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Referendum cittadinanza: come cambierebbe la legge e i prossimi passi in programma verso il voto

• Sep 26, 2024, 9:09 AM
6 min de lecture
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Per i cittadini extracomunitari che vivono in Italia o che stanno pensando di trasferirsi nel Paese, ci sono buone notizie riguardo all'ottenimento della cittadinanza. Martedì 24 settembre è stato raggiunto il quorum, 500mila firme, per chiedere il referendum sulla cittadinanza e il numero continua ad aumentare. A giovedì, le firme hanno superato le 614mila.

Il Referendum Cittadinanza, promosso da Riccardo Magi di +Europa, è sostenuto anche dai politici dell'opposizione e da molte organizzazioni no-profit. Anche numerosi volti noti hanno aderito alla campagna, tra cui Julio Velasco, Zerocalcare, Alessandro Barbero, Roberto Saviano, Ghali, Malika Ayane.

Il quesito mira a a modificare l’articolo 9 dell'attuale legge sulla cittadinanza 91/1992, proponendo la riduzione del periodo di residenza legale in Italia, necessario per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana, da 10 a 5 anni.

Una volta ottenuta la cittadinanza, essa sarebbe poi trasmessa automaticamente ai propri figli e alle proprie figlie minorenni.

Secondo le stime, la modifica dei termini per richiedere la cittadinanza italiana riguarderebbe 2,5 milioni di persone.

Le modifiche alla legge faciliterebbero l'ottenimento della cittadinanza italiana

I politici dell'opposizione e gli attivisti hanno spinto per una modifica della legge che renda più facile per gli stranieri ottenere la cittadinanza per residenza.

Attualmente, i cittadini extracomunitari devono vivere in Italia per almeno 10 anni prima di poter ottenere la cittadinanza per residenza.

Magi ha sostenuto che coloro che hanno firmato la petizione si stanno battendo per "una cosa semplice, quasi banale: chi sceglie l'Italia per vivere, studiare, amare e crescere, chi immagina il proprio futuro nel nostro Paese, è italiano".

"Ed è solo il primo passo verso una legge più giusta che riconosca ogni loro figlia, ogni loro figlio, come italiano", ha aggiunto Magi.

Anche se nati in Italia, oggi i figli di cittadini extracomunitari che non hanno la cittadinanza italiana non possono richiederla fino al compimento dei 18 anni. Tuttavia, quando i genitori diventano cittadini italiani, i minori ottengono automaticamente la cittadinanza.

L’Italia è uno dei Paesi europei con la normativa più stringente in materia. La concessione della cittadinanza viene principalmente trasmessa per ius sanguinis, diritto di sangue, e cioè per nascita. Il modello attuale si ispira a delle norme di oltre trenta anni fa ed era stata pensata per garantire ai discendenti degli emigrati italiani all'estero di non perdere i diritti di cittadinanza.

Lo ius sanguinis si distingue dallo ius soli, che riguarda solo chi nasce in Italia, e dallo ius scholae, al quale può accedere solo chi completa un ciclo di studi di 5 anni.

Dimezzare il tempo in cui i cittadini extracomunitari devono vivere in Italia prima di avere diritto alla cittadinanza porterebbe il Paese in linea con le normative della maggioranza dei Paesi europei, tra cui Germania, Francia, Portogallo, Paesi Bassi e Regno Unito. La Germania ha approvato all'inizio del 2024 una legge che ha stabilito il termine di 5 anni di residenza per l’ottenimento della cittadinanza.

Meloni "non vede la necessità" di cambiare la legge

La premier Giorgia Meloni e il suo partito Fratelli d'Italia non mostrano lo stesso entusiasmo per il risultato, non essendo favorevoli a un alleggerimento delle regole attuali.

"Penso che l'Italia abbia un'ottima legge sulla cittadinanza – afferma Meloni al Palazzo di Vetro - e questo è dimostrato dal fatto che siamo tra i Paesi europei che concedono il maggior numero di cittadinanze, dunque non ne ravvedo la necessità".

Prossimi passi in programma

La raccolta di firme era partita lo scorso 6 settembre. Dal 1999 sono stati presentati diversi ricorsi alla legge, ma nessuno prima di questo ha avuto successo, probabilmente anche grazie alla possibilità di raccogliere le firme digitali, entrata in vigore dal 2021.

Raggiunto il quorum per l'ottenimento del referendum, a febbraio 2025 è previsto il vaglio della Corte Costituzionale sull'ammissibilità. Il referendum avrà validità se andrà a votare il 50 per cento degli aventi diritto e deve essere raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

La possibile data del voto potrebbe essere nella primavera 2025.

Il quesito che leggeranno sulla scheda i cittadini sarà il seguente: 

"Volete voi abrogare l'art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole "adottato da cittadino italiano" e "successivamente alla adozione"; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: "f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.", della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza"?".

Come possono gli stranieri ottenere la cittadinanza italiana per residenza?

Oltre alla residenza ininterrotta in Italia, che il referendum propone di ridurre a 5 anni, resterebbero invariati gli altri requisiti già stabiliti dalla normativa vigente. Essi sono: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.

Una volta trascorso il periodo di residenza richiesto, o due anni dopo il matrimonio con un cittadino italiano, i cittadini stranieri possono presentare una domanda di cittadinanza online tramite il Ministero dell'Interno italiano.

Per la procedura sono necessari diversi documenti, comprese le traduzioni. Tra questi, una copia originale dell'atto di nascita tradotta e autenticata, il casellario giudiziale dei Paesi in cui si possiede attualmente la cittadinanza, la prova di residenza in Italia e un certificato di conoscenza della lingua B1.

Il costo della domanda è di 250 euro.