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Mel Gibson, Sylvester Stallone e Jon Voight sono gli "inviati speciali" di Trump a Hollywood

• Jan 17, 2025, 11:01 PM
8 min de lecture
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Donald Trump vuole rendere Hollywood "più grande, migliore e più forte" e ha scelto Mel Gibson, Jon Voight e Sylvester Stallone come "Ambasciatori speciai in un luogo grande ma molto tormentato: Hollywood, in California".

"Tornerà l'età d'oro di Hollywood, in una nuova età d'oro degli Stati Uniti!", ha scritto su Truth Social.

E ha aggiunto: "Saranno i miei inviati speciali, con lo scopo di riportare Hollywood, che negli ultimi quattro anni ha perso terreno a favore di Paesi stranieri, PIÙ GRANDE, MIGLIORE E PIÙ FORTE DI QUANTO SIA MAI STATA PRIMA!".

Trump ha detto che gli attori "saranno i miei occhi e le mie orecchie, e farò in modo che venga fatto tutto ciò che chiedono".

Il nuovo ruolo di Stallone, Voigt e Gibson

Gli ambasciatori e gli inviati speciali vengono solitamente scelti per monitorare zone calde e problematiche come il Medio Oriente, non la California.

La decisione di Trump di scegliere questi attori come suoi "ambasciatori" sottolinea come il nuovo presidente sia ancora molto legato agli anni '80 e '90: in quell'epoca, lui era una stella in ascesa dei tabloid di New York e Gibson e Stallone erano tra le più grandi star del cinema mondiale.

President-elect Donald Trump greets actor Sylvester Stallone during an America First Policy Institute gala at his Mar-a-Lago estate on 14 Nov. 2024
President-elect Donald Trump greets actor Sylvester Stallone during an America First Policy Institute gala at his Mar-a-Lago estate on 14 Nov. 2024 Alex Brandon/AP

I rapporti di Trump con Stallone

Stallone è un ospite frequente del club Mar-a-Lago di Trump e ha presenziato a un gala a novembre, poco dopo l'elezione.

"Quando George Washington difese il suo Paese, non aveva idea che avrebbe cambiato il mondo. Perché senza di lui, potete immaginare come sarebbe andata", ha detto Stallone alla folla. "Indovinate un po'? Abbiamo il secondo George Washington. Congratulazioni!".

Mel Gibson, right, interacts with crowd members as he leaves a Hollywood Walk of Fame star ceremony for actor Vince Vaughn on 12 Aug. 2024, in Los Angeles
Mel Gibson, right, interacts with crowd members as he leaves a Hollywood Walk of Fame star ceremony for actor Vince Vaughn on 12 Aug. 2024, in Los Angeles Chris Pizzello/ Invision/ AP

Gibson: "Sono sorpreso anche io. Pronto ad aiutare"

Gibson ha dichiarato in un comunicato di aver ricevuto la notizia "nello stesso momento di tutti voi e di essere altrettanto sorpreso. Tuttavia, ho risposto alla chiamata. Il mio dovere di cittadino è quello di dare tutto l'aiuto e la comprensione che posso".

Gibson, che ha perso la sua casa nell'incendio di Palisades, ha aggiunto: "C'è la possibilità di ricevere anche una residenza da ambasciatore?".

Trump ha anche deciso di ignorare alcuni episodi controversi della vita di Gibson. La sua reputazione di Gibson è precipitata a Hollywood nel 2006. All'epoca, durante un arresto per guida in stato di ebbrezza, aveva lanciato insulti contro gli ebrei.

Malgrado questo, Gibson ha continuato a lavorare in film mainstream e ha diretto l'imminente thriller di Mark Wahlberg Flight Risk.

Voigt: "Possiamo far rinascere Hollywood"

"Sono abbastanza vecchio da aver vissuto alcuni anni dell'età dell'oro di Hollywood, e da allora ho visto il suo lento deterioramento. Oggi siamo messi piuttosto male", ha detto Voight.

"Ormai qui si fanno pochissimi film, ma abbiamo la fortuna di avere un Presidente che vuole riportare Hollywood al suo antico splendore e, con il suo aiuto, credo che potremo riuscirci", ha poi aggiunto.

Voight è un sostenitore di lunga data di Trump, che ha definito il più grande presidente dopo Abraham Lincoln.

Jon Voight, a cast member in "Reagan," poses at the premiere of the film at the TCL Chinese Theatre on 20 Aug. 2024, in Los Angeles
Jon Voight, a cast member in "Reagan," poses at the premiere of the film at the TCL Chinese Theatre on 20 Aug. 2024, in Los Angeles Chris Pizzello/ Invision/ AP

Hollywood nel suo anno più nero dai tempi del Covid

Negli ultimi anni la produzione cinematografica e televisiva statunitense è stata ostacolata dalla pandemia COVID-19, dagli scioperi delle case di produzioni di Hollywood del 2023 e, nell'ultima settimana, dagli incendi di Los Angeles.

Secondo i dati di ProdPro, la produzione complessiva negli Stati Uniti è diminuita del 26% rispetto al 2021. Nell'area di Los Angeles, secondo FilmLA, le produzioni sono diminuite del 5,6% rispetto al 2023, il dato più basso dal 2020.