Ue, rinviato ancora il nuovo sistema di ingresso/uscita per i viaggiatori di breve durata
La Commissione europea ha deciso di ritardare l'introduzione del Sistema di ingresso/uscita (Ees), il registro automatizzato per i viaggiatori di breve durata che sarebbe dovuto entrare in vigore il 10 novembre.
L'annuncio è stato dato da Ylva Johansson, commissaria per gli Affari interni, al termine di una riunione dei ministri degli Interni dell'Ue tenutasi giovedì, in cui si è discusso della questione.
"È chiaro che non sarà il 10 novembre", ha dichiarato Johansson ai giornalisti, sottolineando che tre Stati membri hanno dichiarato di non essere ancora pronti.
Prima della conferma, i diplomatici di Bruxelles avevano identificato i Paesi come Germania, Francia e Paesi Bassi.
"Abbiamo anche qualche preoccupazione per la resilienza del sistema (informatico)", ha aggiunto Johansson, prospettando un approccio graduale che prevede l'introduzione della Seo "passo dopo passo".
Il sistema di ingresso e uscita: di cosa si tratta
L'Ees è una riforma globale che è stata a lungo in cantiere e ripetutamente rimandata. Il suo scopo principale è quello di modernizzare i controlli alle frontiere esterne dell'Ue e sostituire la tradizionale timbratura fisica dei passaporti.
Il sistema si applicherà ai cittadini extracomunitari che si recano in Unione Europea per visite, vacanze o viaggi d'affari e che soggiornano per un periodo totale non superiore a 90 giorni nell'arco di 180 giorni.
Una volta che il sistema sarà operativo, i visitatori dovranno fornire il proprio passaporto all'arrivo, oltre a farsi scattare una foto del viso e a scansionare elettronicamente le proprie impronte digitali.
Tutte le entrate e le uscite dall'Area Schengen senza passaporto saranno registrate.
La raccolta dei dati biometrici e la condivisione delle informazioni in tempo reale hanno lo scopo di aiutare le autorità a reprimere coloro che superano i visti di breve durata e commettono frodi di identità.
Tutti gli Stati membri, ad eccezione di Cipro e Irlanda, e quattro Paesi associati a Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) prenderanno parte al sistema.
A Cipro e in Irlanda i passaporti continueranno a essere timbrati manualmente.