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Musica, un valzer di Chopin trovato in una biblioteca a New York dopo quasi 200 anni

• Oct 29, 2024, 4:20 PM
4 min de lecture
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Il curatore Robinson McClellan stava setacciando una collezione di cimeli culturali nel caveau della Morgan Library and Museum di Manhattan. C'erano cartoline firmate da Picasso, foto di attori famosi e lettere di Brahms e Tchaikovsky.

Lo sguardo di McClellan è caduto d'improvviso su un piccolo manoscritto pieno di segni. Nell'angolo in alto a destra c'era un nome familiare scritto a mano: Chopin.

"Ho pensato: Cosa sta succedendo qui? Cosa può essere?" Non riconoscevo la musica", ha dichiarato McClellan al New York Times in un articolo pubblicato domenica e che si può ascoltare sul sito o sui profili social del quotidiano.

La conferma degli esperti: un valzer di Chopin

Il curatore si è rivolto perciò a Jeffrey Kallberg, uno dei principali studiosi di Fryderyk Chopin all'Università della Pennsylvania, per avere una conferma delle origini del manoscritto.

"Sono rimasto a bocca aperta", ha detto Kallberg al quotidiano statunitense. "Sapevo di non avere mai visto prima" quello spartito.

Dopo un'indagine approfondita su carta, inchiostro, grafia, stile musicale, i segni e gli appunti sul manoscritto sono risultati tipici del grande compositore polacco del XIX secolo. Il Morgan Museum ha infine confermato che il brano ritrovato è un valzer finora sconosciuto di Chopin.

Chopin monument in Paris
Chopin monument in Paris Public domain

"Abbiamo piena fiducia nelle nostre conclusioni", ha dichiarato McClellan a proposito di questa importante scoperta, la prima del genere in oltre cinquant'anni, anche se le notizie di capolavori appena scoperti sono spesso accolte con scetticismo nel mondo della musica classica.

Il raro manoscritto è datato tra il 1830 e il 1835, quando Chopin era poco più che ventenne (di padre francese, sarebbe morto in Francia nel 1849 all'età di 39 anni).

Il pianista Lang Lang, che ha recentemente registrato il valzer per il New York Times alla Steinway Hall di Manhattan, ha descritto il pezzo come "autentico Chopin", notando che l'apertura stridente evoca i rigidi inverni della campagna polacca.

"Non è la musica più complessa di Chopin", ha detto al giornale, "ma incarna uno degli stili chopiniani più autentici che si possano immaginare" ha detto Lang.