Crisi auto, Nissan annuncia tagli del 6 per cento dell'occupazione e 20 per cento della produzione
Nissan ha annunciato la decisione di tagliare circa il 6 per cento della sua forza lavoro globale, composta da oltre 133mila dipendenti, dopo la pubblicazione di dati che mostrano una forte perdita nell'ultimo trimestre dell'anno a causa anche della forte crisi del settore a livello mondiale.
I dati indicano che le vendite di veicoli sono crollate, a fronte di un aumento dei costi di produzione e stoccaggio dell'invenduto. Nel dettaglio, si tratta di 9,3 miliardi di yen (circa 55,7 milioni di euro) di perdite finanziarie nel trimestre giugno-settembre, dovute anche a vendite scese da 3,1 a 2,9 trilioni di yen (17,6 miliardi di euro).
L'amministratore delegato dell'azienda, Makoto Uchida, ha dichiarato che si taglierà lo stipendio del 50 per cento e che non saranno distribuiti dividendi agli azionisti, per assumersi la responsabilità dei cattivi risultati.
Inoltre, ogni decisione sarà sottoposta a revisione, inclusa quella di un nuovo Chief performance officer, ossia un responsabile delle prestazioni dell'azienda.
La ricetta di Nissan per uscire dalla crisi dell'auto
Uchida ha riconosciuto che Nissan non ha risposto con sufficiente rapidità e flessibilità ai cambiamenti globali, compresi i gusti del mercato e l'impennata dei costi delle materie prime, a cui si può aggiungere il ritardo tecnologico che ha investito in pieno anche altri colossi come Volkswagen.
Per uscire dalla crisi, l'ad di Nissan si è impegnato a “ristrutturare le attività per diventare più snella e resistente”, indicando un piano di riduzione della capacità produttiva del 20 per cento, senza rivelare tuttavia quali saranno gli impianti nel mondo interessati dai tagli.
Il principale stabilimento europeo di Nissan si trova a Sunderland, nel Regno Unito, ma il produttore ha anche siti produttivi in Francia, Belgio e Spagna.
Uchida ha detto anche di confidare in un'inversione di tendenza del mercato dell'auto. Nissan prevede di vendere 3,4 milioni di veicoli in tutto il mondo al termine dell'anno in corso (che nei bilanci dell'azienda si conclude a marzo 2025), rispetto ai 3,65 milioni preventivati.
Non è un declino decisivo ma, dopo l'epoca in cui Carlos Ghosn provò a fare della Nissan-Renault il maggior costruttore di auto al mondo, il colosso giapponese perde da tempo quote di mercato specialmente negli Stati Uniti (che restano uno dei mercati automobilistici più redditizi al mondo dominato da Ford, Toyota e Tesla) e in Cina i cui consumatori si rivolgono ormai ai marchi locali.
Monday, november 11, 2024