Accordo governo-Stellantis, con Piano Italia nel 2025 due miliardi di euro per automotive
Stellantis e il governo si sono incontrati. Il tavolo è stato convocato e presieduto martedì a Palazzo Piacentini, sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, dal ministro Adolfo Urso. L'incontro è stato organizzato per affrontare la fase di crisi che sta attraversando il settore automotive e gestire le questioni irrisolte che toccano sia il mercato che l'industria automobilistica, oltre alle tutele per i quasi 25 mila lavoratori in cassa integrazione a rischio.
In apertura del tavolo Urso ha sottolineato la necessità di agire insieme per il rilancio del settore automotive nella difficile fase di rinnovamento tecnologico e transizione industriale, dichiarando che "Il governo, in un contesto di bilancio difficile, ha compiuto uno sforzo significativo, mettendo a disposizione del comparto e della filiera oltre un miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese nella transizione in corso con gli strumenti di politica industriale".
"Ora possiamo rimettere sulla giusta strada l'auto italiana ed europea, ha aggiunto Urso introducendo il Piano Italia.
"Un Piano industriale sostenibile e chiaro che ponga l'Italia al centro della politica di sviluppo di Stellantis e che impegni l'Azienda ad assumersi la responsabilità sociale di governare, con noi tutti, la transizione tecnologica e industriale, che è la vera sfida per la nostra Europa”.
La delegazione Stellantis Italia era formata dal responsabile in Europa di Stellantis Jean Philippe Imparato, da Giuseppe Manca, responsabile risorse umane, Antonella Bruno, managing director, e Daniela Poggio, responsabile della comunicazione e degli affari istituzionali.
Al tavolo erano presenti anche Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro, i sindacati dei metalmeccanici, i presidenti delle Regioni che ospitano gli stabilimenti dell'azienda (Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Molise, Basilicata e Abruzzo), Associazione nazionale filiera industria automobilistica (Anfia) e l'associazione della componentistica.
Le nuove strategie di Stellantis: dal 2026 lanciati nuovi modelli, Modena polo di alta gamma
"Tutti gli stabilimenti italiani rimarranno attivi: e già dal 2026 la capacità produttiva crescerà grazie ai nuovi modelli" ha dichiarato Imparato a proposito delle strategie che intende adottare la holding multinazionale per gli stabilimenti italiani e per tutelare i lavoratori del comparto. Stellantis prevede inoltre per il prossimo anno 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori operanti in Italia e investimenti per 2 miliardi di euro per gli stabilimenti.
"Il tempo è venuto per noi, Stellantis, di fare squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali sottovalutate da alcuni in Europa. Lo farò direttamente, concretamente. Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti. Quindi ci metto la faccia», ha riferito Imparato in apertura del tavolo al Mimit.
Subito dopo, Imparato ha annunciato che a Pomigliano, a partire dal 2028, sarà installata la nuova piattaforma Stella-Small, sulla quale è prevista la produzione di due nuovi modelli compatti. Nello stabilimento campano verrà rafforzato il presidio per la produzione delle vetture mass market con l'estensione della produzione della Panda, detta anche Pandina, fino al 2030, seguita dall'introduzione della nuova generazione dello stesso modello.
Gli scorsi giorni, Imparato aveva anticipato altri impegni nei confronti degli stabilimenti italiani. Fra essi rientra la scelta di assegnare all'impianto torinese Mirafiori la produzione dell'attuale Fiat 500 ibrida che sarà sviluppata dalla fine del 2025 e e la nuova generazione di 500 confermata fino al 2032-33. "Mirafiori sarà anche la sede della regione Enlarged Europe, centro globale della divisione veicoli commerciali, al momento unico sito al mondo per i test di sviluppo delle batterie elettriche".
A Melfi, dove è stata installata la piattaforma Stla-Medium, Stellantis produrrà dal 2025 la nuova Jeep Compass, sia elettrica sia ibrida, la nuova Lancia Gamma, la nuova Ds e la nuova DS7. Tutti i nuovi modelli saranno anche ibridi, non solo elettrici, triplicando i volumi prodotti, ha dichiarato Imparato al Mimit.
"Modena diverrà il polo dell'alta gamma, orgoglio del Made in Italy, coinvolgendo in tale missione l'ecosistema produttivo della Motor Valley al fine di sviluppare il progetto insieme a tutti gli attori della filiera, dal design alla pre-industrializzazione, con i migliori componenti nazionali in termini di innovazione e circolarità" ha aggiunto Imparato.
La crisi del settore automobilistico: 2024 anno difficile
La crisi del mercato delle auto sta accelerando, in Europa come in Italia. Stando ai dati dell' Unrae, nonostante il miliardo di incentivi varati dal Governo quest'anno, le immatricolazioni si mantengono in flessione, sullo stesso livello del 2023.
Oltre a essere in stallo rispetto all'anno scorso, con valori compresi tra il milione e 560mila e il milione e 570mila, le immatricolazioni sono inferiori di 350 mila unità rispetto al periodo precedente alla pandemia Covid-19.
Anche le vendite di auto hanno visto un calo vertiginoso rispetto all'anno scorso: quasi il 24,6 per cento in meno rispetto all'anno scorso.
Sul fronte industriale, la produzione italiana registra livelli minimi e l'anno corrente si chiuderà con sole 500 mila auto fabbricate: il peggior risultato degli ultimi anni.
Questo ha avuto ricadute pesanti sulle altre imprese dell’indotto, prima fra tutte quella della componentistica, e sugli oltre 40 mila lavoratori del settore. I sindacati parlano di migliaia di addetti senza più cassa integrazione già alla fine del primo trimestre del 2025.
Il basso livello di penetrazione sul mercato di auto elettriche o plug-in, che copre circa un terzo della media europea, si somma poi alla questione della fiscalità e degli oneri: l'Iva e il sistema delle detrazioni fiscali per le auto aziendali sono “congelate” agli anni Settanta.
Elkann rassicura sul futuro, mentre Meloni attacca M5s
Il presidente di Stellantis John Elkann ha rassicurato il Paese sul futuro degli stabilimenti ed è al momento impegnato anche dal punto di vista istituzionale, come dimostra il recente incontro con il presidente francese Emmanuel Macron, al quale ha ribadito l'impegno della casa automobilistica nei confronti della Francia, Paese centrale per l'azienda.
Elkann ha assunto la guida di un comitato esecutivo temporaneo in attesa della nomina del futuro amministratore delegato del Gruppo, dopo le dimissioni di Carlos Tavares annunciate il 1° dicembre 2024. La nomina arriverà entro la prima metà del 2025.
"Oggi abbiamo aspettative molto importanti, quelle che abbiamo avanzato sempre in questi mesi, quindi vogliamo risposte certe da parte di Stellantis per quanto riguarda le produzioni, quindi nuovi modelli, e abbiamo bisogno di risposte per quanto riguarda la Gigafactory di Termoli e abbiamo bisogno di risposte anche da parte del governo", aveva dichiarato Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom Cgil, prima di entrare al Mimit.
"Senza il rifinanziamento della cassa integrazione sono a rischio 25 mila lavoratori di Stellantis e dell'indotto", ha ribadito anche il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano.
Nel frattempo, la premier Giorgia Meloni si è rivolta alle opposizioni, e in particolare al Movimento 5 Stelle, sostenendo che c'erano loro al governo quando la politica non ha difeso gli interessi nazionali.
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