Madagascar, unità speciale dell’esercito sfida il presidente: tentativo di golpe

Andry Rajoelina, presidente del Madagascar, ha dichiarato domenica che nel Paese è in corso un tentativo di colpo di Stato. L’annuncio è arrivato dopo che un’unità d’élite dell’esercito, nota come Capsat, ha affermato di aver assunto il controllo delle forze armate e ha chiesto le dimissioni del capo dello Stato.
“È stato avviato un tentativo di prendere il potere illegalmente e con la forza”, si legge in una nota diffusa dall’ufficio presidenziale. Il governo ha invitato la popolazione e le istituzioni “a difendere l’ordine costituzionale e la sovranità nazionale”.
Proteste e tensioni
Il tentativo di golpe arriva dopo tre settimane di proteste giovanili di massa, iniziate il 25 settembre e già costate almeno 22 morti. Le manifestazioni sono state tra le più partecipate degli ultimi anni, con cortei e barricate in diverse città del Paese.
Sabato, il comandante dell’unità Capsat, il colonnello Michael Randrianirina, ha parlato pubblicamente chiedendo le dimissioni del presidente, del primo ministro e dei vertici delle forze di sicurezza. Randrianirina ha anche riferito che durante gli scontri con la polizia un soldato dell’unità è stato ucciso.
Nuovo capo dell’esercito
In un segnale di forte divisione all’interno dell’apparato militare, il ministro della Difesa Manantsoa Deramasinjaka Rakotoarivelo ha riconosciuto il generale Demosthene Pikulas come nuovo capo di Stato maggiore, accogliendo di fatto la nomina proposta dal gruppo militare vicino ai manifestanti.
La cerimonia ufficiale si è tenuta presso il quartier generale dell’esercito nella capitale Antananarivo.
"Questo non è un colpo di Stato"
Ieri l'ufficiale del Capsat Mickael Randrianirina, ora alla guida del movimento di protesta, ha tuttavia negato al settimanale "Jeune Afrique" che quello in corso sia un colpo di Stato, come denunciato in mattinata da Rajeolina.
"Questo non è un colpo di Stato", ha dichiarato il colonnello, precisando di essere "solo un semplice ufficiale". "L'esercito ha risposto all'appello del popolo malgascio. Il potere appartiene al popolo, non a me. Il caos attuale non è stato provocato dall'esercito, ma dai dirigenti di questo Paese", ha aggiunto.
Interrogato su eventuali contatti con il collettivo Madagascar Gen Z, il movimento protagonista delle proteste, Randrianirina ha negato qualsiasi legame: "Non discuto con gruppi o movimenti politici". In serata è prevista una nuova manifestazione nella capitale, mentre è in corso una cerimonia funebre per un soldato ucciso durante le proteste di ieri, in un clima di crescente tensione politica e militare nel Paese. Dal 25 settembre scorso il Paese è scosso da manifestazioni represse contro i tagli all'acqua e all'elettricità, che si sono trasformate in proteste contro il governo e richieste di dimissioni, in particolare, del capo dello Stato.
Presidente introvabile, ma ancora nel Paese
Domenica non si sapeva dove si trovasse il presidente Rajoelina. Il governo ha smentito le voci su una sua fuga all’estero, affermando che “è rimasto nel Paese”. Nella capitale non sono stati segnalati scontri, ma la tensione resta alta.
Rajoelina, 51 anni, era salito al potere per la prima volta dopo il golpe militare del 2009 che aveva rovesciato Marc Ravalomanana. È tornato al governo nel 2019 dopo le elezioni, ma la sua presidenza è stata segnata da crescenti tensioni politiche e sociali.
Impatto immediato
La crisi ha già avuto ripercussioni internazionali. La compagnia Air France ha annunciato la sospensione dei voli tra Parigi e Antananarivo dall’11 al 13 ottobre per motivi di sicurezza.
Il Madagascar, isola dell’Oceano Indiano con oltre 31 milioni di abitanti, ha una lunga storia di crisi politiche e cambi di governo improvvisi. Gli sviluppi delle prossime ore saranno decisivi per capire se la situazione evolverà verso un colpo di Stato o un accordo politico.
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