Italia: quarta donna muore a causa di intossicazione da botulino, cresce la preoccupazione nel Paese

È morta in Sardegna una donna di 62 anni martedì a causa di un’intossicazione da botulino alimentare. Sale, così, a quattro il bilancio delle vittime in Italia.
Valeria Sollai era ricoverata da alcune settimane all’ospedale di Monserrato, in provincia di Cagliari. La donna aveva consumato una pietanza a base di guacamole alla Fiesta Latina a fine luglio a Monserrato.
La stessa pietanza aveva causato la morte di Roberta Pitzalis, 36 anni, deceduta all'ospedale Businco a Cagliari. Le cause del decesso erano state accertate tramite l'autopsia. Resta ricoverata una ragazza di 14 anni nella stessa città.
Alle due vittime sarde si aggiungono altre due persone morte in Calabria per botulismo.
I casi sono tutti riconducibili a conserve industriali e casalinghe contaminate.
Il Centro Antiveleni Maugeri di Pavia, tramite il prof. Carlo Alessandro Locatelli, direttore del centro, ha sottolineato che in Italia si registrano circa 40 casi di botulismo all’anno, per lo più legati a conserve casalinghe contaminate.
“Non c’è allarme, ma la prevenzione è fondamentale, specialmente nella preparazione delle conserve domestiche", ha spiegato Locatelli.
"La tossina botulinica è invisibile e spesso non altera il sapore del cibo. L’antidoto è efficace solo nelle fasi iniziali, quando la tossina è ancora nel circolo sanguigno".
I primi casi in Italia
Nelle ultime settimane i due focolai di intossicazione da botulino, quello sardo e quello calabrese,** stanno preoccupando l’Italia.
Il cluster calabrese riguarda 18 persone che, la prima settimana di agosto a Diamante, in provincia di Cosenza, hanno consumato panini con salsiccia e friarielli (un tipo di broccoletti) acquistati da un venditore ambulante.
Luigi di Sarno, 52 anni, e Tamara D’Acunto, 45 anni sono morti dopo aver consumato la verdura.
Nell'inchiesta della Procura di Paola sono indagate dieci persone, tra cui l'ambulante, tre responsabili delle ditte produttrici del prodotto e sei medici di due strutture sanitarie del cosentino che hanno avuto in cura le vittime prima del loro decesso.
Nei loro confronti si ipotizzano a vario titolo i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.
All'origine dell'intossicazione, secondo le analisi dell'Istituto Superiore di Sanità, ci sarebbero più alimenti e non solo i friarielli serviti per condire i panini venduti da un commerciante ambulante a Diamante.
L’Italia tra i Paesi europei con il maggior tasso di botulismo
Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 2001-2020 sono stati confermati in laboratorio 452 casi di botulismo in Italia, con un tasso di letalità medio del 3,1 per cento.
Il 91 per cento dei casi è di tipo alimentare, spesso legati al consumo di conserve casalinghe.
Nel 2023, l'Italia ha registrato il più alto numero di casi in Europa, con 36 segnalazioni confermate, seguita da Germania (16), Francia (15), Romania e Spagna (14 ciascuna).
La tradizione conserviera italiana, soprattutto nelle regioni del Sud, è una delle cause principali di questa incidenza elevata.
La conservazione domestica di alimenti, se non eseguita correttamente, può favorire la proliferazione del Clostridium botulinum, il batterio responsabile del botulismo.
Cos’è il botulismo e come riconoscerlo
Il botulismo è una malattia rara ma grave causata dalla tossina prodotta dal Clostridium botulinum, considerata uno dei veleni più potenti.
I sintomi possono manifestarsi da 6 ore fino a 7 giorni dopo il consumo di cibo contaminato e includono visione doppia, dilatazione pupillare, abbassamento delle palpebre, difficoltà di parola e deglutizione, secchezza delle fauci e stitichezza. Nei casi più gravi può compromettere la respirazione, rendendo necessaria l’intubazione.
In caso di sospetta intossicazione, è importante rivolgersi immediatamente al pronto soccorso o contattare il Centro Antiveleni Maugeri di Pavia.
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