La scrittrice irlandese Sally Rooney potrebbe essere accusata di terrorismo

Il governo britannico ha avvertito l'autrice irlandese di bestseller Sally Rooney che il suo supporto al gruppo "Palestine Action" potrebbe violare le leggi nazionali sul terrorismo.
Rooney ha affermato di voler donare i proventi degli adattamenti della Bbc dei suoi libri all'organizzazione pro-palestina.
Londra ha designato Palestine Action come gruppo terroristico a luglio 2025, dopo che alcuni suoi membri avevano fatto irruzione nella base militare di RAF Brize Norton, dove avevano spruzzato vernice rossa sugli aerei militari, causando più di otto milioni di euro di danni.
Un portavoce del primo ministro Keir Starmer ha dichiarato: "Il sostegno a un'organizzazione terroristica è un reato e ovviamente la polizia applicherà la legge".
Il portavoce non ha fatto riferimenti diretti a Rooney, ma ha detto: "C'è differenza tra sostenere un'organizzazione terroristica, che è un reato, e protestare in modo legittimo per una causa".
In un articolo pubblicato sul quotidiano irlandese Irish Times, Rooney ha ribattuto: "Se questo mi rende una sostenitrice del terrorismo, così sia". L'autrice ha poi descritto i sostenitori dell'organizzazione come "coraggiosi" e si è impegnata a supportare "azioni dirette contro il genocidio".
Rooney, 34 anni, vive in Irlanda e ha dichiarato di voler donare i proventi del suo lavoro, tra cui gli adattamenti della Bbc dei suoi bestseller Persone normali e Parlarne tra amici, a Palestine Action.
Da quando il gruppo è stato dichiarato organizzazione terroristica, più di 700 persone sono state arrestate, di cui oltre 500 in occasione di una manifestazione a favore della Palestina a Londra. Secondo i dati forniti dalla polizia britannica, metà delle persone arrestate ha più di 60 anni.
Rooney ha da tempo espresso il suo sostegno alla causa palestinese. In passato ha aderito al boicottaggio delle case editrici israeliane e ha rifiutato di far tradurre in ebraico il suo romanzo del 2021 Dove sei, mondo bello da una società israeliana.
In un articolo, la scrittrice ha accusato il governo britannico di aver tolto "diritti e libertà fondamentali", e avvertito: "Le ramificazioni per la vita culturale e intellettuale nel Regno Unito...sono e saranno profonde".
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