guerra tra Israele e Hamas.
Le fonti hanno dichiarato a Euronews che la maggior parte delle persone che hanno preso la parola durante la riunione ha espresso un parere negativo, anche se non tutti gli inviati si sono espressi.
Gli obiettivi di Borrell prima di lasciare l'incarico
La sospensione, di per sé, potrebbe non essere il vero obiettivo di Borrell, il cui mandato è prossimo alla scadenza. L'intenzione del capo della politica estera, ha suggerito il funzionario dell'Ue, è quella di costringere le capitali a dichiarare in modo inequivocabile la loro posizione sulla controversa condotta di Israele.
"Si tratta innanzitutto di un segnale politico che indica che qualcosa nelle relazioni non va - ha detto il funzionario, parlando a condizione di anonimato - Allo stesso tempo, sarebbe un modo per costringere Israele a spiegare e giustificare le sue azioni".
La proposta di Borrell si basa sull'Accordo di associazione Ue-Israele che contiene disposizioni giuridicamente vincolanti sui diritti umani.
All'inizio di quest'anno, Spagna e Irlanda hanno scritto una lettera congiunta per chiedere una "revisione urgente" dell'accordo alla luce della catastrofe umanitaria che la campagna militare di Israele ha causato nella Striscia di Gaza, densamente popolata.
La mossa ispano-irlandese ha incontrato una forte resistenza da parte di Paesi come Germania, Cechia, Austria e Ungheria, considerati tra i più convinti sostenitori di Israele nel blocco. La Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, l'ha ampiamente ignorata.
Borrell, il cui pensiero è spesso in linea con Madrid, non ha mai dimenticato la richiesta congiunta. L'Alto rappresentante ha cercato di convocare un Consiglio di associazione con Israele per discutere il rispetto dell'accordo con l'Ue, ma questo non ha ancora avuto luogo.
Dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, sono stati uccisi oltre 1.700 israeliani e più di 43.000 palestinesi, tra cui oltre 13.000 bambini palestinesi.
Israele è stato ripetutamente criticato per aver ostacolato il passaggio degli aiuti umanitari e il lavoro dell'Unrwa, l'agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi che il governo del Primo Ministro Benjamin Netanyahu intende vietare.
"Non c'è nessun posto sicuro a Gaza. Comprese le zone sicure", ha dichiarato Scott Anderson, direttore degli affari dell'Unrwa a Gaza, in una recente intervista a Euronews, aggiungendo che tutte le parti in conflitto non rispettano la sacralità dei siti che dovrebbero essere sicuri per i civili, compresi ospedali e scuole.
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