Netanyahu: "Nostro obiettivo non è occupare Gaza ma liberarla"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in conferenza stampa Gerusalemme commenta il piano per annientare Hamas entrando a Gaza City .Netanyahu ha detto che Israele “non ha altra scelta che portare a termine il lavoro e completare la sconfitta di Hamas”.

Il premier israeliano ha detto che “l'obiettivo non è occupare Gaza,ma liberare Gaza”. Ha anche respinto quella che definisce una “campagna globale di menzogne” mentre le condanne al piano crescono sia all'interno che all'esterno di Israele.

Netanyahu ha dichiarato che c'è un “calendario abbastanza breve” in mente per i prossimi passi a Gaza. Gli obiettivi, ha detto, includono la smilitarizzazione di Gaza, il controllo “sovrano della sicurezza” da parte dell'esercito israeliano e un’amministrazione civile non israeliana al comando.

Il primo ministro ha anche detto di aver dato istruzioni all’esercito israeliano negli ultimi giorni di “far entrare più giornalisti stranieri”, il che rappresenterebbe uno sviluppo notevole, poiché non sono stati autorizzati a entrare a Gaza al di là dei giornalisti integrati nell'esercito.

"Qualsiasi cosa serva per difendere il nostro Paese"

Netanyahu ha nuovamente incolpato il gruppo militante Hamas per molti dei problemi di Gaza, incluse le morti di civili, le distruzioni e le carenze di aiuti.

Alla domanda di un giornalista tedesco sulla recente decisione del cancelliere Friedrich Merz di sospendere le esportazioni di equipaggiamento militare che potrebbe essere utilizzato a Gaza "fino a nuovo avviso", Netanyahu ha risposto: "Rispetto Friedrich Merz, è un buon amico di Israele ma penso che abbia ceduto. Ha ceduto alla pressione di falsi servizi televisivi, o a pressioni interne da parte di vari gruppi e posso dire questo e non voglio parlare di lui in modo specifico ma voglio dire questo: forse alcuni hanno scelto di dimenticare il 7 ottobre ma noi non lo faremo, e faremo qualsiasi cosa serva per difendere il nostro popolo, per difendere il nostro Paese e difendere il nostro futuro".

Sciopero generale in Israele per l'imminente offensiva su Gaza City

La prospettiva di espandere la guerra ha scatenato l'indignazione a livello internazionale e all'interno di Israele, dove le famiglie delle vittime e dei parenti degli ostaggi ancora detenuti a Gaza hanno esortato le aziende a dichiarare uno sciopero generale la prossima settimana.

Decine di migliaia di israeliani si sono radunati a Tel Aviv sabato sera in quella che i media locali hanno definito una delle più grandi proteste anti-governative degli ultimi mesi.

Le famiglie e i loro sostenitori sperano di fare pressione sul governo affinché annulli la decisione di prendere Gaza City, avvertendo che l'espansione della guerra metterà in pericolo i loro cari.

Delle 251 persone rapite quando i militanti guidati da Hamas hanno attaccato il sud di Israele il 7 ottobre 2023, uccidendo circa 1.200, circa 50 rimangono a Gaza, con 20 israeliani che si ritiene siano vivi.

Sempre domenica, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha visitato la parte settentrionale della Cisgiordania occupata da Israele. Ha affermato che l'esercito israeliano rimarrà nei campi profughi della zona almeno fino alla fine dell'anno.

Circa 40.000 palestinesi sono stati cacciati dalle loro case quest'anno, nel più grande sfollamento da quando Israele ha conquistato la Cisgiordania nel 1967. Israele afferma che le operazioni sono necessarie per stroncare il militarismo, poiché la violenza di tutte le parti è aumentata da quando l'attacco di Hamas ha scatenato la guerra a Gaza.

Hamas accusa Netanyahu: bugie ai giornalisti

Nel tardo pomeriggio di domenica Hamas ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per aver detto quella che ha definito una "serie di bugie" durante una conferenza stampa in cui ha illustrato la sua visione per la vittoria a Gaza. "Netanyahu continua a mentire, ingannare e cercare di fuorviare l'opinione pubblica. Tutto cio' che Netanyahu ha detto in conferenza stampa e' una serie di bugie, e non riesce ad affrontare la verita'; invece, lavora sulla distorsione e la nasconde", ha detto Taher al-Nunu, consigliere per i media del capo dell'ufficio politico di Hamas.