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48 ore a Bucarest: dalle terme alla storia, una città da scoprire

• Jan 20, 2025, 3:52 PM
20 min de lecture
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Quando l'aeroporto di Leeds ha aggiunto una nuova rotta a un'offerta piuttosto esile, sapevo esattamente cosa fare.

In preda alla frenesia, mi sono accaparrato un volo di andata e ritorno a meno di 150 sterline (178 euro). In un minuto, ho infilato alcune magliette in una minuscola borsa che soddisfaceva appena i requisiti di Ryanair per il bagaglio a mano e ho prenotato due notti nel primo hotel che ho trovato che non fosse di proprietà di qualche gruppo americano.

Con sole 48 ore a disposizione per esplorare Bucarest, avevo bisogno di un itinerario preciso. Così, ho spulciato TikTok alla ricerca della lista di cose da vedere nel minor tempo possibile, e ho appuntato su Google Maps tutto ciò che era considerato un "must" secondo i video.

Bucarest: niente Dracula

Mi vergogno ad ammettere che non sapevo quasi nulla della città in cui stavo per atterrare, se non che era stata a lungo una delle località più importanti della Transilvania. Mi si sono illuminati gli occhi, pensando di poter visitare la patria del vampiro più famoso del mondo (o almeno, di quello più famoso prima di Edward Cullen).

Ma il Castello di Bram Stocker e la casa del conte Dracula distano più di 150 chilometri dall'aeroporto. Ce l'avrei fatta in un viaggio di due giorni? No. Ho la patente di guida? Ovviamente no.

I miei sogni di vedere un mostro succhiasangue si sono infranti ancora prima di cominciare (requiem for a dream). E nemmeno io stavo bene: sono arrivato in ritardo (ti adoro, Ryanair). E quindi, la mia prima sera ungherese si è risolta in un delivery di patatine fritte e Diet Coke. Sono crollato nella mia stanza, stremato e coi clacson delle auto a conciliarmi il sonno.

A Bucarest i bar non mancano

Il mattino dopo il brunch è stato al Bread and Butter, un caffè estremamente instagrammabile. Proprio per questo, ho dovuto fare a botte per trovare un tavolo.

Se l'arte zen della pazienza non fa per voi, non preoccupatevi: non siete i soli. Ma c'è una buona notizia: la città è piena di caffetterie alla moda, caffè a tema e locali cool per la colazione che potrebbero competere con Londra, Bruges e Milano.

Certo, i punti di ritrovo come il Van Gogh café sono un po' stravaganti. Non il massimo se non vi piace sentirvi osservati: alle pareti ci sono foto di turisti ovunque.

Però diamogli anche un grande merito: è fantastico per un pit stop a base di di caffeina o un pranzo leggero, prima di ributtarsi nella mischia. Inoltre, a Budapest anche le trappole per turisti non hanno un costo esorbitante.

L'interno del Gran Café Van Gogh, e l'esterno del Carosello di Carturesti a Bucarest
L'interno del Gran Café Van Gogh, e l'esterno del Carosello di Carturesti a Bucarest Liam Gilliver

Libri e souvenir (una cosa divertente che non farò mai più)

Appena dietro l'angolo, Cărturești Carusel è forse la libreria dall'aspetto più elegante che abbia mai visto. La sezione inglese è piccola, ma ci sono molti titoli contemporanei e una vasta gamma di regali, articoli di cancelleria e simpatici soprammobili.

Dopo aver fatto il pieno di carburante e aver preso un libro, è arrivato il momento di allontanarsi dalla vivace strada principale e dai negozi di souvenir a tema Dracula. Mi sono infilato nei vicoli e nelle zone meno visitate della città, circondato da una miscela inebriante di gioiellieri antichi, negozi di pellicce e bancarelle che vendevano sigarette.

Ho pensato che c'era una sorta di atmosfera di glamour hollywoodiano leggermente decadente: Budapest ha un po' delle località balneari britanniche in difficoltà; ma a casa mia non c'è l'architettura dell'era comunista e le splendide chiese del XVIII secolo.

Una città affascinante e autentica. Senza nemmeno rendermene conto, era il momento per un'altra visita.

Uno sguardo alla ricca storia della Romania al Palazzo del Parlamento

Avevo prenotato un tour al palazzo del Parlamento. Stavolta il colpevole non è Tiktok: mi ha ispirato un binge watching last minute della serie di documentari Travel Man, di Joe Lycett.

A rendere il tutto più pittoresco e "casareccio", le raccomandazioni delle guardie all'ingresso: "Lasciate ogni oggetto potenzialmente pericoloso". Un pazzo di recente ha portato un coltello per "difendere le sue ragioni" sull'aumento delle tasse.

"Siamo come le scale di Harry Potter: a noi piace cambiare, soprattutto nelle regole" ci ha detto la guida, fra una sigaretta e l'altra. "Evitate qualsiasi cosa che possa essere visto come un'arma".

