Gaza, attesa per l'entrata in vigore dell'accordo di pace: in corso riunione del governo di Israele

Israele ha comunicato che l'accordo sulla prima fase del piano di pace per Gaza, raggiunto con Hamas tramite i negoziatori, è stato firmato. In attesa della sua entrata in vigore arrivano, oltre alle reazioni di sostegno all'intesa da buona parte del mondo, più dettagli sull'accordo messo in campo dal presidente degli Stati Uniti.
"La bozza finale della fase uno è stata firmata questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi", ha detto giovedì la portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian, durante una conferenza stampa a Tel Aviv.
Secondo Bedrosian, il cessate il fuoco entrerà effettivamente in vigore "dopo che il governo di Israele si sarà pronunciato". Una riunione è prevista nel pomeriggio di giovedì ma pesa lo stop già annunciato dal ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich.
La portavoce ha anche detto che dopo il rilascio degli ostaggi, che potrebbe avverrà "entro lunedì" se non vi saranno intoppi, l'esercito israeliano (Idf) "manterrà il controllo del 53 per cento di Gaza".
Nella Striscia giovedì sono proseguiti i bombardamenti israeliani con diverse vittime e media palestinesi riportano anche di scontri tra Hamas e milizie beduine sostenute da Israele.
Emergono dettagli e possibili contrasti sul piano per Gaza
L'intesa è stata raggiunta sui primi punti del piano di Donald Trump, che ne contiene una ventina, vale a dire la tregua e il rilascio degli ostaggi. Gli altri punti dovrebbero essere negoziati in un secondo momento, in particolare quelli sul futuro assetto della Striscia e sul disarmo di Hamas, laddove si interruppe il cessate il fuoco varato lo scorso gennaio.
Il primo dissapore potrebbe essere proprio sull'estensione del ritiro militare di Israele che Hamas, dopo la fase iniziale, ha chiesto sia completo. Un altre potrebbe riguardare i prigionieri palestinesi da rilasciare in cambio degli ostaggi in mano a Hamas e alla Jihad Islamica, di cui 20 più 28 corpi.
L'ufficio del primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha dichiarato che Marwan Barghouti, uno dei leader della Seconda Intifada e condannato a numerosi ergastoli, non verrà rilasciato. Né che verranno restituiti i cadaveri dell'ex leader di Hamas a Gaza, e di Yahya Sinwar e suo fratello e Muhammad, entrambi uccisi da omicidi mirati nella Striscia.
Hamas ha reso noto nelle prime ore di giovedì che l'accordo raggiunto con Israele prevede la liberazione di 1950 detenuti palestinesi (di cui 250 condannati all'ergastolo), di cui è stata presentata lista a Israele, in cambio del rilascio degli ostaggi vivi entro 72 ore dall'attuazione dell'accordo.
Si teme tuttavia che le milizie palestinese, in particolare in due casi, non siano in grado di rintracciare e recuperare gli ostaggi, motivo per cui si parla di una task force internazionale di cui faranno parte esperti di Qatar, Egitto, Stati Uniti, Turchia e Israele.
L'annuncio dell'accordo da parte di Donald Trump
Ad annunciare l'accordo e a prendersene il merito è stato uno dei suoi principali artefici, il presidente degli Stati Uniti. Su Truth Donald Trump ha annunciato che Israele e Hamas hanno concordato e "firmato" la prima fase del suo piano di pace per Gaza dopo che i negoziatori di entrambe le parti hanno completato il terzo giorno di colloqui di pace indiretti in Egitto.
"Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi firmato la prima fase del nostro piano di pace", ha scritto Trump che ha riferito di un suo imminente viaggio in Israele.
La prima fase del piano di pace di Trump prevede l'immediata cessazione delle ostilità e il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti prigionieri a Gaza, in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi detenuti nei centri di detenzione israeliani.
"Questo significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e che Israele ritirerà le proprie truppe su una linea concordata come primo passo verso una pace forte, duratura ed eterna", ha scritto Trump.
Il presidente Usa ha sottolineato che l'accordo, che ha definito "storico", garantirà un "trattamento equo" di tutte le parti coinvolte. Trump ha poi detto che l'accordo è stato facilitato dagli alleati regionali degli Stati Uniti, tra cui Qatar, Egitto e Turchia.
"Tutte le parti saranno trattate equamente! Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, per Israele, per tutte le nazioni circostanti e per gli Stati Uniti d'America, e ringraziamo i mediatori del Qatar, dell'Egitto e della Turchia, che hanno lavorato con noi per realizzare questo evento storico e senza precedenti. BENEDETTI I COSTRUTTORI DI PACE!", ha concluso Trump.
Cosa prevede l'accordo di pace tra Israele e Hamas
Secondo quanto previsto, Hamas rilascerà nei prossimi giorni tutti i 20 ostaggi vivi e i corpi di altri 28 ostaggi deceduti.
L'esercito israeliano, a sua volta, inizierà a ritirarsi dalla maggior parte di Gaza, interromperà immediatamente gli attacchi contro l'enclave e "preparerà il clima" per estese operazioni di aiuto umanitario in tutta la Striscia, per rifornire la popolazione locale, che da mesi lotta contro la grave carenza di beni di prima necessità.
Israele e Hamas hanno confermato separatamente di aver accettato l'accordo.
"Con l'aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa", ha scritto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un post su X poco dopo l'annuncio di Trump.
Più tardi Netanyahu ha sottolineato che l'accordo è una "vittoria nazionale e morale per lo Stato di Israele" e lo ha elogiato come "successo diplomatico". "Fin dall'inizio sono stato chiaro: non ci fermeremo finché tutti i nostri ostaggi non torneranno e tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti", ha continuato.
"Grazie alla ferma determinazione, alla potente azione militare e ai grandi sforzi del nostro grande amico e alleato Presidente Trump, abbiamo raggiunto questo punto di svolta critico", ha concluso.
Da parte sua, Hamas ha invitato Trump e i mediatori a garantire che Israele attui "senza disconoscere o ritardare" l'accordo che, a suo dire, richiederebbe il ritiro delle truppe israeliane da Gaza, l'ingresso di aiuti nel territorio e lo scambio di prigionieri con ostaggi.
L'organizzazione militare lunedì aveva dichiarato che non rilascerà gli ostaggi rimanenti senza un cessate il fuoco duraturo e senza la garanzia che la guerra non riprenderà dopo la loro liberazione. Non è chiaro se Israele abbia accettato di fornire tali garanzie a questo punto.
L'annuncio di Trump non ha chiarito nemmeno i progressi compiuti sugli aspetti più divisivi del suo piano, come il disarmo di Hamas - richiesta che il gruppo ha ripetutamente rifiutato di accettare - e la nomina di un governo provvisorio straniero a Gaza.
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