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Israele, scoperto un simbolo religioso vecchio di 37mila anni

• Dec 10, 2024, 2:32 PM
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Una ricerca sul territorio di Israele ha permesso di ritrovare quello che è considerato il più antico simbolo religioso venerato da una società del Medio Oriente, legato a una tartaruga. La scoperta è stata effettuata nella Grotta di Manot, nella Galilea occidentale: i ricercatori hanno rinvenuto infatti prove di rituali spirituali umani risalenti a 37mila anni fa.

Oltre 35mila anni prima di Cristo, circa cento individui usavano riunirsi nella grotta attorno a un'incisione fatta su un guscio di tartaruga. Sebbene non sia chiaro cosa simboleggiasse esattamente tale animale per questa comunità di primitivi, si ritiene che fosse venerato. Nelle tombe di personalità importanti dell'Età della pietra compaiono infatti regolarmente dei gusci di tartaruga.

È provato che inoltre gli esseri umani frequentassero la Grotta di Manot a partire almeno da 50mila anni fa. I ricercatori ritengono che l'incisione in questione sia stata fatta probabilmente utilizzando un corno di cervo, anch'esso ritrovato sul posto. È stato possibile datare lo strato minerale presente sul corno stesso, confermando che l'epoca coincide con quella attribuita al guscio di tartaruga.

Il luogo nel quale sono stati effettuati i ritrovamenti
Il luogo nel quale sono stati effettuati i ritrovamenti Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS)

La scoperta del guscio di tartaruga, illustrata dagli esperti in un articolo apparso sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), fornisce ulteriori prove di pratiche religiose degli esseri umani del Paleolitico superiore nel periodo aurignaziano, compreso tra 43mila e 26mila anni fa.

Tartarughe e testuggini sono spesso presenti nelle pratiche culturali religiose. Uno dei miti più diffusi tra le culture è stato quello di una tartaruga gigante che sostiene il mondo intero sul suo dorso. Questa creatura è nota come "Akūpāra" nella mitologia hindi, "Ao" in quella cinese e compare anche nel mito della creazione del popolo indigeno nordamericano Lenape.

"Oltre alla loro importanza alimentare, le tartarughe hanno probabilmente svolto un ruolo importante nel mondo spirituale delle popolazioni del Paleolitico, forse a causa della somiglianza di forma e funzione tra il guscio e la grotta, che forniscono entrambi riparo e protezione", si legge nella ricerca.

Finora, la "Grotta di Manot è l'unico sito del Medio Oriente a fornire prove evidenti dell'esistenza di un complesso rituale comune nel Paleolitico superiore", aggiungono gli studiosi, la cui analisi dimostra quanto questa scoperta sia fondamentale per la comprensione degli esseri umani di quell'epoca.

L'analisi dei reperti rinvenuti nella Grotta di Manot
L'analisi dei reperti rinvenuti nella Grotta di Manot Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS)

Dalle ricerche effettuate sul tetto della grotta, si ritiene che le persone si riunissero nella camera usando torce per illuminare il luogo, trovandosi lontani da qualsiasi fonte di luce naturale. Il fatto che fossero parecchie persone a riunirsi assieme potrebbe lasciare immaginare un'unione da parte degli individui "per far fronte alle grandi sfide demografiche ed economiche che la società umana ha affrontato nel Paleolitico superiore", prosegue lo studio.

Si tratta di un ritrovamento unico nel suo genere, risalente al Paleolitico superiore in quella zona, sia per dimensioni che per quantità di dettagli. Per questo, la scoperta è estremamente significativa per la comprensione della società del Medio Oriente prima che si sviluppassero le società mesopotamiche come quella dei sumeri.