Migranti, protesta e qualche danneggiamento nel Cpr albanese di Gjader

Mercoledì pomeriggio fonti del Viminale hanno fatto sapere che nei giorni scorsi sono stati registrati qualche caso di danneggiamento nel Cpr albanese di Gjader, in Albania, dove venerdì scorso sono stati trasferiti 40 migranti, la cui richiesta di asilo è stata respinta dalle autorità italiane.
Secondo quanto riportato, i danni sarebbero di live entità: qualche vetro rotto, ma nessuna rivolta, ed ora la situazione è rientrata nell'ordinarietà.
Il carcere allestito nel sito, precisano le stesse fonti, non è stato aperto ed al momento non ospita nessuno.
Un migrante rientra a Bari da Gadjer
Un cittadino gerogiano di 39 anni non è stato ritenuto "idoneo" alla "vita in comunità ristretta", e per questo motivo ha fatto rientro a Bari mercoledì dopo essere stato trasferito in Albania.
Il migrante è affetto da problemi psichiatrici e, nonostante sia rimasto per vari mesi ospite del Cpr di Bari-Palese (dal 27 novembre scorso), non sarebbe mai stato sottoposto a visita specialistica.
Una volta giunto in Albania, su richiesta del suo legale, è stato sottoposto a una rivalutazione da parte della Commissione vulnerabilità, che ne ha attestato l'inidoneità alla vita in comunità ristretta.
I trasferimenti in Albania ripresi dopo decreto legge del governo italiano
Il piano del governo italiano per esternalizzare parte della gestione dei flussi migratori in Albania era rimasto finora al palo. A fermare l'attuazione del progetto erano intervenuti tre pronunciamenti dei giudici italiani, che avevano di fatto sospeso i trasferimenti e rimandato la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.
A ridare vita al Protocollo Italia-Albania in materia migratoria è stato il Consiglio dei ministri, che a fine marzo ha approvato un nuovo decreto-legge.
Il provvedimento rivede la natura giuridica dei centri in Albania, inserendoli nella cornice della detenzione amministrativa. Si tratta di un espediente normativo che punta a superare le obiezioni sollevate dai giudici.
Dopo l'approvazione del decreto dello scorso 28 marzo, non solo i richiedenti asilo soccorsi in mare, ma anche quelli già in Italia - destinatari di un provvedimento di espulsione - potranno essere trasferiti in Albania e trattenuti nel Centro per il rimpatrio (Cpr) di Gjadër.
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