Libano, Egitto, Giordania: è sicuro viaggiare in Medio Oriente?
Negli ultimi giorni Israele ha lanciato un attacco contro il Libano, che comprende anche un intervento terrestre. Obiettivo dichiarato: colpire i miliziani di Hezbollah, mentre proseguono le operazioni militari nella Striscia di Gaza. I bombardamenti hanno causato almeno mille morti, secondo le informazioni diffuse dal ministero della Sanità di Beirut, mentre proseguono le evacuazioni di cittadini del Regno Unito e dei Paesi membri dell'Unione europea.
I governi hanno inoltre sconsigliato già da tempo tutti i viaggi, ad eccezione di quelli essenziali e non procrastinabili, sul territorio di Israele e nei Territori Palestinesi Occupati. I viaggiatori devono inoltre prestare attenzione nel visitare alcune aree dei Paesi vicini o limitrofi. Ecco cosa è bene sapere se state pensando di recarvi in Libano, Egitto o Giordania.
È sicuro viaggiare in Libano in questo momento?
Il Libano, che si trova a nord di Israele e ne condivide il confine, è ora pienamente coinvolto nell'escalation militare. Il 17 e 18 settembre 2024, migliaia di cercapersone e walkie-talkie in uso a uomini di Hezbollah sono esplosi simultaneamente in tutto il Paese, causando la morte di 42 persone, tra cui almeno 12 civili.
Il ministero degli Esteri di Londra ha modificato le informazioni per i viaggiatori a che intendono raggiungere il Paese mediorientale, sconsigliando i viaggi e invitando anzi i cittadini britannici a rientrare in patria. Il governo aggiunge che nella fascia di frontiera con Israele sono in corso scontri a fuoco con colpi ti mortai e artiglieria, oltre agli attacchi aerei che hanno coinvolto anche Beirut, alcune porzioni della Valle della Beqaa e alcune località situate a nord del fiume Litani.
"La tensione è alta e gli eventi potrebbero degenerare con scarso preavviso, il che potrebbe compromettere o limitare le vie di uscita dal Libano. In caso di deterioramento della situazione politica o di sicurezza, le rotte commerciali potrebbero subire gravi interruzioni o essere cancellate con breve preavviso e anche i collegamenti stradali potrebbero essere chiusi", prosegue l'avviso. Inoltre, "l'ambasciata britannica potrebbe essere sempre più limitata nell'assistenza che può fornire. Chi si trova attualmente in Libano deve partire subito".
Anche i governi di Australia, Stati Uniti e dei Paesi europei hanno avvisato i propri cittadini. Il ministero degli Esteri italiano ha diffuso il seguente messaggio: "Considerata la crescente situazione di instabilità a seguito dei bombardamenti in corso su varie aree del Paese (sud, est, quartieri sud di Beirut) e l'eventualità che si acuiscano ulteriormente le tensioni regionali, si ribadisce l'invito ai connazionali a rinviare i propri viaggi in Libano".
Il governo ha inoltre chiesto agli italiani presenti nella nazione mediorientale di rimpatriare al più presto: "L'aeroporto di Beirut resta operativo, ma i voli in arrivo o in partenza potrebbero subire variazioni/cancellazioni. Ogni spostamento nel sud del Libano e nella Valle della Beqaa e nei quartieri meridionali di Beirut (Dahye) resta sconsigliato: ai connazionali che si trovino ancora in tali aree si raccomanda di riconsiderare la loro permanenza".
È sicuro viaggiare in Egitto?
Anche se l'Egitto confina con Gaza e Israele, ma il Paese non è per ora stato coinvolto nel conflitto. Tuttavia, ci sono diverse zone del Paese che sono considerate rischiose per i turisti. Per quanto riguarda i viaggi internazionali, le frontiere egiziane rimangono aperte e le compagnie aeree e gli operatori turistici continuano a operare normalmente nel Paese.
La maggior parte delle principali città e dei siti turistici più importanti dell'Egitto si trova lontano dalle zone di conflitto. La località balneare più vicina è Sharm el-Sheikh, ma dista comunque più di due ore e mezza di auto dalla città di confine più vicina, e più di cinque ore dalla frontiera con Gaza. Il Cairo, Alessandria, Hurghada e Luxor sono ancora più distanti.
