Stati Uniti: il team di Trump usa una canzone di Taylor Swift in un video di campagna elettorale
"Tutto ciò che sei è cattivo, e un bugiardo, e patetico e solo nella vita", recita una delle strofe di "Mean", canzone della cantante statunitense Taylor Swift. A chi sia indirizzato il messaggio non è chiaro anche se si adatterebbe benissimo al candidato repubblicano Donald Trump. La superstar del pop non solo ha appoggiato la sua rivale politica Kamala Harris, ma è stata al centro di un tweet del taycoon che ha scritto su X di odiarla.
Eppure il Team Trump guidato dalla nuora dell'ex presidente, Lara Trump, ha deciso di utilizzare proprio un brano di Swift, 22, per un video della campagna elettorale.
La clip, intitolata "Women for Trump!" e che vede alcune donne cantare in playback la canzone, è stata fatta a pezzi sui social media ed etichettata come "cringe", ovvero qualcosa che suscita imbarazzo e al tempo stesso disagio in chi lo osserva.
Il video inizia con il gruppo che mima il testo "I don't know about you, but I'm..." (non so di te ma io, ndr.), prima che la canzone venga interrotta con la frase "voting Donald Trump, baby!". (voto Donald Trump!, ndr.)
Dopo la pubblicazione sono stati in molti a dire che Swift dovrebbe fare causa al Team Trump.
Swift ha appoggiato Harris per la presidenza dopo il dibattito contro Trump il mese scorso, e ha usato la sua dichiarazione per commentare l'immagine virale generata dall'intelligenza artificiale del suo falso endorsement a Trump - che l'ex presidente stesso ha condiviso.
"Di recente sono stata informata del fatto che l'AI di me che appoggia falsamente la corsa presidenziale di Donald Trump è stata pubblicata sul suo sito - ha scritto Swift -. La cosa mi ha davvero fatto venire in mente i timori riguardo all'IA e ai pericoli della diffusione della disinformazione".
"Mi ha portato alla conclusione che devo essere molto trasparente sui miei reali piani per queste elezioni come elettore - ha aggiunto la cantante -. Il modo più semplice per combattere la disinformazione è la verità".
All'inizio di questa settimana Trump ha tenuto uno show in Pennsylvania, durante il quale il candidato alla presidenza ha smesso di rispondere alle domande politiche e ha iniziato a ballare con la musica di artisti che hanno già minacciato Trump di intraprendere azioni legali per aver utilizzato i loro brani senza alcun consenso.
Rufus Wainwright ha condannato l'uso della sua musica da parte di Trump, affermando che la sua versione della canzone "Hallelujah" di Leonard Cohen era "un inno dedicato alla pace, all'amore e all'accettazione della verità" e che era "mortificato".
Trump è noto per l'utilizzo di musica nei suoi comizi elettorali senza il permesso degli artisti. Tutti, da Tom Petty a Neil Young, dai Rolling Stones ad Adele, Bruce Springsteen e The White Stripes, hanno intimato al politico di smettere di utilizzare le loro canzoni.
L'eredità di Isaac Hayes lo ha citato in giudizio per 134 capi d'accusa di violazione dei diritti d'autore e ad agosto sia l'artista francese Woodkid che Céline Dion hanno denunciato l'uso non autorizzato delle loro canzoni durante i comizi di Trump.
Uno dei casi più recenti è stato quello di Beyoncé che avrebbe minacciato la campagna di Donald Trump di intraprendere un'azione legale per l'uso non autorizzato della sua canzone "Freedom" in un video sui social media, pochi giorni dopo che la cantante aveva approvato il brano come inno ufficiale della campagna presidenziale di Kamala Harris.
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