Salute, nuovo studio lega l'uso delle Pfas a danni ai reni: quali sono gli oggetti che le contengono
Uno studio ha scoperto che l'esposizione alle sostanze perfluoro alchiliche (note come Pfas, nell'acronimo inglese) può essere collegata allo squilibrio del microbioma intestinale e a danni renali nei giovani adulti.
La ricerca della Keck School of Medicine, la facoltà di medicina della University of Southern California, è stata pubblicata il mese scorso sulla rivista Science of the Total Environment.
Le Pfas sono un ampio gruppo di sostanze chimiche sintetiche, ampiamente utilizzate in prodotti di uso quotidiano come imballaggi alimentari, pentole antiaderenti, indumenti e scarpe impermeabili, ma sono stati rilevate anche nell'acqua del rubinetto.
Si tratta infatti di sostanze altamente resistenti, una caratteristica che ne privilegia l'uso ma che crea conseguenze nefaste per il loro smaltimento da parte dell'ambiente e dell'organismo umano.
Cosa sono le Pfas, le sostanze chimiche che non scompaiono da corpo e ambiente
"Quasi tutti hanno Pfas nel sangue e queste sostanze chimiche sono associate a una serie di effetti negativi sulla salute. Ma non disponiamo di interventi noti per ridurle nell'organismo, quindi non possiamo fornire raccomandazioni utili", ha dichiarato la dottoressa Hailey Hampson, autrice principale dello studio e borsista post-dottorato della Keck School of Medicine.
L'esposizione a questi composti chimici è stata associata a diversi problemi di salute, tra cui danni al fegato, malattie della tiroide, obesità, problemi di fertilità, vari tipi di cancro e malattie renali. La ricerca scientifica in questo senso è ancora in corso.
Ora, il gruppo di ricercatori dell'ateo statunitense ha collegato i cambiamenti del microbioma intestinale e dei relativi metaboliti dovuti all'esposizione ai Pfas fino al 50 per cento della riduzione della funzionalità renale nei giovani adulti.
Basandosi su studi precedenti, che associavano il danno renale sia all'esposizione a queste sostanze sia a problemi di salute intestinale, il recente studio ha esaminato per la prima volta tutti e tre i fattori insieme per esplorare i potenziali collegamenti.
In che modo l'esposizione ai Pfas causa danni ai reni?
Gli scienziati hanno analizzato i dati di una coorte di 78 giovani adulti, di età compresa tra i 17 e i 22 anni e principalmente ispanici, in quanto questo gruppo è a maggior rischio di malattie renali croniche.
Inizialmente, sono stati raccolti campioni di sangue e di feci dei partecipanti per misurare i livelli di Pfas e analizzare la composizione del microbioma intestinale e i metaboliti circolanti.
Quattro anni dopo, i ricercatori hanno valutato la funzione renale dei partecipanti e hanno scoperto che gli individui con una maggiore esposizione ai Pfas avevano una funzione renale significativamente peggiore. I ricercatori hanno poi collegato questi effetti alla riduzione dei metaboliti antinfiammatori e dei batteri che li producono, nonché all'aumento di quelli infiammatori nei soggetti con una maggiore esposizione.
Nonostante le limitazioni, a partire dalle dimensioni ridotte del campione, i ricercatori hanno osservato che questi risultati potrebbero offrire le prime indicazioni su come proteggere dai danni renali indotti dai Pfas.
"I nostri risultati sono un importante tassello del puzzle sui diversi rischi per la salute, che può fornire ai responsabili politici informazioni utili per sviluppare politiche di protezione della popolazione dall'esposizione a queste sostanze chimiche", ha dichiarato in un comunicato il Jesse Goodrich, autore principale dello studio.
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