Il paradosso del vinile: boom di vendite, ma i negozi di dischi indipendenti sono in difficoltà
In tutta Europa sta emergendo una tendenza preoccupante: sempre più amati negozi di musica e vinili stanno chiudendo i battenti per sempre.
Nonostante il revival nelle vendite di vinili, dovuta in gran parte alla voglia di esperienze vintage in un mondo sempre più digitale, molti negozi di dischi e musica indipendenti stanno affrontando un percorso in salita contro l'aumento dei prezzi degli affitti e la gentrificazione delle comunità, spesso stimolata dal turismo.
Prendiamo ad esempio Tattoo Records, situato in Piazzetta Nilo a Napoli, Italia. Dopo 41 anni di attività, il proprietario Enzo Pone ne ha annunciato la chiusura: "Piazzetta Nilo, negli ultimi anni, è diventata una realtà non facile da vivere professionalmente per chi tende a vendere un prodotto diverso da una pizza".
Ha aggiunto, in una dichiarazione postata sui social media: "Con il jazz si fanno meno soldi che con la pizza".
Altrove, un punto fermo della rinata scena vinilica di Bruxelles, Dust Dealers, ha chiuso i battenti il mese scorso. In Spagna, la storica Casa Beethoven, che ha iniziato la sua attività sulle Ramblas di Barcellona nel 1880 e che oggi ha un catalogo di oltre 70.000 spartiti musicali, teme di poter subire lo stesso destino.
"Questo tipo di negozi sono come il Titanic, che affonda lentamente. Per noi il naufragio non è rapido, perché siamo aperti quasi sempre e ci troviamo sulla Ramblas, dove passano molte persone, il che ci permette di sopravvivere", dice Jaume Doncos, comproprietario di Casa Beethoven.
E aggiunge: "Penso che dipenderà da quando decideremo di ritirarci. Vediamo il pensiero e sappiamo che il finale è inevitabile".
Aumentano le vendite di vinili
Ma sorprendentemente, mentre molti di questi negozi sono vulnerabili alla chiusura, il mercato del vinile è fiorente a livello globale. Negli Stati Uniti, le vendite di vinili quest'anno sono aumentate del 6,2% e nel Regno Unito, la Official Charts Company e la BPI (British Phonographic Industry) hanno calcolato un aumento del 3,2% delle vendite di musica fisica nella prima metà del 2024, con 8.044.760 unità vendute nel Regno Unito. È la prima volta che le cifre aumentano dopo il boom dello streaming iniziato nel 2004.
In Francia, i supporti fisici rappresentano un piccolo ma significativo quarto delle vendite di musica registrata. Lo SNEP (Syndicat national de l'édition phonographique) ha dichiarato nel suo rapporto annuale 2023 che il 24% degli 815 milioni di euro generati l'anno scorso proveniva da CD e vinili, in quote quasi uguali: 97 milioni di euro per i primi e 94 milioni di euro per i secondi, con un aumento del 5,5% rispetto al 2022.
Questi dati suggeriscono un paradosso e sollevano diverse domande: l'aumento delle vendite di vinili può compensare le pressioni economiche che i negozi di dischi indipendenti devono affrontare? E i consumatori stanno spostando le loro abitudini di acquisto online o verso i grandi rivenditori, ignorando i negozi locali a favore della convenienza?
Jeffrey Smith, vice presidente del marketing di Discogs, il più grande rivenditore online di vinili, rimane ottimista: "I negozi di dischi indipendenti rimangono la spina dorsale della cultura del vinile. Vogliamo mettere le cose in chiaro: Il vinile è ancora richiesto, i negozi indipendenti prosperano e il mercato è in crescita".
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