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Nuove esplosioni in Libano un giorno dopo l'attacco ai cercapersone: altri morti

• Sep 18, 2024, 2:57 PM
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Un giorno dopo che i cercapersone utilizzati dal gruppo militante Hezbollah sono esplosi in Libano, causando almeno dodici morti e migliaia di feriti, mercoledì si sono udite nuovamente esplosioni in tutto il Paese.

Le esplosioni, che si dice abbiano preso di mira le radio portatili o i walkie-talkie usati dai militanti di Hezbollah, sono state udite nella periferia meridionale di Beirut, così come a Nabatieh, Tiro e Saida. Secondo le fonti, nella capitale libanese erano in corso i funerali di quattro combattenti di Hezbollah.

L'agenzia libanese Nna riporta anche l'esplosione di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali nel sud del Paese.

Ci sarebbero almeno nove morti e trecento feriti, ma il bilancio è destinato a salire.

L'esplosione dei cercapersone di martedì

Nei precedenti attacchi di martedì sono rimaste ferite più di 2.800 persone, per lo più al volto e alle mani, e per alcune è stata necessaria l'amputazione, secondo il ministro della Sanità libanese Firass Abiad. Almeno duecento sono in condizioni critiche.

Foto e video che circolano sui social media mostrano persone stese sul marciapiede con ferite al volto, all'addome o alle estremità degli arti.

Hezbollah e il governo libanese hanno subito incolpato Israele per quello che sembra essere un sofisticato attacco a distanza. Israele ha rifiutato di commentare le accuse e gli Stati Uniti hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell'attacco. Ma secondo quanto riferito da fonti ufficiali alla Cnn Tel Aviv aveva avvertito Washington di un'operazione in Libano senza fornire dettagli.

Gli incidenti di questa settimana si verificano in un momento di maggiore tensione tra Libano e Israele. Hezbollah e le forze israeliane si scontrano quasi quotidianamente da oltre 11 mesi sullo sfondo della guerra tra Israele e Hamas a Gaza.

Gli scontri hanno provocato centinaia di morti in Libano e decine in Israele, oltre a decine di migliaia di sfollati su entrambi i lati del confine.

Martedì Israele ha dichiarato di aver raggiunto l'obiettivo di fermare gli attacchi di Hezbollah nel nord per consentire ai residenti israeliani dell'area di tornare alle loro case.