Tuttavia, il Regno Unito sconsiglia tutti i viaggi in altre parti del Paese. Tra queste, il raggio di 20 km dal confine tra Egitto e Libia - ad eccezione della città di El Salloum, dove si sconsigliano tutti i viaggi tranne quelli essenziali - e il governatorato del Sinai settentrionale.
Il consiglio è lo stesso per il governatorato di Ismailiyah a est del Canale di Suez, le aree di Hala'ib, Bir Tawil e la porzione di territorio a ovest della Valle del Nilo e delle regioni del Delta del Nilo, ad eccezione di:
- Luxor, Qina, Assuan, Abu Simbel e la Valle dei Re
- il governatorato del Faiyum
- le aree costiere tra il Delta del Nilo e Marsa Matruh
- la strada Marsa Matruh-Siwa
- la città oasi di Siwa
- il governatorato di Giza a nord-est dell'oasi di Bahariya
- la strada tra Giza e Farafra (ma l'FCDO sconsiglia tutti i viaggi tranne quelli essenziali sulla strada tra Bahariya e Siwa)
- Oasi di Bahariya, Farafra, Deserto Bianco e Deserto Nero
Più scarne le informazioni fornite dal ministero degli Esteri italiano, che per quanto riguarda l'Egitto si limita a spiegare che "nel Paese, sono presenti alcune aree che richiedono una particolare cautela da parte del viaggiatore e/o aree sconsigliate a vario titolo". Per questo si rimanda alla sezione "sicurezza" dedicata all'Egitto del portale Viaggiare sicuri, nella quale sono presenti numerose informazioni, non soltanto quelle legate agli avvenimenti più recenti.
È sicuro viaggiare in Giordania?
La Giordania confina con Israele, con la Cisgiordania (uno dei Territori Palestinesi Occupati) e con la Siria. Le linee guida del governo inglese sui viaggi in Giordania spiegano che "si sconsigliano tutti i viaggi tranne quelli essenziali nel raggio di 3 km dal confine della Giordania con la Siria".
Si avverte inoltre che il rischio di terrorismo è elevato: "Gli attacchi potrebbero essere indiscriminati, anche in luoghi visitati da cittadini stranieri, come alberghi, centri commerciali, ristoranti e siti turistici". Le frontiere, tuttavia, sono rimaste aperte e la maggior parte delle destinazioni turistiche in Giordania non ha risentito dell'instabilità. Tuttavia, alcuni voli per gli aeroporti di Amman e Aqaba sono stati annullati. Wizz Air ha sospeso ad esempio tutti i suoi collegamenti da e per la Giordania (e Israele) "a causa dell'escalation". Austrian Airlines e United hanno cancellato i voli per Amman rispettivamente da Vienna e Washington.
L'Ente del turismo della Giordania ha diffuso un comunicato in cui afferma che il Paese resta una "destinazione sicura e accogliente per i turisti di tutto il mondo. Il nostro impegno a garantire la sicurezza e il benessere di tutti i visitatori rimane intatto. Vogliamo rassicurare tutti che le frontiere restano aperte".
Per il ministero degli Esteri italiano, però, "a seguito dell’emergenza in corso in Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza, gli attraversamenti terrestri di frontiera con la Giordania potrebbero subire chiusure improvvise: si consiglia di monitorare gli aggiornamenti forniti dalle autorità locali, sia giordane sia israeliane, che potrebbero, in qualsiasi momento, disporne apertura e chiusura e limitarne il funzionamento".
"Qualora aperti - prosegue il comunicato - si consiglia comunque di recarvisi con largo anticipo, essendo in questa fase preventivabili code ed attese superiori alla media. Si suggerisce inoltre, nel perdurare della situazione di emergenza in corso:
- di prestare massima attenzione e di mantenersi aggiornati sulla situazione di sicurezza nel Paese;
- di seguire le indicazioni delle Autorità locali e di non avvicinarsi ai luoghi di eventuali manifestazioni, che possono anche scaturire con scarso preavviso in particolare lungo il confine occidentale del Paese;
- di evitare gli assembramenti in aree sensibili, come le aree limitrofe ai luoghi di culto (soprattutto dopo la preghiera del venerdì).
Si invita, inoltre, a scaricare la App Unità di Crisi, attivando la geolocalizzazione, a registrare i propri dati su DoveSiamoNelMondo e a segnalare la propria presenza nel Paese, inviando anche una e-mail all'Ufficio Consolare dell'Ambasciata d'Italia ad Amman.