"Putin vuole smembrare l'Ucraina prima dell'insediamento di Trump"
"La Russia vuole espellere le truppe ucraine, che occupano parte della regione russa di Kursk, prima del 20 gennaio, giorno dell'insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. Mosca intende occupare entro quella data anche tutta Donetsk, dove l'avanzata russa è costante e oggi sono stati evacuati altri 120 civili" A dirlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Secondo Zelensky, il presidente russo Vladimir Putin "vuole dimostrare di aver adempiuto al compito di occupare l'intero Donbass. Sono sicuro che vuole espellerci prima del 20 gennaio. Per lui è molto importante dimostrare che ha il controllo della situazione".
"Un piano da presentare a Trump"
Lo scenario peggiore per l'Ucraina, che sarebbe ridotta a uno Stato fantoccio sotto il controllo di Mosca. È quello evocato dall'intelligence di Kiev dando notizia di un piano elaborato da Vladimir Putin da presentare a Donald Trump per chiudere il conflitto, che prevede la divisione del Paese in tre: il sud-est con i territori occupati diventati parte integrante della Federazione russa, il centro con la capitale Kiev governata da un'autorità filo-russa e parte occidentale il cui destino sarebbe concordato con Polonia, Ungheria e Romania.
Missili a lungo raggio
Kursk e la vicina Bryansk sono state prese di mira questa settimana dai primi due attacchi ucraini con missili a lungo raggio di fabbricazione americana e britannica, dopo di che Mosca ha lanciato per la prima volta un missile balistico ipersonico Oreshnik contro una fabbrica di armi nella regione Ucraina orientale di Dnipro.
Nonostante tutto, l'Ucraina è determinata a continuare a difendere le sue posizioni a Kursk, poiché il loro mantenimento è garanzia di un certo vantaggio in un eventuale negoziato con la Russia.
Le reclute yemenite per combattere contro Kiev
La Russia sta reclutando centinaia di yemeniti per mandarli a combattere in Ucraina. Lo scrive il Financial Times, che cita fonti informate: reclutamenti che - secondo gli analisti - evidenziano il rapporto sempre più stretto fra Mosca e i ribelli sciiti yemeniti filo iraniani Houthi, che combattono contro Israele, gli Stati Uniti e l'Occidente, lanciando missili e droni contro navi occidentali e creando gravi problemi al traffico commerciale nel Mar Rosso.
Il quotidiano britannico sostiene di aver interpellato alcune di queste reclute yemenite, afflitte dalla povertà estrema e dalla guerra in patria, che affermano di aver viaggiato in Russia dietro la promessa di impieghi ben pagati e persino della cittadinanza. Ma una volta arrivati, grazie a enti collegati agli Houthi - scrive il Ft - sono stati invece reclutati a forza nelle forze armate russe e inviati a combattere sul fronte ucraino, con pochi volontari fra loro.
Le reclute yemenite, che non sono state quantificate, si aggiungerebbero così al novero delle forze mercenarie e straniere, che includono, oltre ai 10-12.000 nordcoreani, anche nepalesi e indiani e da altri Paesi del Medio Oriente.
Il Ft afferma che Putin, con la crescita del suo sforzo bellico in Ucraina, cerca di evitare la mobilitazione generale in Russia a fronte delle enormi perdite di uomini che subisce nelle trincee. Nel crescente scontro con l'Occidente, Mosca si sta avvicinando sempre più all'Iran e ai suoi alleati in Medio Oriente. Il reclutamento degli yemeniti, secondo le fonti interpellate dal Financial Times, è iniziato già dai primi di luglio.
La Francia dice sì
"Non ci devono essere linee rosse quando si tratta di sostegno all'Ucraina". Così il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, in un'intervista alla Bbc. Barrot ha detto che le forze di Kiev possono lanciare i missili francesi a lungo raggio in territorio russo "nella logica dell'autodifesa", ma senza confermare se questo sia già avvenuto.
"Il principio è stato stabilito e i nostri messaggi al presidente Zelensky sono stati ben accolti", ha dichiarato Barrot, le cui affermazioni seguono di alcuni giorni le notizie sull'uso in territorio russo di missili a lungo raggio forniti da Stati Uniti e Regno Unito. Il capo della diplomazia francese, che venerdì ha tenuto colloqui con il suo omologo britannico David Lammy a Londra, ha precisato che gli alleati occidentali non dovrebbero porre limiti al sostegno all'Ucraina contro la Russia e "non stabilire ed esprimere linee rosse". Alla domanda se questo potrebbe anche significare truppe francesi in combattimento, ha risposto: "Non scartiamo nessuna opzione".
Ancora guerra di droni
Le forze di difesa aerea ucraine sostengono di aver intercettato e abbattuto durante la scorsa notte 50 dei 73 droni lanciati da Mosca sull'Ucraina. 19 droni sono caduti in zone aperte e di altri 4 si sono perse le tracce. Lo scrive Ukrinform. I droni erano per lo più di tipo Shahed, di fabbricazione iraniana, e altri di tipo sconosciuto, lanciati dalle regioni russe di Oryol e Bryansk. Sul fronte opposto, la Russia afferma di aver abbattuto 34 droni ucraini, di cui 27 nella regione di Kursk.
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