Israele bombarda Gaza dopo attacco di Hamas a soldati: almeno 45 morti, per Trump tregua è in vigore

Lunedì l'esercito israeliano (Idf) ha dichiarato di aver aperto il fuoco su diversi palestinesi che si sarebbero avvicinati ai soldati, nella parte orientale di Gaza City. Almeno due persone sono morte. "Le forze hanno aperto il fuoco sui terroristi che hanno attraversato la Linea Gialla per rimuovere la minaccia per le truppe", ha dichiarato l'Idf.

Decine di morti nella Striscia per gli attacchi israeliani di domenica

Domenica Israele è tornato a bombardare la Striscia di Gaza, dopo avere accusato Hamas di avere violato il cessate il fuoco domenica aprendo il fuoco contro mezzi israeliani a Rafah, uccidendo due soldati e ferendone tre.

In risposta, l'Aeronautica militare ha attaccato la zona nel sud della Striscia durante la mattina e nel pomeriggio di domenica, causando almeno 45 morti secondo la Mezzaluna rossa palestinese.

Nel tardo pomeriggio il primo ministro di Israele, Benyamin Netanyahu, spinto dalle forze ultranazionaliste al governo, aveva deciso di bloccare l'afflusso di aiuti a Gaza dai valichi israeliani.

La decisione è rientrata dopo l'intervento degli Stati Uniti e i camion entreranno regolarmente lunedì mattina. L'esercito ha dichiarato dunque di avere “ripreso l'applicazione” del cessate il fuoco ma che "risponderà con forza a qualsiasi violazione dell'accordo”.

L'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, e il consigliere e genero del presidente degli Stati Uniti, Jared Kushner, saranno in Israele lunedì un giorno prima dell'arrivo del vicepresidente JD Vance.

Cosa è successo ai soldati israeliani a Rafah

"Una cellula di terroristi è uscita da un tunnel e ha sparato con i lanciarazzi contro una scavatrice, uccidendo i due soldati", ha spiegato l'Idf in un comunicato, aggiungendo che altri tre soldati sono stati colpiti da cecchini in due distinti episodi.

"Non siamo a conoscenza di incidenti o scontri in corso nell'area di Rafah, poiché si tratta di zone rosse sotto il controllo dell'occupazione, e i contatti con i nostri gruppi rimasti lì sono stati interrotti dalla ripresa della guerra nel marzo di quest'anno", ha dichiarato l'ala militare di Hamas.

"Riaffermiamo il nostro pieno impegno a implementare tutto ciò che è stato concordato, primo fra tutti il cessate il fuoco in tutte le aree della Striscia di Gaza", hanno aggiunto le Brigate Ezzedine Al-Qassam in una nota.

Peraltro una delegazione di Hamas guidata dai uno dei capi dell'ufficio politico, Khalil al-Hayya, è al Cairo per “dare seguito all'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco con i mediatori, le fazioni palestinesi e le forze”, si legge in un comunicato.

Media affiliati al movimento hanno riferito che l'operazione a Rafah era diretta contro Yasser Abu Shabab, leader di una milizia che opera in una zona sotto il controllo israeliano, in quella che sembra una resa dei conti tra fazioni avviatasi a Gaza con lo stop alla guerra.

Israele, destra radicale chiede ripresa della guerra

L'ala più estrema del governo di Israele ha chiesto il ripristino delle operazioni a Gaza dopo gli attacchi di Hamas di domenica mattina. "Guerra", ha scritto il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich su X.

"Chiedo al Primo Ministro di ordinare all'Idf di riprendere pienamente i combattimenti nella Striscia di Gaza a pieno regime. Le false illusioni secondo cui Hamas volterà le spalle, o addirittura rispetterà l'accordo firmato, si stanno rivelando pericolose per la nostra sicurezza, come previsto. L'organizzazione terroristica nazista deve essere completamente distrutta", ha scritto invece il ministro della Sicurezza nazionale Ben-Gvir.

Anche l'opposizione ha chiesto al primo ministro Benyamin Netanyahu ulteriore fermezza in questo frangente.

Civili e autorità palestinesi a Gaza, da parte loro, denunciano che Israele ha già violato il cessate il fuoco decine di volte dall'inizio di ottobre. Si parla di 47 violazioni, in gran parte bombardamenti, con un totale di 35 morti (fonti mediche di Al Jazeera parlano di 51) e quasi 150 feriti.

Identificati i corpi di due ostaggi, consegnato un altro

Autorità militari hanno informato intanto la famiglia del cittadino thailandese Sonthaya Oakkharasr che il suo corpo è stato restituito a Israele da Hamas la scorsa notte, dopo essere stato identificato da esperti forensi.

Oakkharasr, 30 anni, è stato ucciso nel Kibbutz Be'eri il 7 ottobre 2023 e il suo corpo in seguito portato a Gaza, secondo quanto indicato dalle Idf. La sua morte è stata ufficialmente confermata dall'esercito nel maggio 2024.

Hamas ha recuperato un altro cadavere che si appresta a consegnare alla Croce Rossa nelle prossime ore. L'Idf invece ha confermato l'identificazione di Ronen Tommy Engel, ucciso a 54 anni da Hamas il 7 ottobre 2023 a Nir Oz, mentre era uscito per difendere dalla sua abitazione per difendere la sua famiglia.