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Polonia valuta l’estradizione di un ucraino sospettato per l’attacco ai gasdotti Nord Stream

• Oct 17, 2025, 1:47 PM
6 min de lecture
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Un tribunale polacco ha iniziato l’esame della richiesta di estradizione presentata dalla Germania nei confronti di un cittadino ucraino sospettato di essere coinvolto nell’attacco del 2022 contro i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 — un caso che potrebbe innescare nuove tensioni diplomatiche tra Varsavia e Berlino.

Il sospettato, identificato come Volodymyr Z., 46 anni, è stato arrestato il 30 settembre nei pressi di Varsavia su mandato d’arresto europeo emesso dalla magistratura tedesca.

Secondo gli inquirenti, l’uomo sarebbe un sommozzatore esperto e avrebbe fatto parte di un gruppo che nel settembre 2022 piazzò esplosivi sui gasdotti vicino all’isola danese di Bornholm.

Difesa: “Innocente e vittima di accuse infondate”

L’avvocato Tymoteusz Paprocki ha dichiarato prima dell’udienza: “Il mio cliente non ammette la colpa, non ha commesso alcun crimine contro la Germania e non capisce perché queste accuse siano state mosse dalla parte tedesca”. La difesa punta a sostenere che “nessun cittadino ucraino dovrebbe essere accusato di azioni dirette contro la Russia”.

La Corte distrettuale di Varsavia potrebbe emettere una decisione già oggi, ma qualsiasi verdetto potrà essere impugnato.

La fuga di gas nel Mar Baltico da Nord Stream fotografata dall'aereo della Guardia Costiera svedese, 27 settembre 2022
La fuga di gas nel Mar Baltico da Nord Stream fotografata dall'aereo della Guardia Costiera svedese, 27 settembre 2022 AP/AP

Contesto politico e diplomatico

La posizione della Polonia complica ulteriormente il caso. Varsavia si è da sempre opposta ai gasdotti Nord Stream, ritenuti uno strumento di pressione geopolitica da parte di Mosca. Il premier Donald Tusk ha affermato che “non sarebbe nell’interesse della Polonia consegnare il sospetto” alla Germania.

Tusk ha inoltre ricordato che “il problema dell’Europa non è che il Nord Stream 2 sia stato fatto saltare, ma che sia stato costruito”, criticando i governi europei che avevano sostenuto il progetto nonostante l’opposizione dei Paesi dell’Europa orientale e degli Stati Uniti.

L’attacco del 2022

Le esplosioni del 26 settembre 2022 hanno gravemente danneggiato il Nord Stream 1 — operativo dal 2011 e principale via di trasporto del gas russo verso la Germania — e il Nord Stream 2, mai entrato in servizio per la sospensione della certificazione tedesca dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

L’episodio si è inserito in un contesto di forte tensione internazionale e di drastica riduzione della dipendenza europea dal gas russo.

Il primo ministro polacco Donald Tusk a Varsavia, 10 settembre 2025
Il primo ministro polacco Donald Tusk a Varsavia, 10 settembre 2025 AP Photo

Un caso giudiziario internazionale

Volodymyr Z. viveva in Polonia con la famiglia al momento dell’arresto. La moglie sostiene che il marito è innocente e che era con lui in Polonia quando si verificarono le esplosioni. È uno dei due cittadini ucraini di cui la Germania chiede l’estradizione: un altro sospettato è stato arrestato in Italia ad agosto, ma la Corte Suprema italiana ha recentemente annullato una decisione favorevole alla sua consegna, rinviando il caso a nuovi giudici.

La decisione della Corte di Varsavia potrebbe arrivare nelle prossime ore o essere rinviata. Qualunque sia l’esito, la questione si preannuncia lunga e delicata, con possibili ripercussioni politiche e diplomatiche in tutta l’Unione europea.