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Ue, il possibile accorpamento e la riduzione dei fondi salute Eu4Health suscita preoccupazione

Business • Oct 22, 2024, 9:07 AM
5 min de lecture
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La Commissione europea non presenterà la sua proposta per il prossimo bilancio settennale dell'Ue prima di giugno, ma le bozze viste da Euronews suggeriscono la possibilità di accorpare la parte relativa alla salute con altri fondi, suscitando preoccupazioni tra gli addetti ai lavori.

In risposta alla pandemia, gli Stati membri dell'Ue hanno stanziato 5,3 miliardi di euro nell'ambito del programma EU4Health, un passo significativo se si considera che la politica sanitaria è in gran parte di competenza nazionale.

La bozza trapelata riguarda un piano di ristrutturazione del bilancio europeo e suggerisce che i finanziamenti per la salute potrebbero essere consolidati in un unico Fondo europeo per la competitività, progettato per rafforzare l'autonomia strategica e i valori del blocco.

La ristrutturazione - che da gennaio è stata discussa in modo più ampio all'interno del servizio bilancio della Commissione - mira a risolvere la percepita mancanza di direzione strategica dando priorità alle politiche rispetto a programmi specifici.

In base a questo piano, alcuni dei programmi più famosi dell'Ue come il fondo di ricerca Horizon Europe e quelli dedicati allo spazio, al digitale e alla salute, verrebbero accorpati portando a un insieme unificato di regole per la partecipazione e l'ammissibilità, nonostante le differenze esistenti tra i programmi.

I budget Ue per salute erano molto inferiori prima di EU4HEALTH

Anche se è ancora nelle prime fasi di consultazione interna - e probabilmente è stato fatto circolare per valutarne le reazioni - il piano trapelato ha già suscitato un dibattito.

L'europarlamentare dei Verdi Tilly Metz ha espresso il timore che la fusione dei fondi per la salute in un più ampio fondo per la competitività aumenti il rischio, già sperimentato nel recente passato, di "spostare le risorse dalla salute ad altri scopi".

Questa preoccupazione è radicata nei recenti tagli di bilancio, come la riallocazione di circa 1 miliardo di euro da EU4Health per finanziare parzialmente il pacchetto di aiuti all'Ucraina a febbraio.

Metz ha anche avvertito che il passaggio a un fondo incentrato sulla competitività potrebbe compromettere le iniziative sanitarie a lungo termine.

"La salute non riguarda solo lo sviluppo di farmaci innovativi, ma anche la salute pubblica, la prevenzione e la sensibilizzazione", ha affermato la deputata del Lussemburgo, sottolineando che queste aree vitali potrebbero essere trascurate a favore delle priorità economiche.

Prima di EU4Health, i budget sanitari erano molto più ridotti. Dal 2014 al 2020, si è trattato di 450 milioni di euro, un importo significativamente inferiore all'attuale fondo EU4Health che è servito a finanziare anche una serie di iniziative.

Tra queste, di recente, un progetto da 1,3 milioni di euro volto ad affrontare la carenza di infermieri in Europa, promuovendo la professione negli Stati membri che registrano le carenze più gravi.

Fondo Ue Salute, timori anche dalle regioni

Molti temono che EU4Health possa non sopravvivere. Anche il direttore generale della Commissione per la salute, Sandra Gallina ha recentemente lasciato intendere che potrebbe essere un'iniziativa una tantum.

Un funzionario dell'Ue che ha familiarità con la questione, parlando a condizione di anonimato, ha suggerito che la fusione dei finanziamenti per la salute con altri programmi potrebbe essere l'unico modo per preservare un budget sostanziale per la salute, che altrimenti rischia di essere eliminato del tutto.

Anche l'ex commissario europeo per la salute e attuale eurodeputato socialista, Vytenis Andriukaitis, ha espresso preoccupazione. Ha sostenuto che il bilancio attuale è insufficiente e che la situazione peggiorerà con l'imminente allargamento dell'Ue.

"La nostra unica soluzione ora è generare risorse proprie, specificamente per le questioni sanitarie, altrimenti non saremo in grado di andare avanti", ha affermato Andriukaitis.

Un rapporto del 2016 dell'ex commissario e primo ministro italiano Mario Monti ha proposto diverse nuove opzioni per l'Ue per generare risorse proprie, tra cui una tassa sulla CO2, un'imposta sul reddito delle società e una tassa sulle transazioni finanziarie. Da allora, tuttavia, nessuna delle proposte del rapproto Monti ha ottenuto una spinta significativa.

Il dibattito sul Quadro finanziario pluriennale (Qfp) è cruciale anche per le regioni dell'Ue, che svolgono un ruolo chiave nell'attuazione delle politiche sanitarie e nell'innovazione.

"Dobbiamo assicurarci che i finanziamenti e i programmi dedicati alla salute non vengano indeboliti o diluiti", ha dichiarato Michele Calabrò di Eurega, la rete di autorità sanitarie regionali e locali europee.

Calabrò ha avvertito che il nuovo modello non dovrebbe influire negativamente su strumenti chiave come la politica di coesione, né minare la governance multilivello o l'importante ruolo degli attori regionali.