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Viaggi, la Corea del Nord riapre al turismo: cosa visitare, i rischi e dove andare oltre Pyongyang

• Aug 23, 2024, 4:00 AM
14 min de lecture
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Dal prossimo dicembre la Corea del Nord tornerà tra le destinazioni a disposizione dei viaggiatori più ambiziosi, dopo quasi cinque anni di chiusura a causa del Covid.

L'annuncio dato la settimana scorsa dal governo ha mandato in fibrillazione turisti e agenzie specializzate, come la Koryo Tours che per anni è stato il maggiore operatore per gruppi internazionali interessati a Pyongyang e dintorni.

"L'annuncio dice che dovrebbe riaprire l'area di Samjiyon", solo quella, dice a Euronews il direttore di Koryo, Simon Cockerell.

"Ed è tutto ciò che sappiamo al momento, ma le cose possono cambiare. Bisogna essere pazienti e attendere altre informazioni".

Dopo aver aspettato per oltre quattro anni di fare questo annuncio, Koryo Tours è molto eccitata per la riapertura del turismo in Corea del Nord
Koryo Tours

Cosa visitare in Corea del Nord

Fino all'inizio del 2020, quando il governo nordcoreano ha chiuso le frontiere come molti altri Paesi, c'erano decine di pacchetti di viaggio sui siti delle agenzie.

Si poteva andare in gruppo o da soli (pur accompagnati da una guida dell'agenzia e da guide locali), dalla capitale Pyongyang al Monte Paektu, sulla costa orientale del Paese e giù fino al confine con la Corea del Sud.

I tour duravano pochi giorni o diverse settimane, proponevano giri tradizionali o in bicletta, invitavano a godere della natura o dei festival e della vita nei villaggi, dove magari entrare il più possibile in contatto con la gente del posto.

Tra il 2012 e il 2019 Koryo, fondata nel 1993 a Pechino dal britannico Nick Bonner, ha accompagnato in Corea del Nord ogni anno circa 2mila turisti, provenienti per lo più da Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Scandinavia ma anche da Italia, Grecia e Spagna, oltre a viaggiatori canadesi e australiani.

Per chi da fine anno volesse andare o tornare in Corea del Nord, però, sembra esserci per ora una sola possibilità (e nessun tour ancora pronto o in vendita): Samjiyon.

Che c'è da vedere a Samjiyon, la città-resort che riaprirà ai turisti

La città si trova nel nord del Paese vicino al confine con la Cina, da cui proviene oltre il 90 per cento del turismo (gestito quasi completamete da agenzie cinesi, fa sapere Koryo).

"Cinque anni fa Samjiyon era un villaggio, ora è una città. Sono stati pubblicizzati nuovi hotel, strade, musei, ma in effetti finora nessuno li ha ancora visti" dice Cockerell, un veterano con 182 viaggi in Corea del Nord, persino in località mai aperte al turismo.

L'area è alle pendici del monte Paektu, la montagna più alta della penisola coreana, un vulcano che custodisce la bellezza del lago Chon e uno dei luoghi sacri della storia nazionale e della propaganda di regime.

Secondo la narrazione ufficiale, infatti, è da quei boschi che il fondatore della Repubblica Popolare Democratica di Corea (o Dprk), Kim Il-sung, il nonno dell'attuale leader, lanciò la rivoluzione contro l'occupazione giapponese. 

La statua in bronzo di Kim Il-sung a Samjiyon
La statua in bronzo di Kim Il-sung a Samjiyon Per gentile concessione di Koryo Tours

"Dovremo creare un nuovo tour, dal momento che Samjiyon è sempre stata parte di itinerari più ampi e non è mai stata l'unica destinazione, per giunta d'inverno", anticipa Cockerell a Euronews.

"Ci sarà da capire inanzitutto come arrivarci: ci sono due posti di frontiera dalla Cina ma non possono essere usati dai turisti" prosegue, specificando che in passato i gruppi si imbarcavano su voli charter dalla capitale nordcoreana.

"Da Pyongyang, dove ora non si può andare, ci sono una strada e una ferrovia che non possono essere utilizzate e a Samjiyon un aeroporto che normalmente è chiuso d'inverno", dice sconsolato il direttore di Koryo Tours.

Inoltre, c'è il rischio che una sola meta possa non essere abbastanza affascinante per un viaggio. Secondo Cockerell, infatti, la maggioranza dei viaggiatori desidera avventurarsi fuori dalle città o mettere insieme le principali attrazioni della Corea del Nord.

Ce ne sono varie: dalle monumentali statue di Pyongyang ai paesaggi rurali alle coreografie di massa di danzatori, come i famosi Giochi Arirang, senza dimenticare la visita sul lato meno battuto alla Zona Demilitarizzata (nota come Dmz), quello che è il confine de facto con la Corea del Sud dalla guerra del 1953.

