Cipro chiede aiuto all'Ue per il rilascio di cinque cittadini detenuti dalle forze turche

Il Ministero degli Esteri cipriota ha chiesto l'intervento dell'Ue presso la Turchia per l'immediato rilascio dei cinque greco-ciprioti detenuti dalle forze di occupazione turche nel nord dell'isola. Lo ha fatto durante la riunione informale dei ministri degli affari esteri dell'Ue di ieri, tenutasi in teleconferenza.
Durante la riunione, l'ambasciatrice Theodora Konstantinidou, segretaria permanente del ministero degli Esteri di Cipro, ha sottolineato la necessità di una mobilitazione immediata delle istituzioni europee e degli Stati membri, e ha chiesto di esercitare pressioni sulla Turchia per il rilascio dei detenuti.
Il caso
Il 2 agosto cinque greco-ciprioti sono stati arrestati da militari turchi nei territori occupati di Cipro. Il tribunale militare delle forze di occupazione turche li ha poi posti in stato di detenzione per un periodo non superiore ai 13 giorni.
I cinque sono stati trasferiti nella prigione centrale della zona e si prevede che il fascicolo sul caso venga preparato entro i tempi stabiliti dal tribunale militare. La corte ha nel frattempo respinto la richiesta che i cinque venissero detenuti per tre mesi, ritenendola non sufficientemente motivata.
Il tribunale ha anche respinto l'affermazione per cui i cinque sarebbero a rischio di fuga e osservato che non può condannarli sulla base dell'idea che possano fuggire dai territori occupati.
I cinque greco-ciprioti sono detenuti per "essere entrati senza rispettare le necessarie procedure alla frontiera" e per "aver violato una zona militare riservata". Le indagini della polizia sul caso proseguono.
I detenuti sono anziani rifugiati che stavano visitando le loro proprietà nella zona.
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