L'intimidente grandiosità del sogno di Ceausescu a Bucarest

Con un accendino in mano, ci siamo diretti verso il Palazzo. A Bucarest sanno come intimidirti: il palazzo ti sovrasta con la sua ombra e ti fa sentire un po' insignificante. Brutale, ma impressionante. Magnifico, ma sconcertante.

La costruzione, iniziata nel 1984 e non ancora terminata, fu voluta da Nicolas Ceaușescu, il secondo e ultimo leader comunista della Romania. Nel 1989 fu rovesciato e giustiziato dalla rivoluzione, ma diciamo che ha lasciato qualcosa per ricordarci che sì, lui è stato presidente.

Il Palazzo è il secondo edificio amministrativo più grande del mondo, preceduto solo dal Pentagono. Se non siete impressionati dalle foto, diamo un'occhiata a un po' di cifre: è composto da 550mila tonnellate di cemento e più di un milione di metri cubi di marmo.

Inside Bucharest's imposing Palace of Parliament.
Inside Bucharest's imposing Palace of Parliament. Liam Gilliver

L'ingresso avviene esclusivamente tramite visita guidata. E la maggioranza del Palazzo è chiusa alle visite: si può capire, dal momento che si tratta di un edificio da più di 3mila stanze. L'interno, però, è molto più accogliente: ci sono corridoi verde menta, lampadari di cristallo, pareti di marmo rosa e uns grande esposizione di opere d'arte.

Anche in questo caso, è interessante vedere come passato e presente si intrecciano in Romania. Al Palazzo hanno lavorato 100mila persone, molte delle quali erano sottoposte a crudeli turni di 24 ore tre volte alla settimana, per rispettare le scadenze. Ironia della sorte, è stata costruita anche una "sala dei Diritti Umani". E sì, è visitabile.

Utilizzato come imitazione del Vaticano nel film The Nun, l'edificio parlamentare ha un'opulenza paragonabile a quella di Buckingham Palace o Versailles. Ma è tutt'altro che un museo: le sue sale sono state utilizzate anche per conferenze pubbliche, matrimoni e persino spettacoli dal vivo.

Il sottosuolo del palazzo

Nel sottosuolo, il fattore shock continua: per non farsi mancare nulla, Caucescu aveva anche costruito dei bunker nucleari e una rete di tunnel. Chissà dove portano.

Vale la pena visitarla, anche se non si è appassionati di storia. Tuttavia, anche la passione ha un limite: dopo aver appreso una serie di informazioni sulla quantità di tappeti stesi (22mila metri quadri), sull'altezza dell'edificio (84 metri) e sul fatto che Ceaușescu è stato ucciso il giorno di Natale, la stanchezza si è fatta sentire. Non sono più giovane come un tempo.

Quindi, cosa c'è di meglio di un tuffo in piscina e una sessione di bagno turco, prima di ripartire?

La vita notturna inaspettata di Budapest

Bucarest si anima davvero di notte, in maniera inaspettata. I negozietti tranquilli davanti ai quali ero passata una dozzina di volte alla luce del sole avevano improvvisamente code di uomini ansiosi di entrare. Mi chiedevo il perché. Poi, l'insegna al neon di una donna nuda ha spazzato via ogni possibile dubbio.

Il ristorante che poche ore prima serviva hamburger e hot dog ora aveva donne che ballavano sopra i tavoli e, cosa ancora più bizzarra, la gelateria era estremamente affollata. Non oso immaginare come può essere ad agosto.

L'alta cucina romena

Ma non mi sentivo pronto per quel tipo di esperienza, e quindi ho optato per una serata più tranquilla, ma non meno più particolare. Il mio amico ha trovato un posto libero in un ristorante di lusso alla periferia della città, perché no?

Era il mio primo menu degustazione e non sono un grande buongustaio. Quindi, l'idea di sborsare 100 sterline (120 euro) delle tartine non che mi convincesse molto. Ma si vive solo una volta. Così, ho accettato. Beh, è stata un'ottima scelta.

Kaiamo è un ristorante "sperimentale" di cucina rumena. Si autodefinisce "un manifesto, un simbolo di cambiamento, un luogo di contrasti". E fin qui, significa tutto e significa nulla. Sono scettico per natura, mi aspettavo un'atmosfera soffocante, porzioni da guardare al microscopio e di farmi giudicare da camerieri nel momento in cui avessi ammesso di non mangiare carne o frutti di mare.

Our waiter Yarick made the entire experience so much more memorable by explaining the culinary creations so intricately.
Our waiter Yarick made the entire experience so much more memorable by explaining the culinary creations so intricately. Liam Gilliver

La cucina romena: valorizzare i piatti poveri

E invece... Lo staff è gentile (lo scetticismo cresceva dentro di me), siamo stati accolti con entusiasmo (forse avevo esagerato) e le nove portare (omioddio) mi hanno lasciato a bocca aperta.

