La scrittrice statunitense Anne Applebaum lancia un appello per il sostegno all'Ucraina alla Fiera del Libro di Francoforte
Anne Applebaum, giornalista, scrittrice e storica americana naturalizzata polacca, ha esortato a continuare a sostenere l'Ucraina in occasione del conferimento di un prestigioso premio tedesco. Applebaum è intervenuta sostenendo che, di fronte al un'aggressione, essere pacifisti non significa altro che essere arrendevoli.
La giornalista ha rivolto il suo appello al pubblico della Fiera del libro di Francoforte, dove le è stato conferito il premio internazionale per la pace degli editori tedeschi.
A lei si è unito il marito, il ministro degli Esteri polacco Radek Sikorski, altra voce forte sulla scena internazionale a sostegno della difesa ucraina contro l'invasione russa iniziata a febbraio 2022.
"Se c'è anche solo una piccola possibilità che la sconfitta militare possa aiutare a porre fine a questo orribile culto della violenza in Russia, proprio come una volta la sconfitta militare pose fine al culto della violenza in Germania, dovremmo coglierla", ha detto Applebaum.
"Alcuni invocano la pace facendo solennemente riferimento alle lezioni che la storia tedesca ha insegnato", ha osservato la giornalista, secondo la trascrizione del suo discorso pubblicata dall'organizzazione del premio. "Oggi che sono qui a ritirare un premio per la pace, mi sembra il momento giusto per sottolineare che 'voglio la pace' non è sempre un argomento moralmente valido. È anche il momento giusto per dire che la lezione che insegna la storia tedesca non è che i tedeschi debbano essere pacifisti".
Ha aggiunto: "Al contrario, sappiamo da quasi un secolo che la pretesa di essere pacifisti nei confronti di una dittatura aggressiva può facilmente tramutarsi in accettazione e arrendevolezza di fronte a quella dittatura".
Applebaum ha sostenuto che la "vera lezione" della storia tedesca dovrebbe essere che i tedeschi "hanno una responsabilità speciale nel difendere la libertà e nel correre dei rischi nel farlo".
"Seguire il pacifismo fino alla sua logica conclusione", ha sostenuto la scrittrice americana, "significherebbe dover acconsentire alla conquista militare dell'Ucraina, alla distruzione culturale dell'Ucraina, alla costruzione di campi di concentramento in Ucraina, al rapimento di bambini in Ucraina".
Applebaum scrive per la rivista americana The Atlantic. Ha pubblicato diversi libri sul totalitarismo nell'Europa orientale, tra i quali "Gulag", opera che le è valsa il premio Pulitzer nel 2004, "La cortina di ferro" e "La Grande Carestia. La guerra di Stalin all'Ucraina". Recentemente ha pubblicato "Autocracy, Inc.: The Dictators Who Want to Run the World".
La giuria del premio ha dichiarato che le analisi di Applebaum sui sistemi comunisti e post comunisti dell'Unione Sovietica e della Russia rivelano "i meccanismi con cui i despoti si impossessano del potere e ne mantengono il controllo".
L'elogio alla giornalista è stato pronunciato dalla storica russa Irina Scherbakova, membro fondatore dell'organizzazione per i diritti umani Memorial, vietata in Russia, che ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 2022.
Il premio internazionale per la pace degli editori tedeschi, del valore di 25.000 euro, è stato assegnato nella chiesa di San Paolo a Francoforte, considerata la culla della democrazia parlamentare tedesca, al termine della Fiera del Libro di Francoforte, la più prestigiosa a livello europeo.
Il premio viene assegnato dal 1950 a chi, attraverso la letteratura, la scienza o l'arte, abbia contribuito a trasformare l'idea di pace in realtà.
Nel 2023 il premio era stato assegnato allo scrittore britannico-indiano Salman Rushdie per la sua perseveranza nonostante decenni di minacce e violenze a seguito della pubblicazione dei "Versetti Satanici".