Cosa prevede il piano di occupazione di Gaza City approvato dal gabinetto di Sicurezza di Israele

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano per l'occupazione di Gaza City da parte delle Forze di difesa israeliane (Idf), lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Il piano, secondo quanto riferito, si basa su cinque principi:
- Il disarmo di Hamas.
- Il ritorno di tutti gli ostaggi 50 ostaggi rimasti, 20 dei quali si ritiene siano ancora vivi.
- La smilitarizzazione della Striscia di Gaza.
- Controllo della sicurezza israeliana nella Striscia di Gaza.
- Istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non sia né Hamas né l'Autorità Palestinese.
L'ufficio ha aggiunto che una maggioranza decisiva dei ministri del Gabinetto di sicurezza ha ritenuto che il piano alternativo sottoposto al Gabinetto di sicurezza non avrebbe portato né alla sconfitta di Hamas né al ritorno degli ostaggi.
Israele dovrebbe fornire aiuti umanitari alla popolazione civile al di fuori delle zone di combattimento, secondo quanto riferito l'ufficio del primo ministro in una dichiarazione.
Attualmente le forze israeliane controllano il 75 per cento della Striscia, l'Idf ha in gran parte evitato di entrare nel restante 25 per cento, che comprende principalmenteGaza City e i campi profughi nella parte centrale di Gaza, poiché ritiene che la maggior parte degli ostaggi sia tenuta prigioniera in quella zona.
Il giornalista di Axios Barak Ravid, che per primo ha riportato la notizia, ha citato un funzionario israeliano anonimo secondo cui l'operazione comporterà lo sfollamento forzato di “tutti i civili palestinesi dalla città di Gaza ai campi centrali e ad altre zone entro il 7 ottobre”.
Hamas ha minacciato di giustiziare gli ostaggi se i suoi agenti dovessero rilevare l'avvicinarsi delle truppe israeliane e lo ha già fatto durante tutta la guerra. Secondo l'organizzazione terroristica si tratta di “un palese colpo di Stato” contro il processo negoziale, avvertendo che tratterà qualsiasi forza costituita per governare il territorio come “una forza ‘occupante’ legata a Israele”.
Netanyahu: "A Gaza governo civile"
In un'intervista rilasciata giovedì a Fox News Netanyahu ha detto che Israele non annetterà Gaza. A gestire la Striscia sarà "un governo civile" che non abbia nulla a che fare con Hamas.
"Vogliamo creare un perimetro di sicurezza", ha spiegato il primo ministro israeliano, poi consegnare Gaza "a forze arabe che lo governeranno correttamente, senza minacciarci, e che assicureranno agli abitanti di Gaza una buona qualità di vita".
Tale mossa rischia però di alimentare nuove condanne internazionali, in un momento in cui Gaza si trova sull’orlo di una catastrofe umanitaria.
Resistenze interne nell’Idf
Il capo di Stato Maggiore dell’Idf, il tenente generale Eyal Zamir, si è espresso contro l’ipotesi di un'occupazione. Zamir ha avvertito che il piano potrebbe mettere a rischio la vita degli ostaggi e sovraccaricare ulteriormente l’esercito israeliano.
"La cultura del disaccordo è parte integrante della nostra storia e dell’Idf", ha detto Zamir in dichiarazioni ufficiali. "Continueremo a esprimere le nostre posizioni in modo indipendente e professionale".
Negli ultimi giorni, Zamir ha avuto più di uno scontro diretto con il gabinetto di sicurezza, portando Netanyahu a scrivere su X che chi si oppone ai piani può scegliere di dimettersi.
Zamir ha replicato: "Non si tratta di teoria, ma di vita o di morte. Guardiamo negli occhi i nostri soldati e i cittadini quando prendiamo queste decisioni".
Ha aggiunto che l’Idf si sta avvicinando alle fasi finali della guerra contro Hamas: "Intendiamo sconfiggere e far crollare Hamas, ma senza dimenticare i nostri ostaggi. Faremo tutto il possibile per riportarli a casa".
L’appello delle famiglie degli ostaggi
I timori che una nuova offensiva possa mettere in pericolo gli ostaggi sono condivisi anche dalle loro famiglie.
Giovedì mattina, quasi due decine di familiari hanno salpato in barca dal sud di Israele verso il confine marittimo con Gaza, trasmettendo messaggi ai loro cari nella Striscia e protestando contro i piani di Netanyahu.
Yehuda Cohen, padre del soldato Nimrod Cohen, ha accusato il primo ministro di prolungare la guerra per motivi politici: "Netanyahu lavora solo per se stesso. Chiediamo alla comunità internazionale di fermarlo e salvare nostro figlio".
Denunce da parte di Ong internazionali
Sempre giovedì, due grandi organizzazioni umanitarie hanno pubblicato rapporti critici nei confronti delle azioni israeliane a Gaza.
Human Rights Watch (Hrw) ha chiesto la sospensione dei trasferimenti di armi a Israele, dopo che un’indagine ha escluso la presenza di obiettivi militari nei bombardamenti su due scuole palestinesi nel 2024, in cui morirono almeno 49 persone.
Le scuole colpite furono la scuola femminile Khadija a Deir al-Balah, il 27 luglio, e la scuola al-Zeitoun C a Gaza City, il 21 settembre.
Medici Senza Frontiere (Msf) ha invece accusato i punti di distribuzione alimentare della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) di aver causato "uccisioni orchestrate" anziché portare soccorso.
Secondo l’Onu, oltre 850 persone sono morte negli ultimi due mesi vicino ai siti Ghf. Msf, che gestisce due cliniche nelle vicinanze, ha dichiarato di aver trattato quasi 1.400 feriti tra il 7 giugno e il 20 luglio, inclusi 28 decessi all’arrivo.
La Ghf non ha commentato immediatamente, ma ha in passato affermato che i suoi appaltatori non hanno aperto il fuoco su civili.
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