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Euro 2004, l’estate magica della Grecia: 21 anni fa la storica impresa contro il Portogallo

Sport • Jul 4, 2025, 11:26 AM
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Il 4 luglio 2004, in una calda serata estiva, la Grecia vinceva gli Europei di calcio battendo a Lisbona il Portogallo padrone di casa. Ventuno anni dopo, quel trionfo resta uno dei momenti più inaspettati e leggendari del calcio mondiale.

Ma per comprendere davvero la portata dell’impresa, bisogna partire dall’inizio.

Foto d'archivio
Foto d'archivio Thomas Kienzle/2004 AP

Un obiettivo modesto: segnare almeno un gol

Per la Grecia, qualificarsi a Euro 2004 era già un successo: non partecipava al torneo dal 1980 e, nella precedente Coppa del Mondo del 1994, era uscita con tre sconfitte e 0 gol fatti. L’unico obiettivo, nel 2004, era segnare almeno una rete.

Nel match inaugurale del torneo, la Grecia affrontò proprio i padroni di casa. Bastarono 7 minuti a Giorgos Karagounis per segnare l’1-0. Il raddoppio arrivò su rigore con Basinas, prima del gol della bandiera di Cristiano Ronaldo al 93’. La Grecia vinse 2-1, sorprendendo il mondo.

La semifinale da batticuore contro la Repubblica Ceca

Contro la Spagna di Casillas, Raul e Morientes, la Grecia andò sotto, ma reagì con un magistrale assist di Giannakopoulos per Charisteas, che firmò l’1-1 finale. Con 4 punti, però, la qualificazione era ancora in bilico.

Contro una Russia già eliminata, la Grecia si trovò sotto 0-2 dopo appena 17 minuti. Il gol di Vryzas, che fissò il risultato sul 2-1, bastò per qualificarsi ai quarti. Ad attenderla: la Francia campione in carica.

Contro i Bleus, la Grecia giocò una partita tatticamente perfetta. Al 65’, il capitano Zagorakis dribblò Lizarazu, crossò e Charisteas segnò di testa. La Grecia eliminò Zidane, Henry e compagni: 1-0.

I cechi erano i favoriti assoluti. Ma dopo un match dominato, la partita finì 0-0 e andò ai supplementari. Con la regola del “silver goal”, Dellas segnò al 105’ e la Grecia, difendendosi con tenacia, volò in finale.

La finale contro il Portogallo: l’epilogo perfetto

Il 4 luglio, ad attendere la Grecia in finale c’era di nuovo il Portogallo. Ancora una volta, fu decisivo un calcio d’angolo. Al 57’ Haristeas segnò di testa: 1-0. Il Portogallo provò il tutto per tutto, ma la Grecia resse. Anche un’invasione di campo di Jimmy Jump, che lanciò una maglia del Barça a Figo, sembrò scritta da un regista.

Il fischio finale ha sancito l’impensabile: la Grecia era campione d’Europa.

La Grecia entrava nella storia: i protagonisti di quella squadra divennero eroi nazionali. Una squadra partita per segnare un gol aveva battuto Portogallo, Spagna, Francia e Repubblica Ceca. Nessun lieto fine calcistico è mai stato così sorprendente.

Il Portogallo si prese la rivincita 12 anni dopo, vincendo Euro 2016 contro la Francia. Ma la notte di Lisbona del 2004 resta un simbolo di speranza per ogni outsider.

La Grecia non è però stata la sola a scrivere una favola del genere: il 26 giugno 1992, anche la Danimarca, ripescata all’ultimo momento per sostituire la Jugoslavia, sorprese l’Europa intera vincendo gli Europei, battendo in finale la Germania campione del mondo in carica. Un altro esempio di come il calcio sappia, a volte, fare miracoli.