Esercitazioni Zapad-2025, Mosca e Minsk si preparano: allerta nei Paesi baltici e in Polonia

La cooperazione militare tra Russia e Bielorussia si intensifica in vista dell’esercitazione strategica congiunta “Zapad-2025”, che si svolgerà a settembre. Il ministero della Difesa bielorusso ha confermato l’arrivo sul proprio territorio del primo contingente di truppe ed equipaggiamenti russi, segnando l’inizio della fase preparatoria. Si tratta dell’addestramento più significativo dell’anno per le forze armate dei due Paesi.
Il vice comandante del Comando operativo nord-ovest delle forze armate bielorusse, Pavel Shebeko, ha dichiarato che le esercitazioni saranno dedicate a testare nuove strategie e modalità di impiego delle unità militari di terra, con l'obiettivo di integrare le lezioni apprese dai più recenti conflitti. Le manovre “Zapad”, che si tengono ogni due anni alternativamente in Russia e Bielorussia, sono note per la loro ampiezza e per il loro impatto geopolitico.
L’ultima edizione dell’esercitazione, nel 2021, aveva coinvolto oltre 200.000 soldati e si era conclusa con l’invasione russa dell’Ucraina. Molte truppe partecipanti, infatti, non avevano mai fatto ritorno alle proprie basi, ma erano state impiegate direttamente nell’attacco a Kiev. Questo precedente ha generato un notevole allarme tra i Paesi Nato e in Ucraina, che ora guardano con crescente preoccupazione alle manovre previste per l’autunno.
Secondo gli esperti, “Zapad-2025” potrebbe coinvolgere tra le 100.000 e le 150.000 unità. Per attenuare le tensioni internazionali, il ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin ha dichiarato che le esercitazioni saranno concentrate all’interno del Paese, lontano dai confini occidentali. Tuttavia, le rassicurazioni non sono bastate a dissipare i timori in Europa orientale.
Esercitazione o copertura?
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che la Russia potrebbe utilizzare l’esercitazione come copertura per nuove azioni ostili, anche al di là dell’Ucraina. Le simulazioni di attacchi alla Nato, già viste nelle edizioni passate, alimentano i sospetti che Mosca stia mettendo in atto una prova generale per operazioni militari contro la Polonia o gli Stati baltici.
In Polonia, in particolare, preoccupa il corridoio di Suwalki, stretto passaggio strategico tra Lituania e Polonia che separa la Bielorussia dall’enclave russa di Kaliningrad. Una sua eventuale occupazione taglierebbe i Paesi baltici dal resto della Nato. Negli ultimi anni, la Russia ha rafforzato la propria infrastruttura militare ai confini con Estonia, Finlandia e Norvegia, costruendo nuove ferrovie e trasferendo armamenti pesanti, alimentando i timori di un conflitto più ampio con l’Alleanza Atlantica.
Anche la Bielorussia ha visto aumentare la presenza di armamenti russi. Mosca ha recentemente annunciato, insieme a Minsk, l’intenzione di dispiegare nel Paese il missile balistico a medio raggio Oreshnik, una mossa che rafforza ulteriormente la presenza militare russa nel cuore dell’Europa orientale.
Nonostante queste premesse, il segretario generale della Nato Mark Rutte ha minimizzato il rischio di un attacco diretto ai Paesi membri dell’Alleanza. Secondo Rutte, non vi sono segnali concreti di una minaccia immediata derivante dalle esercitazioni “Zapad-2025”. Tuttavia, in un clima internazionale già teso, ogni movimento delle truppe russe in Bielorussia viene attentamente monitorato da parte delle cancellerie europee e dei vertici militari della Nato.
L’autunno 2025 si preannuncia dunque come una stagione cruciale per gli equilibri di sicurezza sul fianco orientale dell’Europa.