Ministri degli Esteri riuniti a Varsavia, sei Paesi europei aprono ai bond per la difesa
Nella riunione di Varsavia "abbiamo ribadito il nostro sostegno all'Ucraina e ci siamo espressi a favore della nascita di bond europei per finanziare la difesa": si tratta "di una proposta giusta e condivisibile e mi auguro che si possa concretizzare, questo ci aiuterebbe anche a risolvere la questione del 2 per cento del Pil per la difesa". Lo ha detto martedì il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani parlando alla stampa a margine di un evento alla Farnesina.
In occasione del millesimo anniversario dell'invasione russa in Ucraina i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito hanno discusso, tra le altre cose, dell’emissione di debito comune per finanziare le spese militari, inclusi gli sforzi per raggiungere il target del 2 per cento del Pil destinato alla difesa concordato in sede Nato.
“Per la prima volta qui a Varsavia i cinque più grandi Paesi europei concordano sulla necessità di bond europei per la difesa”, ha dichiarato a margine dell’incontro il capo della diplomazia polacca Radoslaw Sikorski, secondo cui la discussione ha rappresentato “una svolta molto importante”.
Ministri Esteri a Varsavia: riaffermare il ruolo duraturo di una Nato forte e unita come fondamento della difesa e della sicurezza europea
In un comunicato congiunto pubblicato martedì i ministri hanno dichiarato di ritenere “imperativo rafforzare la Nato aumentando le spese per la sicurezza e la difesa, in linea con gli impegni assunti in precedenza”.
"Abbiamo parlato anche delle relazioni transatlantiche. Siamo convinti che si debba lavorare insieme agli Usa, anche per quanto riguarda qualsiasi iniziativa per arrivare alla pace - ha aggiunto Tajani -. Una pace che non può che essere giusta, e che non rappresenti la sconfitta dell'Ucraina ma che garantisca l'integrità territoriale di quel Paese".
Presente all'incontro anche il prossimo Alto rappresentante per la politica estera Kaja Kallas. Secondo quanto riferito da Sikorski il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha non ha potuto partecipare di persona per “motivi logistici”.