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Meteorite da 25 kg di Marte venduto a New York, il Niger avvia indagine

• Aug 12, 2025, 8:00 PM
5 min de lecture
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Non capita tutti i giorni che un pezzo di Marte finisca all’asta a Manhattan, specialmente se pesa ben 25 chili. Ma è esattamente quello che è successo a luglio, quando NWA 16788, il più grande meteorite marziano mai scoperto sulla Terra, ha raggiunto un prezzo record all’asta.

Ora il Niger vuole capire come questa roccia spaziale, vecchia di milioni di anni e trovata nel remoto Sahara solo nove mesi fa, abbia lasciato il Paese senza che nessuno se ne accorgesse.

Si ritiene che il meteorite, chiamato NWA 16788 (acronimo di Northwest Africa), sia stato espulso dalla superficie di Marte da un impatto con un asteroide, per poi viaggiare per circa 140 milioni di chilometri fino a raggiungere la Terra. Secondo Sotheby’s, è stato scoperto nel novembre 2023 da un cacciatore di meteoriti, ancora anonimo, nella regione nigerina di Agadez.

Cosa sia accaduto dopo non è del tutto chiaro. Fonti accademiche italiane, citate dalla Bbc, riferiscono che la comunità locale abbia venduto il meteorite a un commerciante internazionale, che lo ha portato in una galleria privata ad Arezzo, in Italia. Qui, scienziati dell’Università di Firenze lo hanno esaminato prima di esporlo brevemente a Roma.

Da lì è arrivato – meno alcune sezioni lasciate per la ricerca – alla sala espositiva di Sotheby’s a New York.

Ma in Niger la reazione è stata tutt’altro che festosa: il governo ha aperto un’indagine ufficiale su quello che definisce un possibile “traffico internazionale illecito”. Il presidente Abdourahamane Tiani ha sospeso l’esportazione di meteoriti e pietre preziose fino a nuovo avviso, richiedendo una maggiore tracciabilità.

In una dichiarazione, il Niger ha sollevato dubbi sulla legalità dell’esportazione del meteorite, definendola un “traffico internazionale illecito”.

Il meteorite venduto all'asta per 4 milioni
Il meteorite venduto all'asta per 4 milioni Richard Drew/Copyright 2025 The AP. All rights reserved

Sotheby’s, tuttavia, ha ribadito di aver rispettato tutte le normative.

“Come per ogni oggetto che vendiamo, tutta la documentazione necessaria era in regola in ogni fase del percorso, conformemente alle migliori pratiche e ai requisiti dei Paesi coinvolti”, ha dichiarato la casa d’aste.

Non è però chiaro se una parte del ricavato della vendita sia stata destinata al Niger o se l’esportazione sia avvenuta all’insaputa del governo.

L’esperta di beni culturali Patty Gerstenblith ha detto all’Associated Press che, sebbene i meteoriti possano essere protetti dal diritto internazionale, il Niger deve dimostrare di esserne il legittimo proprietario e che il meteorite sia stato sottratto illegalmente. Potrebbe essere una battaglia legale complessa.

“Se il meteorite non è stato rubato e se è stato dichiarato correttamente all’importazione negli Stati Uniti, il Niger difficilmente potrà recuperarlo”, ha spiegato.

Diversa è invece la posizione di Paul Sereno, paleontologo attivo in Niger da anni.

“Quando ci sono leggi che definiscono minerali rari come i meteoriti come patrimonio culturale, non si può semplicemente prendere qualcosa di così unico e prezioso per un Paese”, ha affermato.

“Non siamo più nell’era coloniale”, ha aggiunto. Nella sua dichiarazione sulla vendita Sotheby’s, il Niger ha ammesso di non avere ancora una normativa specifica sui meteoriti, pur avendo approvato nel 1997 una legge generale sul patrimonio culturale. Questa zona grigia legale alimenta il dibattito in corso.

Non è solo una questione di legalità, ma anche di orgoglio e tutela. Secondo quanto riferito, sono in corso progetti per costruire un nuovo museo su un’isola del fiume Niger, che ospiterà manufatti naturali e culturali del Paese, compresi eventuali ritrovamenti futuri di meteoriti.