Il racconto di chi ha viaggiato in Corea del Nord

"Nel 2017-18 mi sono ossessionato con i documentari sul Paese e rimasi colpito dal fatto che molti dicessero 'Non puoi entrare in Corea del Nord'", racconta a Euronews dal Regno Unito Joseph Chapman.

Chapman, 39 anni, è stato tra gli ultimi visitatori, avendo viaggiato in Corea del Nord nel 2019 lungo un itinerario di cinque giorni che non ha incluso Samjiyon.

Sui comportamento da tenere "ero un po' nervoso", ricorda oggi, "ma poi ho capito che mostrare interesse e compiere dei gesti carini, come depositare dei fiori ai piedi delle statue di Kim Il-sung and Kim Jong-il, aiutavano molto".

I viaggi organizzati da Koryo Tours hanno in effetti tra gli obiettivi dichiarati quello di favorire la conoscenza reciproca tra i turisti internazionali e la popolazione locale, con l'auspicio di superare gli stereotipi diffusi spesso dai media, da un lato, e imposti dalla propaganda dall'altro.

In Corea del Nord ho mangiato le uova fritte nel wok. Hanno un modo particolare di cucinarle. In una frazione di secondo, nell'olio bollente, ripiegano i lembi dell'albume sul tuorlo e diventa come un fazzoletto. Le più buone della mia vita
Carla Cimini
Turista italiana

"Le persone con cui riesci a venire a contatto, anche per poco tempo, sono tutte aperte e vogliono sapere. La cosa che più mi è rimasta in mente è stata l’accoglienza e il sorriso dei bambini" dice a Euronews l'italiana Carla Cimini, che ha visitato la Corea del Nord nel 2012.

"Qualcuno parlava anche inglese, perchè loro studiano tantissime lingue. Ho trovato persino una persona che sapeva l'italiano!" si meraviglia ancora con una certa nostalgia l'infermiera 39enne, per cui la settimana tra Pyongyang, Kaesong, alcuni villaggi tradizionali e la Dmz è stato un regalo di laurea.

Dall'Italia arriva anche la testimonanza di uno youtuber che ha fatto dei viaggi esotici e del suo Project Happyness (Progetto Felicità), in cui pone dieci domande sulla felicità alle persone del posto, una serie di video da centinaia di migliaia di visualizzazioni

Quali sono i rischi di un viaggio a Pyongyang e dintorni?

Esistono due tipi di persone che scelgono la Corea del Nord per trascorrere le vacanze, secondo l'esperienza dell'agenzia Koryo.

"Ci sono i collezionisti di Paesi, che devono aggiungere un altro posto al loro record e chi è veramente interessato al luogo", in entrambi i casi viaggiatori con molte esperienze anche in destinazioni difficili, spiega Cockerell.

"D'altra parte questo non è il posto dove vai per caso, lo scegli e sai che ci sono delle limitazioni", aggiunge, "come la mancanza di Internet e la necessità di obbedire a quello che ti viene detto".

Eppure la lista di precedenti problematici per i turisti in Corea del Nord è lunga e comprende anche un viaggiatore portato da Koryo, accusato di avere lasciato una Bibbia in coreano nel bagno di un bar.

Si tratta di casi che hanno fatto scalpore, specialmente quello di Otto Warmbier tra il 2015 e il 2017, al punto che per i cittadini statunitensi è ora bandita questa destinazione.

Cosa serve per andare in vacanza in Corea del Nord

Per quanti intendono fare come le decine di migliaia di turisti che hanno visitato la Corea del Nord senza incappare in alcun imprevisto, basta invece una domanda online a un'agenzia, una copia del passporto e una foto tessera per fare richiesta di un visto.

A quel punto serve acquistare un volo per Pechino, dove ogni incombenza passa poi all'agenzia turistica, che abbiate scelto un viaggio di gruppo o un tour privato.

"Resta la parte più importante, il briefing che facciamo ai gruppi prima di partire, in cui spieghiamo le regole e le leggi della Corea del Nord e rispondiamo alle domande" rimarca Cockerell.

"Siamo molto chiari: non passate ai locali materiale religioso, non fotografate installazioni militari, non rubate niente, non girate senza le guide" spiega. "Sono regole che valgono anche per i locali. Si tratta di rispettare le leggi del Paese che stai visitando, non di essere d'accordo".

Messo questo in chiaro, e se le autorità apriranno altre località, le ipotesi di Koryo per il 2025 non mancano: da una tre giorni per la maratona di Pyongyang (prezzo 645 euro, escluso il volo per Pechino) all'itinerario più costoso: tre settimane alla scoperta della Corea del Nord a quasi 4 mila euro.