A un certo punto, mi sembrava di essere in una performance: i tovaglioli erano stati innaffiati con tè allo zenzero a un'ostrica che in realtà era fatta di funghi. A mio parere, qualsiasi ristorante che riesca a far sembrare elegante il pane in un sacchetto di carta si merita una stella Michelin.

La maggior parte della cucina si basava su prodotti tipici dell'era comunista: verdure come cavolfiori e cavoli e patate. Non proprio il massimo del lusso. Ma queste verdure economiche venivano trasformate in bocconi paradisiaci, che diventavano sempre più buoni.

Un accostamento che si sposa bene con Bucarest: il passato politico che ogni tanto torna nella modernità.

Abbiamo mangiato i cetriolini della mamma dello chef, che viene ogni settimana a mettere in salamoia le verdure. Mentre aspettavamo il dessert, ci hanno portato il backgammon. Dopo una decina di minuti, abbiamo capito che il dessert ERA il backgammon.

Lo chef Radu Ionescu-Fehér e il suo team mi hanno sedotto per più di tre ore, mi hanno fatto ridere, mi hanno insegnato molto sul passato del loro Paese e hanno dimostrato il potere che a volte ha il semplice dire "sì". Non aprite un ristorante nel Regno Unito, per favore: andrei sul lastrico nel giro di una settimana.

Le terme di Bucarest valgono il clamore?

Il secondo e ultimo giorno è iniziato come il precedente: un giro da Bread and Butter, un'altra passeggiata, un altro caffè, un altro souvenir che non mi serviva, ma che dovevo comprare.

Poi, non potevo evitare l'Arcul de Triumf di Bucarest, che è stato un po' una delusione (proprio come quello di Parigi o di Skopje).

Le terme di Bucarest: ne vale la pena?

Ora è il momento di affrontare l'elefante nella stanza. La mia lunga marcia (più di un'ora) mi ha portato a rischiare l'osso del collo su una rotatoria che si trovava sulla strada per le Terme di Bucarest.

TikTok è impazzito per le terme: a guardare il video, Bucarest è una stazione termale con una città intorno.

L'oasi al coperto, composta da piscine, vasche idromassaggio, palme, saune e bagni turchi, ha promosso l'immagine di Bucarest come mai prima d'ora. Tanti (troppi?) inglesi con il vizio del posting mi hanno detto che valeva la pena volare per tre ore solo per provare questa esperienza.

È a due passi dall'aeroporto, il che lo rende molto comodo, e l'idea di concludere 48 ore piene di impegni con un bagno e un bagno turco era troppo bella per resistere.

Tiktok ha portato orde di turisti nelle terme di Bucarest, qui raffigurate nel 2016
Tiktok ha portato orde di turisti nelle terme di Bucarest, qui raffigurate nel 2016 AP Photo/Andreea Alexandru

Troppi turisti alle terme di Bucarest

È qui che le aspettative sono importanti. Se vi aspettate una spa silenziosa, in cui il personale parla a bassa voce si presenta con asciugamani caldi, scappate.

Non c'è nulla di rilassante o sensuale nella Therme Spa. Purtroppo, sono arrivate le orde di turisti (anche qui!). La situazione, purtroppo, non può che peggiorare.

In compenso, si può vivere la spettacolare esperienza di essere accompagnati come un capo di bestiameverso le cabine (a pagamento). E, un must, è il fatto che ti dicono che ciabatte e asciugamani sono obbligatori. Grazie a Dio, però, si possono cambiare.

La piscina è bella. Ma o vi presentate alle cinque del mattino, oppure vi toccherà avere a che fare con un'enorme folla e un'attesa sfiancante al bar.

Le code eccessive e decine di corpi sudati in una sauna non sono la mia idea di relax. Anzi, c'è qualcosa di piuttosto ansiogeno nell'avere un mucchio di teste che si girano e ti fissano mentre cerchi di trovare un posto libero. Ho subito pensato che prenotare quattro ore fosse uno spreco di denaro, ma in buona compagnia il tempo è volato.

Ma alla fine le terme di Budapest hanno il loro fascino

Il fatto è che le Therme Spa non sono necessariamente brutte. Tutto sommato mi sono divertito, una volta che mi sono abituato al caos. Mi sono evitato una settimana di dieta sudando fuori tutto il grasso accumulato. Mi sono asciugato sotto i lettini e poi mi sono mangiato un Pad Thai che non era per nulla male, al thailandese al piano superiore.

Poi, è arrivato il momento di andare. Sono passato dalle palme delle terme alle palme tropicali di Leeds.

Se avete la fortuna di visitare questa bella città, assicuratevi di farlo davvero e di non fermarvi alle trappole per turisti. E, per carità di Dio, non scordate le infradito.