Bosnia-Erzegovina: arrivate truppe aggiuntive della forza militare dell'Ue dopo tensioni politiche

L'arrivo di truppe aggiuntivo in Bosnia-Erzegovina di Eufor, la Forza militare dell'Unione europea, è cominciato mercoledì alla luce delle rinnovate tensioni politiche e interetniche emerse nelle ultime settimane nel Paese balcanico.
Il rafforzamento avviene dopo la visita del Segretario generale della Nato Mark Rutte a Sarajevo durante la quale è stato riaffermato il sostegno all'integrità territoriale e alla pace del Paese.
Eufor conta attualmente circa 1.100 uomini, e se necessario può arrivare a schierare fino a 3.500 effettivi dalle forze di riserva dei Paesi partecipanti.
La forza militare dell'Ue in Bosnia
Mercoledì Luigi Soreca, capo della rappresentanza Ue in Bosnia-Erzegovina, ha accolto a Sarajevo ulteriori truppe provenienti da Italia, Repubblica Ceca e Romania, destinate a rafforzare la missione di Eufor in Bosnia-Erzegovina.
"Per la seconda volta in tre anni, l'Unione Europea ha deciso di attivare parte delle forze di riserva Eufor per sottolineare l'impegno dell'Ue per la sicurezza e la stabilità in Bosnia- Erzegovina", ha detto Soreca dando il benvenuto ai militari. "Eufor rappresenta un contributo chiave dell'Unione Europea nel sostenere la Bosnia-Erzegovina nel suo percorso europeo. Sostenendo le autorità locali nel preservare un ambiente sicuro e protetto, la Missione svolge un ruolo chiave nel garantire la stabilità. Un ambiente sicuro e protetto, ricordo, è fondamentale per l'impegno della Bosnia-Erzegovina nel realizzare progressi sul percorso europeo e della Nato".
Il diplomatico italiano ha sottolineato che l'Ue non permetterà che i progressi compiuti negli ultimi anni vengano messi a repentaglio a causa della crisi politica che ha messo in discussione la funzionalità politica della Bosnia-Erzegovina negli ultimi mesi.
Il mandato di arresto nei confronti di Milorad Dodik
Durante la sua visita Rutte ha promesso il forte sostegno dell'Alleanza all'integrità territoriale della Bosnia, in un contesto di crescenti tensioni causate dalle azioni dei separatisti serbo-bosniaci.
La scorsa settimana il presidente della Republika Srpska (Rs), entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, Milorad Dodik, ha introdotto nuove leggi per vietare l'attività di istituzioni statali del governo centrale bosniaco nella Republika. Mossa che la Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina ha deciso di sospendere.
Le leggi erano state adottate a fine febbraio dal parlamento dell'entità, in reazione alla condanna di Dodik a un anno di reclusione e sei di interdizione da ogni attività politica per disobbedienza alle delibere dell'Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina.
Mercoledì i procuratori statali della Bosnia hanno emesso mandati di arresto per tre alti funzionari serbo-bosniaci, tra cui il presidente dell'entità a maggioranza serba della Repubblica Srpska (Rs), Milorad Dodik.
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