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Italia: il ministero della Cultura blocca la vendita dei mobili di Carlo Mollino

• Sep 12, 2024, 1:31 PM
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È scoppiata una battaglia legale internazionale dopo che il ministero della Cultura italiano è intervenuto per bloccare l'asta di un tavolo da pranzo e di sei sedie disegnati da Carlo Mollino negli anni Quaranta che dovevano essere messi all'asta da Christie's.

La casa d'aste britannica si aspettava che il set di Mollino venisse venduto con un prezzo di partenza compreso tra 1,42 e 2,13 milioni di euro, poiché i pezzi, progettati dall'architetto e interior designer torinese, erano stati realizzati per uno dei suoi amici personali.

Prima che il set potesse essere messo all'asta, il governo italiano ha bloccato la procedura, sostenendo che i pezzi facevano parte del patrimonio culturale del Paese.

Il Tar sostiene la decisione del governo italiano

Questa settimana, il Tar di Genova ha appoggiato la mossa del governo, respingendo la richiesta di Christie's e dell'attuale proprietario di consegnare almeno 1,42 milioni di euro come risarcimento danni.

Mollino è nato a Torino nel 1905 e nella sua vita è stato un architetto affermato che ha lavorato nelle tradizioni del futurismo e del surrealismo, anche se le sue opere più famose sono sempre state i suoi mobili.

Nonostante non abbia mai prodotto mobili in serie, i suoi pezzi dal design intricato che incorporavano la sua estetica architettonica hanno influenzato molti designer d'interni da allora.

Carlo Mollino nel 1938
Carlo Mollino nel 1938 Wikimedia Commons

Poiché la maggior parte delle opere realizzate erano solo per sé o per gli amici, i pezzi più rari vengono regolarmente venduti per cifre enormi. Un suo tavolo in legno e vetro del 1949 è stato venduto per 3.824.000 dollari nel 2005 da Christie's a New York. Il governo italiano spera ora che la rivendicazione dell'impatto di Mollino sul patrimonio culturale italiano riporti i pezzi in patria.

Nel 2019, gli eredi del set di tavoli e sedie hanno chiesto il permesso di esportare i mobili, che, secondo quanto riportato dal quotidiano italiano La Repubblica, il governo non ha ritenuto una minaccia per "l'integrità e la completezza del patrimonio culturale della nazione".

È stato solo dopo che Christie's ha messo in vendita i mobili con un prezzo di partenza così elevato che l'Italia ne ha preso atto. L'Italia sostiene di aver commesso un "errore" nel sottovalutare i mobili in quanto erano stati esportati con due permessi separati, rispettivamente per il tavolo e per le sedie.