La controversa presenza dell'Italia alla Fiera del Libro di Francoforte
L'Italia sarà il paese ospite d'onore della 76a Fiera del Libro di Francoforte per la prima volta dal 1988. Alla più antica e grande fiera del libro del mondo, la delegazione italiana è guidata dall'Associazione Italiana Editori (AIE) e rappresentata da dal ministro della cultura Alessandro Giuli, insieme a una selezione dei più noti scrittori del Paese. Tuttavia, la presenza di politici del governo del primo ministro Georgia Meloni e l'assenza di figure letterarie di spicco ha suscitato dubbi sulla loro inclusione.
Partecipanti e assenze
Tra la delegazione italiana in fiera ci sono i tre relatori principali: il fisico e scrittore Carlo Rovelli, la scrittrice Susanna Tamaro e il filosofo Stefano Zecchi. Il resto del programma è ricco di alcuni dei più grandi nomi della letteratura italiana, anche se la stampa ha subito sottolineato un'assenza di rilievo: Roberto Saviano.
Saviano, 45 anni, è famoso per i suoi scritti di denuncia sulla criminalità organizzata italiana. È stato oggetto di diverse minacce di morte e ha trascorso un periodo sotto la protezione della polizia. Quando Saviano non è stato annunciato tra i delegati italiani, molti commentatori l'hanno interpretato come un ripudio del governo nei confronti dello scrittore, molto critico nei confronti del governo Meloni. L'anno scorso il primo ministro ha fatto causa a Saviano per 1.000 euro dopo che questi l'aveva definita "bastarda" in un'intervista televisiva.
Saviano ha poi confermato che sarà presente alla fiera su richiesta del suo direttore, Jürgen Boos. Parlando della sua assenza, Innocenzo Cipolletta, presidente dell'AIE, ha dichiarato a Euronews Culture che il programma è stato creato basandosi sulle proposte degli editori, in cui Saviano "non era inizialmente incluso".
"Mancavano altri grandi scrittori italiani, e ovviamente ogni assenza è un grande dispiacere ma, d'altra parte, rispettare le procedure è un modo per garantire l'imparzialità - spiega Cipolletta -. Ci sono state molte incomprensioni, e ce ne dispiace, ma nessuno ha mai voluto escludere Saviano per motivi politici. E aggiungo che siamo comunque contenti che sia qui a Francoforte".
Saviano si è espresso sulla situazione, affermando di non pensare che la sua presenza a Francoforte "sia una vittoria, ma una forma di resistenza".
Una scena contemporanea
L'ultima volta che l'Italia era stata il paese ospite d'onore, alla fiera avevano partecipato figure di spicco come Umberto Eco e Dario Fo. Il motto dell'Italia per l'edizione 2024 della fiera è "Radici nel futuro", un'aspirazione a guardare avanti apprezzando il proprio ricco patrimonio. Cipolletta afferma che l'editoria Italia sta attraversando un ottimo momento, con le vendite che hanno raggiunto un nuovo impressionante picco dopo la pandemia.
"Nuovi autori che raccontano l'Italia di oggi stanno comparendo nelle librerie, nelle proposte degli editori", afferma Cipolletta, sottolineando che anche la portata globale della letteratura italiana è cresciuta: negli ultimi 20 anni, "i diritti di traduzione che vendiamo all'estero sono quadruplicati".
Oltre 90 autori si recheranno a Francoforte come parte della delegazione ufficiale, tra cui Alessandro Baricco, Annalena Benini, Paolo Cognetti, Claudia Durastanti, Antonio Franchini, Nicola Lagioia, Claudio Magris, Francesca Melandri e Igiaba Scego.
Anche se non fa parte della delegazione ufficiale, Saviano parteciperà a un dibattito con la co-presidente del PEN di Berlino, Deniz Yücel, intitolato "Letteratura e politica. Scrivere in tempi illiberali". Nonostante la schiera di ambasciatori della letteratura italiana, altri scrittori italiani hanno espresso preoccupazione per la parzialità del programma a favore di Meloni.
"La libertà di espressione è punita nel nostro Paese", ha dichiarato alla stampa Paolo Giordano, noto per il romanzo "La solitudine dei numeri primi". "È proprio così, non è solo un'impressione". Altri hanno affermato di essere stati censurati dallo Stato. Antonio Scurati, il cui romanzo "M. Figlio del secolo" racconta l'ascesa di Benito Mussolini, ha accusato la Rai di aver censurato il suo monologo in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. "Questo succede a chi critica il potere", ha dichiarato mercoledì a Francoforte.
Cipolletta, presidente dell'AIE, respinge l'ipotesi di una censura dei delegati alla fiera: "Tutti gli autori qui a Francoforte sono liberi di affrontare qualsiasi argomento, di esprimersi liberamente all'interno del Padiglione dell'Ospite d'Onore Italia, che non a caso è una piazza, simbolo di confronto e di civismo - ha detto Cipolletta -. Lo stanno facendo, lo faranno, nessuna opinione è vietata e anzi è incoraggiata, nel pieno rispetto ovviamente delle idee altrui".
La delegazione italiana è stata guidata dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, un fedelissimo di Meloni e oggetto di polemiche per i suoi precedenti commenti a sostegno di Donald Trump e Vladimir Putin, ma Cipolletta assicura che l'AIE agisce in modo indipendente dal governo: "Nessuna opinione è vietata. Anzi, è incoraggiata, nel pieno rispetto ovviamente delle idee altrui".
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